Compromesso e rogito notarile: le differenze principali
Quando si acquista un immobile bisogna passare per un iter burocratico piuttosto lungo e complesso che prevede due passaggi fondamentali, il compromesso e il rogito notarile. Sono due procedimenti totalmente distinti che rappresentano due fasi differenti, che in ordine cronologico portano alla finalizzazione dell’accordo e all’effettivo acquisto della casa. Vediamo come funzionano e quali sono le differenze principali.
Rogito notarile: di cosa si tratta
Prima di acquistare un immobile è necessario eseguire tutta una serie di operazioni preliminari, che prevedono l’acquisizione di documenti e di certificati tra il venditore e l’acquirente interessato. Una volta in possesso di tutta la documentazione bisogna rendere ufficiale la compravendita, rivolgendosi presso un notaio abilitato per la stipula del rogito notarile.
Si tratta a tutti gli effetti di un compromesso ufficiale tra le due parti, un accordo legale e validato dalla presenza di un notaio che attesta la veridicità dei documenti presentati dal venditore e dall’acquirente. Il costo del rogito notarile dipende da alcuni fattori, tra cui:
- valore dell’immobile
- tipo di venditore (privato, società, cooperativa, …)
- prima o seconda casa
- onorario del notaio
All’interno del rogito notarile devono essere contenuti tutti i documenti previsti dalla legge, alcuni dei quali sono comuni a entrambe le parti in causa mentre altri sono diversificati in base al ruolo di ognuno. Le certificazioni comuni riguardano:
- copia della carta d’identità o del passaporto
- copia del codice fiscale
- stato civile
A questi documenti il venditore deve aggiungere anche:
- certificazione catastale
- atto di acquisto o di provenienza
- certificazioni catastali (planimetrie, mappe catastali)
Invece spetta all’acquirente presentare i seguenti documenti:
- atto preliminare di compravendita o compromesso
- eventuali agevolazioni esistenti
- copie dei pagamenti per l’acconto e il saldo
- certificati inerenti il mutuo bancario (qualora utilizzato)
Compromesso: cos’è e come funziona
A differenza del rogito notarile, che di fatto è l’atto conclusivo dell’acquisto di un immobile, terreno o fabbricato, il compromesso è invece un contratto preliminare di compravendita. Si tratta di un documento che ha piena validità giuridica, con il quale le parti in causa si impegnano a rispettare i propri intenti di vendita e di acquisto dell’abitazione.
In poche parole il compromesso serve a tutelare entrambi, poiché dall’accordo preventivo fino al raggiungimento della finalizzazione dell’operazione possono passare anche diverse settimane, tempo necessario per espletare tutte le pratiche burocratiche . Nel compromesso vengono riportate alcune informazioni sull’immobile, tra cui:
- valore dell’abitazione
- dati catastali
- tipologia dell’immobile
- date e tempistiche concordate
- prezzo di vendita
Il compromesso non deve essere redatto in presenza di un notaio, basta un documento scritto firmato dalle parti. Tuttavia per evitare problemi e raggiri è sempre meglio rivolgersi a un professionista del ramo immobiliare, un consulente esperto che può tutelare gli acquirenti guidandoli nella scrittura di un compromesso trasparente e perfettamente in regola con quanto pattuito.
Differenze principali tra il rogito e il compromesso
Come abbiamo visto il rogito e il compromesso sono due procedimenti completamente differenti, infatti il primo è la finalizzazione dell’operazione di compravendita ed è un atto che ha piena validità giuridica, mentre il secondo è una scrittura privata tra due soggetti guiridici che notifica un’intesa finanziaria in corso.
Ovviamente il compromesso è un accordo di tipo impegnativo, ovvero un contratto con il quale l’acquirente si impegna al rispetto delle clausole sottoscritte. Di solito il venditore esige una caparra o un acconto alla stesura del compromesso, che in caso di esito negativo sarà restituita altrimenti sarà sottratta al prezzo di vendita dell’immobile.
In alcune circostanze particolari è utile trascrivere il compromesso davanti a un notaio, un modo intelligente per aumentare le tutele legali dell’acquirente. Secondo la legge sono consentiti 30 giorni di tempo per procedere alla trascrizione di tale documento, procedimento che mette al riparo da eventuali fallimenti o problemi giudiziari da parte del venditore.