Roaming in Europa: come funziona e come attivarlo con la propria compagnia
Dal 15 giugno del 2017 è attiva la normativa che regolamenta il roaming in Europa, di fatto permettendo a tutti i cittadini europei di effettuare chiamate e navigare su internet senza nessun costo aggiuntivo. In questo modo telefonare o navigare su internet dalla Francia o dalla Spagna non fa differenza, poiché i costi sono allineati con le tariffe del proprio piano nazionale.
Tuttavia secondo alcune ricerche statistiche oltre il 50% degli italiani non conosce ancora queste disposizioni, inoltre non tutte le compagnie hanno dei comportamenti totalmente trasparenti in materia. Non è insolito continuare a pagare degli addebiti extra per i servizi di roaming, perciò cerchiamo di fare un po’ chiarezza e vedere come funziona esattamente il roaming in Europa nel 2018.
Roaming in Europa: di cosa si tratta e come funziona
È passato oltre un anno da quando la UE ha approvato il nuovo regolamento sul roaming europeo, chiamato “roam like at home” e basato sulla Regolamentazione 2016/2286. Si tratta di un accordo internazionale rivolto alla tutela dei consumatori, con il quale è possibile effettuare chiamare e navigare su internet all’estero dai propri dispositivi mobili senza pagare costi aggiuntivi.
Il servizio di roaming funziona tramite accordi tra gli operatori italiani e le compagnie presenti negli altri Paesi dell’Unione Europea. Quest’ultime quando ci rechiamo all’estero mettono a disposizione le proprie infrastrutture e reti, per consentirci di effettuare chiamate e di navigare su internet, per poi rivalersi sugli operatori nazionali addebitando loro i costi di utilizzo.
In questo modo operando entro i limiti offerti dal proprio piano tariffario non bisogna pagare nessun costo aggiuntivo. Il roaming è applicabile a:
- chiamate verso fissi e mobili
- SMS
- Internet
Limitazioni del servizio di roaming e nell’utilizzo dei dati
I servizi di roaming sono validi solo ed esclusivamente per i cosiddetti viaggiatori occasionali, ovvero quelle persone che viaggiano temporaneamente e non risiedono all’estero per lunghi periodi continuativi. Infatti la UE differenzia il roaming temporaneo da quello permanente, affermando che tale convenzione è valida solamente quando il tempo passato nel Paese estero è inferiore rispetto a quello di residenza nel proprio Paese di origine.
Le compagnie telefoniche e gli operatori di servizi di rete infatti prevedono dei massimali, dei limiti oltre i quali gli accordi per i servizi di roaming agevolati non valgono più. Tali politiche sono sempre specificate all’interno delle policy aziendali e nei contratti di utilizzo, perciò è consigliabile leggere attentamente le clausole di tali servizi prima di attivare il roaming.
Normalmente le disposizioni europee in materia di roaming eliminano ogni limite di utilizzo di questi servizi, entro quelli previsti dal proprio piano tariffario nazionale, tuttavia in alcuni casi possono manifestarsi delle eccezioni. Ad esempio alcune compagnie possono applicare un sovrapprezzo, fino a 6€ per ogni GB di dati nel 2018, per i servizi eccedenti un determinato volume.
Lo stesso problema può verificarsi per i pacchetti di dati singoli acquistati con carta ricaricabile, specialmente se i costi del servizio nel proprio Paese sono differenti da quelli previsti nel luogo di villeggiatura. In questo modo la direttiva prevede di prendere in considerazione sempre il costo europeo, quindi ad esempio con un credito residuo di 18€ si avranno a disposizione 3 GB di connessione internet.
Controlli effettuati dalle compagnie
Secondo la normativa europea ogni operatore può monitorare le attività di roaming dei propri clienti fino a 4 mesi, ovviamente nei limiti delle regolamentazioni sulla privacy e rispettando sempre i diritti dei consumatori. L’analisi dei servizi di roaming è uno strumento indispensabile per evitare comportamenti scorretti da parte dei propri clienti, proteggendo allo stesso tempo i diritti degli altri utenti.
Nel caso di situazioni dubbie, dove il tempo dei servizi di roaming supera quello passato nel proprio Paese di origine, gli operatori possono richiedere il chiarimento della situazione al proprio cliente. Quest’ultimo avrà fino a 14 giorni per mostrare eventuali errori e regolarizzare la propria posizione, altrimenti gli operatori potranno applicare un sovrapprezzo secondo i massimali previsti:
- 6€ per ogni GB
- 7 cent per ogni SMS
- 23 cent al minuto per le chiamate
Soltanto il 55% degli italiani conosce il roaming europeo
Nonostante i grandi vantaggi offerti dai servizi europei di roaming, soltanto il 55% degli italiani è ben informato su tale opportunità. Si tratta di una delle medie più basse in Europa, contro il 90% degli olandesi, l’83% degli austriaci e l’82% degli svedesi. Ad essere a conoscenza del roaming europeo sono soprattutto i giovani e i viaggiatori abituali, mentre chi si reca all’estero saltuariamente non è spesso aggiornato su questo servizio.
L’accordo sul roaming sta riducendo i costi legati alla telefonia e alla connessione internet facendo risparmiare i cittadini europei, tuttavia si tratta soltanto del primo step. Infatti tra le oltre 29 proposte legislative in fase di studio alla UE ci sono vari disegni per aumentare ancora di più la liberalizzazione del mercato, permettendo agli utenti di scegliere il servizio di roaming migliore quando si recano all’estero.
In questo modo non si sarebbe più obbligati al servizio previsto dal proprio operatore, ma si potrebbe scegliere quello più conveniente e maggiormente adatto alle proprie esigenze offerto nel Paese estero di destinazione. Tuttavia per il momento i servizi di roaming sono fissi, in base agli accordi internazionali presi dalle singole compagnie ed entro i limiti imposti dalle direttive europee.
Come attivare i servizi di roaming europei con la propria compagnia
I servizi di roaming europeo non devono essere attivati, infatti basta dare il proprio consenso al servizio quando ci si trova all’estero e continuare ad utilizzare normalmente il proprio telefono. Rimanendo entro i limiti previsti dal proprio piano tariffario non dovrebbero esserci costi aggiuntivi, altrimenti il sovrapprezzo è quello previsto dal regolamento europeo.
I Paesi europei in cui è valido l’accordo sul roaming sono:
- Austria
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Croazia
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Gibilterra
- Grecia
- Irlanda
- Islanda
- Lettonia
- Leichtenstein
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Norvegia
- Olanda
- Polonia
- Portogallo
- Regno Unito
- Repubblica Ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
- Ungheria