Bonifico SEPA: cos’è e come funziona
Con la creazione dell’Unione Europea e del mercato unico, gli scambi commerciali e finanziari all’interno dell’area UE sono diventati estremamente veloci, economici ed efficienti. Ciò riguarda anche i bonifici SEPA, ovvero i trasferimenti di liquidità da un conto corrente bancario o postale ad un altro, operazioni realizzate in euro, con entrambi i conti localizzati in istituti appartenenti alla UE e ai paesi convenzionati. Questo tipo di bonifici permette di inviare e ricevere soldi telematicamente, con un tempo massimo di appena 2 giorni lavorativi, pagando commissioni particolarmente convenienti e usufruendo di un sistema interbancario decisamente sicuro e affidabile. Vediamo nel dettaglio cosa sono e come funzionano i bonifici SEPA.
Significato del bonifico SEPA
L’acronimo SEPA sta per Single Euro Payments Area, ovvero area unica per i pagamenti in euro, ed è un codice con il quale vengono identificati i bonifici effettuati in valuta euro, attraverso uno scambio tra due diversi conti corrente, entrambi presenti in banche o istituti postali appartenenti all’Unione Europea. Si tratta di un sistema agevolato, che permette a privati e imprese di realizzare trasferimenti di liquidità e fondi, usufruendo di un regime particolarmente conveniente e rapido, sia nei controlli che nelle commissioni applicate dagli istituti di credito.
I bonifici SEPA si muovono all’interno di un meccanismo preciso, appositamente regolamentato, in cui un soggetto emette un ordine di pagamento attraverso la propria banca, che immette tale operazione nel SEPA. L’istituto fornisce a sua volta il via libera alla banca ricevente, che in seguito provvede all’accredito della somma sul conto del beneficiario finale, il quale potrà disporre dell’importo entro pochi giorni. La movimentazione finanziaria avviene quindi telematicamente, tramite il sistema interbancario, che elabora e verifica gli ordini di pagamento online.
Che cos’è la SEPA?
Come abbiamo visto la SEPA è un sistema informatico per i pagamenti in euro nell’area unica, l’Unione Europa, una struttura telematica interbancaria che ha il compito di armonizzare le operazioni di bonifico tra i vari paesi membri della UE. Questo sistema include non solo i bonifici, ma anche i pagamenti effettuati con carte di credito, di debito e prepagate, gli incassi e i trasferimenti di fondi e titoli. L’obiettivo è perciò creare un’infrastruttura sempre più sicura, efficiente e integrata per gli scambi finanziari, per velocizzare i pagamenti fra privati, amministrazioni pubbliche e imprese dei 28 paesi della Comunità Europea.
Nello specifico rientrano nella struttura SEPA i 19 Paesi UE che utilizzano come valuta l’euro, ovvero Italia, Austria, Cipro, Belgio, Estonia, Finlandia, Germania, Francia, Irlanda, Grecia, Lituania, Lettonia, malta, Lussemburgo, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia, Slovacchia e Spagna, i 9 paesi che non hanno adottato l’euro come moneta nazionale, ma che per gli scambi finanziari usano tale valuta, tra cui Svezia, Regno Unito, Polonia, Danimarca, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria e Croazia, compresi 6 paesi che non fanno parte della UE ma utilizzano anch’essi pagamenti in euro, come Norvegia, Svizzera, Principato di Monaco, Liechtenstein, San Marino e i paesi alle dipendenze della Corona Britannica.
Come funziona la struttura SEPA per i pagamenti
L’infrastruttura telematica che gestisce i bonifici SEPA è composta da due strutture differenti, una nazionale per ogni singolo paese, l’altra internazionale europea. Le autorità nazionali hanno il compito di effettuare le dovute verifiche sui pagamenti dei propri clienti, siano essi privati, enti pubblici e imprese, mantenere gli standard tecnici richiesti dal sistema, compresa la sicurezza della rete e delle operazioni. In Italia sono coinvolti in questi processi le banche, Poste Italiane, l’ABI e la Banca d’Italia.
A livello europeo, invece, sono chiamati a tali compiti istituzioni come la BCE, la Banca Centrale Europea, la CE, la Commissione Europea e l’EPC, European payments Council. La BCE deve monitorare gli scambi e delineare gli obiettivi tecnici di medio e lungo periodo, per far si che la SEPA venga aggiornata in base alle indicazioni della Banca Centrale Europea, la CE deve creare e gestire il quadro normativo che regge l’intero sistema, mentre l’EPC coordina le prassi tra i vari istituti di credito e società impegnate nel sistema SEPA, affinché ogni banca sia perfettamente integrata nell’infrastruttura di pagamento europeo.
Bonifici SEPA: come vengono effettuati e ricevuti
All’interno del sistema SEPA una delle operazioni più effettuate è il bonifico, un procedimento con il quale è possibile inviare e ricevere soldi digitalmente, spostandoli da un conto all’altro di due persone giuridiche, private, enti pubblici o imprese aderenti alla struttura europea di pagamento interbancario. Le regole dettagliate sono definite da un documento europeo, il Sepa Credit Transfer Scheme Rulebook, che contiene le prassi per il corretto funzionamento del sistema. In questo documento sono fissati ad esempio le tempistiche di esecuzione di ogni operazione di bonifico, inoltre viene specificata l’assenza di limiti agli importi, i codici identificavi IBAN e BIC, le informazioni correlate che non possono superare i 140 caratteri e il percorso da seguire.
Per gli addebiti, ovvero i bonifici ricevuti sul proprio conto corrente bancario o postale, le regole sono leggermente diverse. In questo caso infatti i pagamenti si dividono tra ricorrenti e one-off, cioè effettuati una sola volta, il tetto di 5 giorni per lo storno, quindi la contestazione o la cancellazione dell’operazione, oltre a un limite di 8 settimane per l’opposizione ai bonifici regolarmente incassati. Mentre nel caso dell’invio di denaro, attraverso un bonifico SEPA, la procedura prevede soltanto una comunicazione tecnica interbancaria, per le richieste di addebiti è necessario un contratto sottostante tra il debitore e il creditore, che dovranno mettersi d’accordo sulle modalità di pagamento e siglare un apposito documento di autorizzazione.
Bonifici SEPA tra le imprese
Il sistema SEPA che regolamenta i pagamenti tra le imprese, quindi nei casi in cui entrambi i soggetti sono aziende e non privati, è anch’esso leggermente differente. Si tratta di una piccola variante dello schema previsto per i cittadini, che fa riferimento al SEPA Business to Business Direct Debit Scheme Rulebook. Ciò che serve è un mandato di tipo business, aziendale, e una conferma del cliente prima dell’addebito, necessaria soltanto la prima volta. Il ciclo di trasferimenti SEPA per le imprese è più rapido rispetto a quello per i privati, infatti le operazioni vengono solitamente concluse entro un giorno lavorativo, tuttavia viene effettuata un’archiviazione delle operazioni per accedere eventualmente alle informazioni di scambio finanziario.
Pagamenti SEPA con carta di credito o debito: come funzionano
Oltre ai bonifici SEPA, realizzati allo sportello, telefonicamente tramite servizio di phone banking oppure online, è possibile trasferire liquidità da un conto ad un altro in Europa con le carte di pagamento, di credito, di debito e prepagate. Anche tali operazioni sono regolamentate, per consentire scambi più fluidi e semplificati all’interno della Comunità Europea e gli stati aderenti alla struttura interbancaria. Per questo motivo è possibile utilizzare una carta di una banca straniera, non italiana, effettuando pagamenti allo stesso modo di come si farebbe con una carta di un istituto nazionale.
Infatti entrambe si muovono all’interno del regolamento SEPA, che propone costi e modalità di addebito e accredito comuni. Per usufruire di tale meccanismo le carte di pagamento devono essere dotate di un chip e di un PIN, perciò molte banche stanno sostituendo le vecchi carte a banda magnetica, che non rientrano negli standard richiesti dal protocollo SEPA. Inoltre la presenza del chip e del PIN garantisce il rispetto dello standard di sicurezza EMV, il più elevato per i pagamenti telematici.
IBAN: come funziona all’interno dei bonifici SEPA
IBAN, International Bank Account Number, è un codice europeo entrato in vigore a partire dal 2008, quando ha sostituito i vecchi codici bancari nazionali ABI e CAB. Oggi l’IBAN è l’unico codice accettato per i bonifici SEPA, una sigla che identifica il conto corrente dal quale sta partendo il pagamento, oppure sul quale andrà addebitato l’importo oggetto del bonifico. È composto da 27 cifre per quanto riguarda i conti corrente italiani, mentre quelli di altri paesi possono essere leggermente diversi, più lunghi o corti a seconda delle prassi adottate, tuttavia la suddivisione delle cifre alfanumeriche segue il medesimo schema.
I primi due caratteri identificano il paese di localizzazione del conto corrente, quindi nel nostro caso sarà indicato “IT”, il terzo e il quarto servono di controllo, il quinto è il CIN, le successive 5 riportano il codice ABI della banca, le ulteriori 5 la sigla CAB per la localizzazione dello sportello bancario, infine le ultime si riferiscono alle coordinate del conto corrente. Attualmente l’IBAN è l’unico codice utilizzato e accettato per i bonifici e i pagamenti, non solo in Europa ma anche in Italia, misura entrata in vigore dal primo gennaio del 2008.
Come compilare un bonifico SEPA
Per realizzare un bonifico SEPA è possibile utilizzare i servizi di internet banking, che permettono di effettuare tale operazioni in pochi istanti direttamente online, dal pc oppure da qualsiasi dispositivo mobile, tablet o smartphone. Basta accedere all’app o alla piattaforma digitale della propria banca, entrare nella sezione riservata ai bonifici, scegliere l’area SEPA, inserire l’importo, il nome e cognome del destinatario, oppure la partita IVA e la ragione sociale, mettere il codice IBAN identificativo, aggiungere la causale e finalizzare l’operazione.
Le procedure possono cambiare leggermente da una banca all’altra, tuttavia questo è lo schema principale da adottare. Molti istituti permettono di salvare i dati del beneficiario, per effettuare bonifici successivi in maniera più rapida, caricando i dati senza doverli inserire nuovamente. A volte è necessario affiancare all’IBAN anche il codice BIC SWIFT, utilizzato per i pagamenti internazionali. Solitamente per i bonifici SEPA non viene richiesto, in quanto basta l’IBAN, mentre è obbligatorio per i trasferimenti di liquidità al di fuori della UE. Qualora fosse indicato basta andare nella sezione “coordinate del conto”, per trovare tutti i codici di riferimento del proprio conto corrente.
Come effettuare un bonifico SEPA con Poste Italiane
I clienti di Poste Italiane, titolari di un conto postale BancoPosta o della carta di pagamento evoluta PostePay, possono effettuare bonifici SEPA negli uffici postali oppure direttamente online. Per realizzare questo tipo di bonifico agevolato basta accedere alla propria area riservata, sulla piattaforma di Poste Italiane oppure all’interno dell’app BancoPosta per i dispositivi mobili, inserendo le proprie credenziali di accesso, i dati personali e l’IBAN del conto di destinazione e finalizzando il trasferimento. L’operazione richiede un massimo di 2 giorni lavorativi, mentre il costo è di 1€ sia per i bonifici online che per quelli allo sportello.
Per concludere
I bonifici SEPA hanno rappresentato una naturale evoluzione dei pagamenti telematici, consentendo a tutti i privati, le imprese e gli enti pubblici di effettuare trasferimenti finanziari rapidamente, in maniera economica, semplificata e sicura. Oggi per realizzare un bonifico SEPA online bastano appena pochi istanti, grazie ai moderni servizi di internet banking, perciò si tratta di un sistema che funziona bene, fa risparmiare tempo e rende gli scambi monetari molto affidabili e pratici, incentivando l’home e il mobile banking, per una gestione dei servizi bancari sempre più smart.
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