Evasometro 2019 sui conti corrente: cos’è e come funziona
Il ritorno dalle vacanze estive ha coinciso con l’inizio dei controlli dell’Agenzia delle Entrate, che da Ferragosto ha uno strumento in più per combattere l’evasione fiscale, l’Evasometro. Questo software è in grado di monitorare un’enorme quantità di dati, incrociando i movimenti effettuati dalle persone fisiche su conti corrente, conti deposito e carte di credito, alla ricerca di eventuali situazioni illecite. Vediamo nel dettaglio come funziona l’Evasometro, come vengono eseguiti gli accertamenti e chi rischia davvero con questo nuovo mezzo di lotta all’evasione fiscale.
Come funziona l’Evasometro?
L’Evasometro, nome dato dalla stampa allo strumento di controllo in mano all’Agenzia delle Entrate, è una misura con cui le autorità possono effettuare una serie di verifiche, qualora siano presenti dei movimenti sospetti sul proprio conto corrente. Si tratta di un sistema ancora in via sperimentale, basato su un software che monitora le transazioni finanziare dei cittadini, con l’obiettivo di scovare situazioni poco chiare per favorire maggiori accertamenti e individuare operazioni di volte a nascondere redditi al Fisco.
Conosciuto anche come Risparmiometro, poiché analizza i depositi presenti sul conto corrente delle persone fisiche, questo software è un algoritmo automatizzato specializzato nella lotta all’evasione fiscale. In particolare il programma è collegato con l’Anagrafe Tributaria, una banca dati nella quale convergono le informazioni dei clienti di banche e intermediari finanziari, che mensilmente aggiornano i dati in base alle operazioni realizzate dalla clientela. Stiamo parlando di una mole di informazioni enorme, di circa 75 milioni di conti corrente e 115 milioni di carte di credito.
L’Evasometro monitora tutti questi dati, lanciando un allarme quando incontra un’incongruenza tra le informazioni relative al reddito e le operazioni eseguite, con un margine superiore al 20% in merito alla giacenza media annuale. In pratica se si dichiarano al Fisco 30.000 euro, ma vengono effettuate operazioni per oltre il 20% in più di tale somma (6.000 euro ndr), questo discostamento può far scattare i controlli manuali. Allo stesso modo possono partire gli accertamenti anche in un’altra situazione, qualora vengano realizzate operazioni superiori ai 10 mila euro, nel caso non si disponesse di un reddito tale da giustificare questa transazione.
Quando entrerà in funzione l’Evasometro?
La fase sperimentale dell’Evasometro, software utilizzato solo ed esclusivamente dall’Agenzia delle Entrate, è entrato ufficialmente in funzione subito dopo Ferragosto, e rimarrà operativo fino al termine del periodo di test. Per il momento sta eseguendo analisi retroattive, a partire dall’anno fiscale relativo al 2014, ricostruendo nel dettaglio tutte le posizioni mantenute dai contribuenti negli ultimi 5 anni. Tuttavia prima che le misure diventino esecutive, sarà necessario adeguare il quadro normativo e attendere appositi provvedimenti da parte del Governo, che potrebbe dare il via definitivo all’utilizzo di tale strumento.
Cosa succede se viene rilevato un allarme?
Nel caso l’Evasometro dovesse rilevare un allarme, ovvero un discostamento eccessivo tra le spese, le giacenze e il reddito, si potrà comunque provare la provenienza legittima del denaro, fornendo i documenti che attestino la provenienza di queste entrate extra. Si potrebbe trattare ad esempio di un’eredità, un lascito o un regalo, tutte situazioni a norma ma che spetta al contribuente provare qualora dovessero scattare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Quali sono i controlli effettuati dall’Evasometro?
Il software monitora diverse informazioni finanziarie relative alle persone fisiche, contenute all’interno dell’Anagrafe Tributaria, come previsto dalle normative di legge vigenti. In particolare non vengono effettuate rilevazioni soltanto sul conto corrente, ma anche sui conti deposito, le carte di credito, le obbligazioni (ad esempio titoli di Stato ndr) e altri prodotti finanziari. Se da un lato la digitalizzazione dei servizi bancari ha portato numerosi vantaggi per gli utenti, dall’altro permetterà alle autorità tributarie di realizzare controlli più stringenti e precisi, contrastando in maniera sempre più efficace l’evasione fiscale.