Aliquota di retrocessione: cos’è, previsione, esempio e costi
Ogni tanto capita di sentire parlare dell’aliquota di retrocessione. Si tratta di una percentuale del rendimento annuo lordo di una polizza vita rivalutabile che viene riconosciuta al cliente (assicurato o beneficiario). Questa definizione forse non è sufficiente a spiegare bene di cosa si tratta: in questa pagina verrà spiegato meglio cos’è l’aliquota di retrocessione, ricorrendo anche ad un semplice esempio.
Cos’è e come funziona l’aliquota di retrocessione
I termini tecnici usati nel settore delle assicurazioni non sempre sono sempre comprensibili. Per quanto riguarda le polizze rivalutabili che sono collegate alle gestioni separate, l’aliquota di retrocessione è quella parte del rendimento che viene realizzato annualmente dalla gestione che viene attribuito alla rivalutazione delle prestazioni che vengono garantite all’assicurato.
La parte che non rientra nella quota retrocessa rimane alla compagnia assicurativa, che la trattiene per coprire i costi gestionali ed amministrativi. Normalmente l’aliquota di retrocessione è fissata intono all’80%. Esistono anche polizze che prevedono un’aliquota del 100%, ma in questi casi il contratto prevede che l compagnia possa trattenere una percentuale fissa del rendimento.
Le polizze rivalutabili garantiscono la restituzione a scadenza del capitale investito (oltre ad un rendimento minimo) e vengono chiamate in questo modo perché la somma investita è soggetta ogni anno ad una rivalutazione. Questa dipende dall’andamento del fondo, che solitamente è formato da strumenti di investimento a rischio contenuto
Il rendimento ottenuto da questa gestione viene in qualche modo spartito tra l’assicurato e la compagnia: una parte, ovvero l’aliquota di retrocessione, va ad incrementare il capitale assicurato, mentre la parte restante viene trattenuto dalla compagnia. Quando arriva la scadenza del contratto, il capitale che è stato accumulato con il pagamento dei premi può essere erogato in un’unica soluzione oppure sotto forma di rendita.
Esempio: come viene rivalutato il capitale
Facciamo un piccolo esempio. Supponiamo che la gestione del fondo riesca ad ottenere un rendimento del 5%. Se il contratto prevede un’aliquota di retrocessione dell’80%, il capitale viene rivalutato del 4% (ovvero dell’80% del 5%). In alcuni casi i contratti non prevedono direttamente un’aliquota di retrocessione, ma indicano la percentuale da sottrarre al tasso di rendimento che viene trattenuta dalla compagnia; solitamente questa quota è fissata tra l’% e l’1,5%.
Nel nostro esempio, se la percentuale trattenuta prevista dal contratto è pari all’1,5%, la rivalutazione del capitale sarà pari al 3,5% (5% di rendimento della gestione – 1,50% di trattenuta prevista dal contratto). È importante ribadire che ci può essere la retrocessione a favore dell’assicurato solo in caso di contratti rivalutabili.