Quando andrai in pensione? Ecco i requisiti che bisogna avere e gli anni di lavoro!
Dopo una vita di duro lavoro, prima o poi arriva il momento di godersi la meritata pensione. Finalmente un po’ di tempo libero da dedicare ai propri cari ed ai propri progetti: ma quanto si deve aspettare? Vediamo quali sono le possibili alternative disponibili al momento ed i requisiti necessari per capire quando andrai in pensione.
Il sistema previdenziale attuale
Nel corso degli anni la struttura normativa relativa ai requisiti di pensionamento ha subito numerosi cambiamenti. Le polemiche non sono mai mancate, perché l’argomento è di grande interesse, ma non è mancata neanche la confusione, perché sono in molti a chiedersi quando potranno andare in pensione. Sono diversi i motivi che hanno portato al susseguirsi di così tante riforme previdenziali: fondamentalmente, però, l’obiettivo è sempre stato quello di contenere la spesa previdenziali in uno scenario contraddistinto da un costante invecchiamento della popolazione, un tasso di natalità sempre più basso e la crisi del lavoro stabile, sempre più raro. Giusto per fare un breve riepilogo, le novità più importanti degli ultimi anni sono rappresentati dal passaggio al sistema contributivo, dall’introduzione dell’anticipo pensionistico e dall’introduzione di Quota 100.
La pensione di vecchiaia: requisiti anagrafici e contributivi
Il sistema attivo ad oggi prevede quindi la pensione di vecchiaia più altre formule che permettono di accedere al pensionamento anticipato. Si ha diritto alla pensione di vecchiaia quando si raggiungono i requisiti anagrafici (67 anni di età) e contributivi (almeno 20 anni). Le formule che permettono di andare in pensione prima del raggiungimento dei 67 anni sono diverse: APE volontario o sociale, Opzione Donna, Quota 100, anticipo per lavoratori precoci e usuranti e così via. Ma torniamo alla pensione di vecchiaia: fino al 2022 l’età valida per tutte le categorie e per entrambi i sessi è fissata a 67 anni; in futuro potrà variare in base alla speranza di vita rilevata dall’Istat.
C’è poi il requisito contributivo: come detto, è necessario raggiungere almeno 20 anni di contribuzione. Nel calcolo dei contributi versati vengono calcolati anche quelli relativi al riscatto della laurea, alla maternità, alla contribuzione figurativa collegata all’indennità di disoccupazione Naspi e quelli accreditati gratuitamente per il servizio militare. Dal 2016 i venti anni necessari per il raggiungimento del requisito contributivo possono essere calcolati considerando i contributi che sono stati versati in tutte le gestioni INPS e nelle casse professionali, a patto che siano stati versati in periodi non coincidenti.
Formule di pensionamento anticipato: quando andrai in pensione?
Per avere un quadro più completo e capire quando andrai in pensione può essere utile anche dare un’occhiata ai requisiti previsti anche per le formule di pensionamento anticipato.
- Pensione anticipata ordinaria (riservata ai lavoratori iscritti alle gestioni Inps): non c’è un requisito anagrafico, ma è necessario aver accumulato 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le lavoratrici);
- APE Sociale: riservato ai disoccupati e ai disabili, ai lavoratori che assistono parenti con patologie invalidanti o disabilità, ai lavoratori precoci e agli addetti alle mansioni gravose. È necessario aver compiuto 63 anni ed aver accumulato come minimo 30/36 anni di contributi; fino a quando non si raggiungono i requisiti previsti per la pensione di vecchiaia si riceve un’indennità che può arrivare fino a tre volte il trattamento minimo;
- Pensione anticipata per i precoci, riservata a chi ha versato almeno un anno di contributi prima del 19° compleanno. Per accedervi è necessario aver raggiunto almeno 41 anni di contributi e ritrovarsi in una delle condizioni previste dalla legge, ovvero: stato di disoccupazione, invalidità pari almeno al 74%, si svolgono attività particolarmente gravose e faticose (in almeno sette degli ultimi dieci anni o in almeno sei degli ultimi sette anni di attività), oppure si assista da almeno sei mesi il coniuge o un parente con handicap;
- Pensione anticipata per lavoratori con mansioni usuranti, riservata a chi svolge i lavori previsti dal decreto legislativo 67/2011; sono previsti dei requisiti diversi a seconda dei giorni o notte in cui sono state svolte le mansioni usuranti: rimane fisso il requisito dei 35 anni di contributi, varia l’età minima, che può andare dai 61 anni e 7 mesi fino ai 63 anni e 7 mesi;
- Quota 100, misura sperimentale introdotta per il periodo 2019-2021, riservata agli iscritti alle gestioni Inps dei settori pubblico e privato; si può andare in pensione al raggiungimento della Quota 100 data dalla somma di 62 anni di età e 38 anni di contribuzione.