Fork Ethereum: che cos’è? A cosa fa riferimento?
Ultimamente sui giornali e soprattutto sui siti che trattano di finanza ed in particolar modo delle criptovalute sì è letto tanto in merito al Fork Ethereum e sui grandi effetti che questo ha avuto sulla moneta virtuale. Ma a cosa fanno riferimento di preciso queste notizia? Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le possibili conseguenze.
Cos’è il Fork Ethereum?
Lo scorso cinque agosto c’è stato il cosiddetto Fork London sull’Ethereum: gli esperti hanno definito questo passaggio un momento fondamentale, addirittura rivoluzionario per quella che ormai da diverso tempo è la seconda crypto più importante al mondo per capitalizzazione. L’operazione è avvenuta con successo e senza problemi, ma di cosa stiamo parlando? Le fork, per le quali si potrebbe benissimo utilizzare il termine italiano “biforcazioni”, si verificano quando c’è un disallineamento nel software dei diversi minatori. Sta poi alla stessa rete di miner decidere quale ramo continuare ad utilizzare. La biforcazione comporta dei cambiamenti nel protocollo della blockchain.
Le tipologie di biforcazione della blockchain
Esistono due tipologie di biforcazioni: il soft fork è un aggiornamento che non comporta la non validità dei vecchi nodi, mentre l’hard fork rappresenta una svolta radicale, perhé tuti gli utenti della catena devono aggiornare il software. Nell’hard fork nodi non aggiornati non vengono più accettati dalla nuova versione, quindi crea una divergenza definitiva dalla vecchia blockchain: se non tutti si adeguano si creano due catene diverse, ognuna delle quali utilizzerà una versione differente dello stesso software. L’ultimo hard fork su Ethereum è stato proprio il fork London di agosto, a sua volta composto da cinque diversi update: l’obiettivo principale della biforcazione è quello di cambiare in modo definitivo il sistema delle commissioni sulle transazioni.
Gli effetti dell’ultimo hard fork su Ethereum
Se prima le commissioni (denominate gas ed espresse in Ethereum) venivano determinate dalle offerte (l’entità dell’offerta ai miners determinava di fatto anche la velocità della transazione), con il nuovo aggiornamento i costi sono destinati a ridursi. Le commissioni infatti verranno stabilite da un algoritmo, quindi ci sarà un calcolo standardizzato e più prevedibile. Il nuovo sistema, che di fatto riduce la quantità di Ethereum in circolazione, ha dato un’importante spinta al valore della moneta virtuale, precedentemente protagonista di un discreto periodo di stabilità dopo il crollo di fine maggio. L’annuncio del fork ethereum aveva già spostato verso l’alto il prezzo della crypto, che in poche settimane ha guadagnato il 35%, passando da 2.000 a quasi 2.800 dollari.