Maternità obbligatoria: come funziona? Qual è la sua durata?
La nascita di un figlio è uno di quei momenti destinati a cambiare radicalmente la vita di un genitore. Alcuni di questi cambiamenti possono riguardare anche la vita lavorativa: il primo impatto è rappresentato dalla maternità obbligatoria, ovvero il periodo in cui una mamma deve astenersi dal lavoro e durante il quale percepisce dall’INPS un’indennità che sostituisce la normale retribuzione. Vediamo meglio come funziona questo congedo obbligatorio, che durata ha e a quanto ammonta l’indennità.
Cos’è la maternità obbligatoria e chi ne ha diritto
Come detto, la maternità obbligatoria è un periodo in cui la madre, sia una lavoratrice dipendente, una lavoratrice autonoma o una iscritta alla Gestione separata dell’INPS, è tenuta ad astenersi dal lavoro. Insieme al congedo di paternità si tratta di una delle agevolazioni concesse per tutelare la genitorialità. Il congedo obbligatorio ha una durata complessiva di cinque mesi: durante questo periodo la madre percepisce un’indennità che viene versata dall’INPS (anche se viene anticipata dal datore di lavoro). La maternità è prevista anche in caso di adozione o di affidamento di minori.
Durante i cinque mesi di congedo la madre percepisce un’indennità che è pari all’80% dell’ultima retribuzione giornaliera percepita: le somme vengono anticipate dal datore di lavoro, mentre nel caso di badanti e colf viene pagata direttamente dall’INPS. Come detto, il congedo spetta a tutte le lavoratrici, ma la sua disciplina varia in base alla Gestione INPS a cui si appartiene: per le lavoratrici dipendenti, infatti la maternità spetta fin dal primo giorno, mentre le iscritte alla Gestione separata devono aver versato un minimo di tre mesi di contributi. Anche le disoccupate e le lavoratrici sospese possono beneficiare del congedo di maternità, a patto che questo inizi entro il 60° giorno dall’ultimo giorno di lavoro; in caso di cassa integrazione o di indennità di disoccupazione, la maternità obbligatoria viene riconosciuta anche dopo il 60° giorno, ci sono poi regole specifiche per le determinate categorie di lavoratrici.
Quanto dura il periodo di congedo dal lavoro e come si ottiene
A prescindere dalla categoria di appartenenza, la maternità obbligatoria ha una durata di cinque mesi. Il periodo di congedo inizia due mesi prima la data prevista di parto e termina tre mesi dopo il lieto evento. È comunque prevista ala possibilità di posticipare l’inizio del congedo, lavorando fino all’ottavo mesi di gravidanza. In caso di gravidanza a rischio o di mansioni incompatibili con la condizione della lavoratrice, il congedo può essere anticipato o prorogato. In caso di adozione o di affidamento di minore nazionale, la maternità inizia dal momento in cui c’è l’ingresso del uovo arrivato in famiglia e dura cinque mesi: in caso di adozione internazionale le regole sono le stesse, ma il congedo può essere fruito parzialmente anche prima dell’arrivo del minore. In caso di affidamento non preadottivo, il congedo ha una durata massima di tre mesi, che può essere frazionato nei cinque mesi successivi all’affidamento.
Per beneficiare della maternità obbligatoria è necessario inviare una domanda all’INPS prima che inizino i due mesi che precedono il parto, inviando per via telematica (anche affidandosi a patronati o altri intermediari abilitati) il certificato medico che testimoni la gravidanza, rilasciato da un medico del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato. Entro i trenta giorni successivi al parto. La madre deve comunicare all’istituto previdenziale la data di nascita del figlio e le sue generalità.