Società ingegneria: ecco l’iter e i costi per fondarne una
Una volta terminato il percorso universitario, e una volta essersi iscritti all’Ordine degli Ingegneri della provincia di residenza o domicilio dello studio professionale, può arrivare il momento di costituire una società ingegneria. Ma come fare? Qual è l’iter da seguire e quanto costa aprire una società di ingegneria? Continuate a leggere per scoprire, in breve, come fare e da dove iniziare!
Società ingegneria: cos’è e quali sono i requisiti?
In primo luogo vale la pena specificare che per società ingegneria si intende una società o azienda che opera nel settore tecnico e che si compone di professionisti ingegneri o collegati all’ingegneria. Tra questi ultimi, per esempio, rientrano anche gli architetti. Tramite la fondazione di una società di ingegneria i professionisti possono quindi unirsi e offrire ai clienti dei servizi più completi e in modo sempre più efficiente, avvalendosi appunto anche del supporto professionale derivante da altri settori affini o complementari.
Tra i principali vantaggi della costituzione di una società di ingegneria, oltre a una presenza più efficace sul mercato, troviamo anche maggiori possibilità di aggiudicarsi appalti (fornendo più servizi simultaneamente) e di offrire al cliente finale dei servizi integrati e completi. Allo stesso tempo, avvalendosi di professionisti provenienti da diverse specializzazioni, si possono elaborare progetti di livello sempre maggiore.
Esistono dei requisiti per fondare una società ingegneria. Tra questi troviamo in primo luogo il presupposto secondo il quale l’attività professionale deve essere svolta in via esclusiva dai soci. A loro volta, i soci, per poter prestare attività professionale, devono essere in possesso dei relativi requisiti. Tra questi troviamo per esempio la cittadinanza europea, l’iscrizione al relativo albo o ordine e l’abilitazione all’esercizio della professione. In caso di radiazione dall’Ordine, i soci devono essere esclusi dalla società.
Se lo scopo è quello di lavorare nel settore pubblico, è necessario nominare anche un direttore tecnico. Per lavorare con i privati, invece, deve essere data la possibilità ai clienti di scegliere il professionista della società che lo seguirà o, in mancanza, di il cliente deve ricevere una comunicazione scritta del nominativo del professionista.
Come fondarne una?
La costituzione di una società di ingegneria prevede un iter specifico che può variare leggermente in base al tipo di società che si intende formare. Generalmente, però, è in primo luogo necessario sottoscrivere un capitale minimo di 10 mila euro presso un istituto di credito fiduciario e l’atto costitutivo della società di fronte a un notaio. È importante, benché non strettamente obbligatorio, redigere anche uno statuto aziendale cui fare riferimento.
Una volta redatto l’atto costitutivo della società, questo deve essere depositato presso il registro delle imprese di competenza entro 20 giorni dalla stipula. Contestualmente la società deve essere iscritta alla Camera di Commercio di competenza e, per le società che operano nel settore pubblico, deve essere nominato un direttore tecnico tramite atto ufficiale.
Tra le varie comunicazioni obbligatorie che seguono la costituzione di una società ingegneria troviamo anche quella da trasmettere all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Infine, la società andrà iscritta presso la Cassa di previdenza (ovvero l’ente previdenziale) di riferimento di ogni firmatario del progetto in base dell’iscrizione all’albo professionale. Per gli ingegneri e gli architetti, per esempio, l’ente previdenziale di riferimento è la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti (meglio conosciuta come INARCASSA).
Per concludere, i dati della società saranno inseriti nel casellario delle società di ingegneria presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione – ANAC.