Dirigenti illegittimi Agenzia Entrate: che cosa prevede la legge? Come agire?
Purtroppo negli ultimi anni sono state scoperte delle situazioni non molto trasparenti all’interno di quella che dovrebbe essere l’entità preposta alla gestione dei tributi ed ai controlli fiscali. Parliamo del caso degli dirigenti illegittimi dell’Agenzia delle Entrate: cerchiamo di capire di cosa si tratta e vediamo come può agire il contribuente secondo quanto previsto dalla legge.
Cos’è il fenomeno dei dirigenti illegittimi dell’Agenzia delle Entrate
Prima di tutto bisogna capire chi sono i dirigenti illegittimi dell’Agenzia delle Entrate. In pratica si tratta di semplici impiegati dell’Agenzia che hanno ricoperto (in modo illegittimo, appunto), il ruolo di dirigenti, emettendo e firmando anche cartelle esattoriali. Il fenomeno è molto più comune di quanto si possa pensare, visto che è stata riscontrata l’illegittimità di almeno ottocento incarichi dirigenziali nelle varie sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Su 1.200 dirigenti, solo 400 di loro erano in possesso dell’abilitazione per ricoprire quel ruolo: non sono dati buttati a caso, ma quanto risulta dalle sentenze del Consiglio di Stato! Sono numeri troppo alti, che rischiano di creare enormi problemi all’organizzazione interna dell’Agenzia, ma che hanno portato pure alla nullità di una considerevole quantità di cartelle esattoriali.
Cosa dice la legge in merito? E cosa può fare il contribuente?
La legge è molto chiara in questo senso: il personale impiegato nell’attività di riscossione deve essere collegato alla Pubblica Amministrazione: in altre parole, solo i (veri) dirigenti hanno competenza su questo particolare ambito, anche perché vengono assunti con un apposito concorso pubblico. La presenza di dirigenti illegittimi all’Agenzia delle Entrate dimostra che questo adempimento non sempre è stato rispettato: le cartelle esattoriali emesse e firmate da soggetti sprovvisti dai requisiti previsti dalla legge dovrebbero quindi essere nulle. Attenzione, abbiamo usato il condizionale e non è un caso. Le cartelle in questione ammonterebbero ad una cifra intorno agli otto miliardi di euro, una somma a cui è davvero difficile per lo Stato rinunciare.
Quindi come dovrebbe comportarsi il contribuente che riceve una cartella esattoriale emessa e firmata da un dirigente illegittimo? Non c’è una vera e propria soluzione e fino a quando la Corte Costituzionale non prenderà una decisione univoca in tal senso resteranno molti dubbi: il contribuente che non paga perché convinto che la cartella non sia valida rischia di andare incontro a problemi di insoluti. Alcuni esperti, quindi, consigliano di essere in regola con i pagamenti e di fare eventualmente un ricorso per far valere l’illegittimità della notifica ricevuta dall’Agenzia delle Entrate (e regolarmente pagata).