Conto Corrente in Comunione dei Beni: cos’è e come funziona?
Chi cerca informazioni su conto corrente e comunione dei beni, molto spesso lo fa perchè vede guai in vista per il proprio matrimonio e nella propria unione. Con lo scioglimento della comunione, infatti, si dividono non solo i beni della stessa, ma anche il saldo del proprio conto corrente personale.
La legge italiana prevede che al momento del matrimonio entri in vigore proprio questo regime patrimoniale particolare tra i coniugi, detto comunione legale dei beni. La comunione dei beni non è qualcosa che si sceglie perchè entra in vigore automaticamente al momento del fatidico “Si”.
Se i futuri coniugi non desiderano avere un rapporto di comunione dei beni allora devono esplicitarlo dichiarando al momento del matrimonio che preferiscono optare per l’altro regime legale, ovvero la “separazione dei beni”. Questa richiesta può essere fatta anche al prete al momento della celebrazione del rito religioso.
Quali sono le differenze tra i due regimi patrimoniali?
A ben vedere non sono poche le differenze tra l’uno e l’altro regime patrimoniale e queste si evidenziano, purtroppo, specialmente all’atto della separazione personale dei coniugi, quando il matrimonio viene meno. Nel caso in cui si giunga a questa soluzione dolorosa, i beni che prima erano in comunione dovranno essere divisi, ma sono da spartire anche i beni che prima non facevano parte di detta comunione, come ad esempio i conti correnti e nella fattispecie i saldi attivi dei propri conti personali.
Comunione dei Beni e conto corrente: come funziona?
Per capire cosa accade ai conti corrente in comunione dei beni bisogna prima capire come funziona la “comunione legale dei beni”.
Con questo atto la legge crea una totale condivisione tra i coniugi. Il regime patrimoniale in questione è automaticamente previsto dalla legge alla stipula del matrimonio. La comunione ha effetto sulle seguenti voci:
- Beni acquistati singolarmente o congiuntamente dopo il matrimonio, ma sempre al momento dell’acquisto e con il consenso dell’altro coniuge questi beni possono anche diventare personali.
- Le aziende che vengano costituite dopo il matrimonio e che siano gestite da entrambi i coniugi rientrano nell’alveo della comunione dei beni.
- Sono in comunione anche gli utili derivanti da quelle stesse aziende.
Alcuni beni sono invece particolari, perchè cadono in comunione solo al momento dello scioglimento della stessa, ovvero quando ci sono separazioni. È il caso, ad esempio, dei redditi personali dei coniugi, non consumati al momento dello scioglimento.
Comunione de Residuo e Conto corrente
Al momento dello scioglimento del matrimonio viene a mancare il presupposto stesso della comunione di beni e per questo sarà necessario procedere a una separazione. A riguardo bisogna specificare che sono oggetto di divisione non soltanto i beni che erano in comunione, ma anche alcuni che prima non ne facevano parte: è la cosiddetta comunione de residuo.
La comunione de residuo riguarda i proventi dell’attività separata dei coniugi, se allo scioglimento della comunione non siano stati consumati. In questa categoria rientrano anche i saldi attivi dei propri conti corrente.
Il coniuge, che normalmente durante il matrimonio e in regime di comunione è considerato titolare esclusivo delle somme presenti sul proprio conto e di quelle che confluiranno successivamente, in caso di separazione personale, è costretto a dividere il saldo attivo con l’altro coniuge.
I beni mobili presenti su un conto corrente rientrano nella comunione de residuo, che è formata dai beni non consumati e che devono essere ripartiti al 50% tra i coniugi che si separano.
Come evitare di dividere il saldo in caso di separazione?
Come abbiamo accennato, durante il matrimonio si a un diritto personale ed esclusivo sul proprio conto corrente e sulle somme in esso presenti e che vi confluiranno in futuro. Se però il matrimonio dovesse venire meno si è tenuti a dividere il saldo con l’ex coniuge e c’è una specifica legge che sancisce questa regola.
Come fare in modo che questo non accada? Se si prevede una separazione e lo scioglimento del matrimonio la soluzione è consumare prima della separazione stessa il saldo presente sul conto, oppure investirlo per acquistare beni personali che non rientrano nella comunione dei beni o in quella de residuo. Basterà acquistare beni personali o che servono alla propria professione come computer, tablet, gioielli, vestiti, libri.
Se non si è riusciti a far sparire i soldi dal conto prima della separazione allora si sarà costretti a dividere le somme presenti al 50%, a meno che il coniuge non decida di essere “clemente” e rinunciare a quanto gli spetta.