Diamanti certificati e non certificati: qual è la differenza?
Che differenza c’è tra diamanti certificati e diamanti non certificati? Come si riconoscono gli uni dagli altri e, soprattutto, perché è importante farlo? Proviamo a rispondere a queste e altre simili domande, partendo dall’ultima.
Distinguere un diamante certificato da uno che non lo è è importante quando si acquistano gioielli o diamanti sciolti, nuovi o usati che siano, per fare acquisti più consapevoli e valutare la reale convenienza del prezzo in rapporto alla qualità dell’oggetto ma anche quando si decide di vendere diamanti usati online o in negozio dal momento che è uno dei principali fattori che incidono sulla valutazione dei propri preziosi.
La certificazione del diamante è, infatti, un processo che permette di valutarne l’autenticità e le caratteristiche chiave: se ne occupano gemmologi e laboratori specializzati, ma soprattutto enti indipendenti riconosciuti a livello internazionale come il Gemological Institute of America (GIA), l’International Gemological Institute (IGI) e l’Hoge Raad voor Diamant (HRD).
Diamanti certificati vs. diamanti non certificati: che differenze ci sono e come riconoscerli
Un diamante certificato è innanzitutto un diamante naturale e autentico, che non è frutto né di imitazioni e né di processi di sintesi in laboratorio e che non perderà per questo qualità o valore con il passare del tempo e in molti casi anzi ne acquisirà. Di un diamante certificato sono note anche le quattro caratteristiche – chiave tanto da essere conosciute in gemmologia come “4C” – di caratura, colore, purezza (clarity) e taglio (cut). In via del tutto generale vale la regola infatti che un diamante più grande, di un colore compreso nella scala che va dalla lettera D alla lettera F e che non presenta inclusioni è un diamante più prezioso e con un valore di mercato, di conseguenza, più alto. Ci sono alcune eccezioni: i diamanti fancy (o diamanti colorati) hanno una scala di colori a sé, per esempio, e alcuni tagli difficili da trovare nella gioielleria moderna nobilitano anche pietre di valore modesto. La certificazione del diamante tiene conto di tutti questi aspetti e di molti altri, comprese per esempio simmetria e fluorescenza della pietra per esempio.
Non è automaticamente detto che i diamanti non certificati non abbiano caratteristiche altrettanto pregiate e non siano, quindi, altrettanto di valore: manca semplicemente un documento ufficiale che lo attesti. I diamanti non certificati più comuni sono diamanti molto piccoli, con caratura inferiore allo 0.3, che raramente vengono venduti sciolti e più spesso sono usati nelle lavorazioni: è facile riconoscerli.
Non si può dire lo stesso nel resto dei casi: solo essere a conoscenza dell’esistenza di un documento o una sorta di libretto ricevuto al momento dell’acquisto insieme al diamante o al gioiello di cui la gemma è parte permette, infatti, di distinguere un diamante certificato da un diamante non certificato con certezza. L’alternativa è rivolgersi a un professionista del settore o, meglio ancora, agli istituti già citati perché possa essere effettuata una valutazione del diamante, confermato se si tratti o meno di un diamante certificato e rilasciata l’apposita documentazione.
Chi ha più familiarità con l’argomento sottolinea per altro come ci sia differenza tra una certificazione e l’altra, rilasciata da un ente certificatore o l’altro: i diamanti certificati GIA, IGI e HRD sono attualmente quelli di valore maggiore.