Investimenti immobiliari: le tipologie di immobili su cui puntare nelle varie città
Nonostante l’aumento dei tassi, fisiologica risposta al trend inflattivo, in Italia gli investimenti immobiliari non hanno perso quota. Il mattone come bene rifugio continua a riscuotere grande successo. Quando ci si approccia al mondo degli investimenti immobiliari, è necessario entrare nell’ottica del fatto che, a seconda della città, è necessario focalizzarsi su diverse tipologie di immobili.
Chi vorrà investire a Milano nei prossimi anni, dovrà focalizzarsi, se possibile, verso immobili da locare agli studenti universitari. Fra le altre tendenze immobiliari che prenderanno piede sotto la Madonnina, un doveroso cenno va dedicato all’housing sociale. La sua centralità è e continua a essere preponderante sia a Roma, sia a Firenze.
Gli esperti del settore real estate, invece, parlano di Torino come di una città dove, quando si investe in immobili, è opportuno concentrarsi sulle case da destinare poi alle locazioni brevi.
A sottolinearlo ci ha pensato il recente report curato da Scenari Immobiliari, presentato nel corso del 31° forum del suddetto istituto indipendente, che ha preso in considerazione anche altre città oltre a quelle ricordate, ossia Genova, Napoli, Bologna e Palermo.
Per quanto riguarda i trend che chi investe in immobili dovrà prendere in considerazione puntando sui primi due centri urbani, non si possono non citare, ancora una volta, il social housing e la locazione sostenibile. Questa triade di trend riguarda anche un’altra importante città italiana, ossia Bologna, contesto urbano dove è particolarmente impellente aumentare la proposta di immobili in affitto a lungo termine a prezzi accessibili (gli affitti a breve termine stanno letteralmente cannibalizzando il mercato).
Cosa dire, invece, di Palermo? Il capoluogo siciliano si contraddistingue per prezzi di vendita delle case mediamente più bassi rispetto al resto d’Italia. Alla luce di ciò, a detta degli attori professionali del mondo real estate rappresenta un contesto particolarmente favorevole a investimenti immobiliari che si evolvono poi in locazioni gestite.
Il problema dello stock abitativo scarso
Il report in questione ha portato in evidenza, oltre ai trend a cui fare attenzione nel momento in cui si decide di investire in immobili – ricordiamo che, alla base di tutto, deve comunque esserci la scelta di fonti di qualità per la ricerca degli annunci, come per esempio il sito ImmobiliOvunque.it – pure il nodo della consistenza scarsa dello stock abitativo in Italia.
Togliendo dal totale complessivo gli immobili occupati da proprietari o conduttori, così come quelli presenti sul mercato degli affitti brevi o locati a studenti, si nota come sia pari al 19,3 la percentuale di case attualmente libere e sul mercato in Italia.
La situazione è leggermente inferiore alla media a Palermo, dove la percentuale sopra menzionata si abbassa a 15,6. A Napoli, invece, siamo al 10,9%. Molto diversa è la situazione a Genova, dove non viene raggiunta la doppia cifra. Nel capoluogo ligure, infatti, la percentuale di immobili liberi sul mercato e a disposizione degli investitori è pari al 6,8%. A Torino, invece, si parla del 6.
I dati appena menzionati vanno incontro a un vero e proprio crollo nel momento in cui si sposta lo sguardo verso Firenze, dove lo stock abitativo disponibile per chi vuole investire è pari all’1% di quello totale, verso Roma, dove si parla dello 0,7%, e verso Milano e Bologna. In questi due centri urbani, le case libere sul mercato sono lo 0,5%.
Il problema dell’offerta scarsa che non riesce ad assorbire la domanda è concreto. A tal proposito, gli occhi sono puntati in particolare su Milano e su Roma che, tra le Olimpiadi del 2026 e i Giubilei del 2025 e del 2033, stanno vedendo crescere numerosi progetti di riqualificazione destinati ad aumentare il parco di immobili disponibili sul mercato (a prezzi, molto spesso, più sostenibili rispetto alla media).