Dopo due anni di ripresa economica globale e mercati in costante crescita, il 2025 si sta rivelando un anno in cui si assiste ad una crescente volatilità dei mercati finanziari. Come ben sanno gli investitori, la volatilità rappresenta non solo rischi, ma anche opportunità. E dopo un biennio di sostanziale crescita “tout court”, oggi è quanto mai opportuno conoscere quali sono i fattori che stanno alimentando la volatilità sui mercati.
Tensioni geopolitiche
Non c’è alcun dubbio che un fattore, più d’altri, stia tenendo col fiato sospeso i mercati: le tensioni geopolitiche. La situazione in Medio-Oriente resta sempre incandescente, ma non è certo una novità dato il perdurare della situazione. A rendere ancor più incandescente il clima è, senza alcun dubbio, la presa di posizione degli USA sull’Ucraina, totalmente cambiata con l’avvento di Trump alla Casa Bianca.
Il secondo mandato dell’imprenditore statunitense si sta contraddistinguendo per un netto cambio di marcia nei rapporti con l’Europa, soprattutto per quanto concerne il conflitto ucraino. In campagna elettorale, Trump ha promesso che avrebbe posto la parola “fine” al conflitto tra ucraini e russi, al fine di evitare ulteriori spese per il popolo americano. Nessuno, tuttavia, si poteva aspettare che gli USA facessero mancare il proprio appoggio all’Ucraina, tenendo una posizione neutrale o, secondo alcuni, addirittura “filo-russa”.
Economia europea in difficoltà
Non solo le tensioni geopolitiche, tuttavia, stanno alimentando volatilità sui mercati. L’economia europea non vive certo di luce riflessa, complice una Germania in – seppur lieve – recessione.
L’Europa sta attraversando un periodo di difficoltà strutturali, segnato da una crescita economica stantia e un elevato indebitamento da parte di alcuni paesi.
Il ricorso a politiche di austerità da parte di alcuni paesi, non agevola la capacità di reazione dei paesi europei di fronte alle crisi esterne, creando un po’ di sfiducia da parte degli investitori. L’instabilità economica del Vecchio Continente si traduce in una maggiore volatilità dei mercati finanziari europei, spingendo gli investitori a sottopesare nel proprio portafoglio le aziende legate alla ripresa economica, che mostrano una maggiore sensibilità alle variazioni del contesto macroeconomico.
Incertezza sulle politiche monetarie negli USA
A differenza di quella europea, l’economia statunitense continua a godere di ottima salute. Tuttavia, esistono alcuni elementi d’incertezza anche sull’altra sponda dell’Oceano. Il più rilevante, attualmente, riguarda le politiche monetarie che adotterà la FED in questo 2025, che potrebbero essere meno espansive rispetto a quanto preventivato dai mercati nel secondo semestre del 2024.
L’incertezza sulla tempistica e sull’ampiezza di eventuali variazioni nei tassi di interesse può influenzare la liquidità e il flusso di capitali in tutto il mondo. E gli investitori, qualora la politica monetaria statunitense si rivelasse “ambigua”, potrebbero essere costretti a rivedere le proprie strategie, alimentando ulteriormente la volatilità dei mercati finanziari. Per quanto ovvio, un allentamento delle politiche monetarie favorirebbe gli asset più rischiosi, mentre il mancato taglio dei tassi d’interesse potrebbe alimentare vendite dei titoli di questi ultimi.
I dazi e le tensioni commerciali
La volatilità dei mercati, poi, si è ulteriormente acuita a causa dell’applicazione dei dazi su importazioni ed esportazioni adottate da alcuni paesi, che hanno generato disallineamenti nel commercio internazionale. L’introduzione o l’inasprimento dei dazi può provocare reazioni a catena, portando a ritorsioni da parte dei partner commerciali e a un aumento dei costi per le imprese esportatrici e importatrici.
Questi fattori si riflettono poi sui bilanci aziendali, con possibili ricadute sulle quotazioni azionarie e sui rendimenti degli investimenti. Le tensioni commerciali, oltretutto, possono accentuare le incertezze relative al quadro normativo internazionale, mettendo gli investitori nella condizione di rivedere le proprie strategie in attesa di una maggiore chiarezza da parte delle istituzioni.
Come gestire la volatilità
Considerati tutti i fattori fin qui descritti, i risparmiatori sono chiamati ad investire con maggior accortezza durante l’anno, evitando di farsi prendere dal panico qualora lo scenario non fosse particolarmente positivo. D’altro canto, quanto avvenuto nel 2022 dev’essere da “lezione” per qualsiasi investitore. E dimostra come i mercati siano in grado di reagire agli shock negativi.
Ed è per questo motivo che è fondamentale avvalersi del supporto di esperti finanziari indipendenti come quelli presenti su TradingFacile.eu, in grado di offrire una consulenza scevra di qualsivoglia conflitto d’interesse e volta a offrire la miglior soluzione per il risparmiatore, rispettando il profilo di rischio, gli obiettivi e l’orizzonte temporale entro il quale il medesimo intenda realizzarli.