Articolo 2120 codice civile: quando si richiede il TFR? Che cosa comporta?
La disciplina del trattamento di fine rapporto è contenuta nell’articolo 2120 del Codice Civile. Si tratta di un argomento molto importante e delicato, quindi è opportuno conoscere il contenuto d questa norma. Cerchiamo di scoprire il significato dei suoi articoli e vediamo quando è possibile richiedere il TFR.
La disciplina del TFR nell’articolo 2120 del Codice Civile
Il primo comma dell’articolo 2120 del Codice Civile prevede che in qualsiasi caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il dipendente ha il diritto di ricevere un trattamento di fine rapporto. L’entità del TFR viene stabilita sommando per ciascun anno di servizio un importo pari alla retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5. Vengono considerate come mese intero i mesi in cui si è lavorato per almeno quindici giorni; per i mesi con frazioni minori, la quota del TFR viene ridotta proporzionalmente. Il secondo comma dell’articolo precisa che nel calcolo della retribuzione annua vengono considerate anche le prestazioni in natura corrisposte a titolo non occasionale, ma sono esclusi i rimborsi spese già effettuati. Nel terzo comma, invece viene detto che nel calcolo della retribuzione di ciascun anno si deve computer anche la retribuzione che il lavoratore avrebbe dovuto percepire durante il periodo di un’eventuale sospensione.
Il comma 4 dell’articolo 2120 del Codice Civile riprende il discorso relativo al calcolo del TFR: ad eccezione della quota maturata nell’anno in corso, il trattamento di fine rapporto viene incrementato al 31dicembre di ogni anno con l’applicazione di un tasso fisso pari all’1,5% ed i una quota variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per faglie, operai ed impiegati rispetto al 31/12 dell’anno precedente. Il quinto comma precisa che per le frazioni di anno, l’indice di riferimento è rappresentato da quello del mese in cui è cessato il rapporto di lavoro rispetto al 31/12 dell’anno prima.
L’anticipazione del trattamento di fine rapporto: da chi e quando può essere richiesta
Il sesto comma dell’articolo 2120 del Codice Civile introduce l’anticipazione del TFR, che può essere richiesta solo dai prestatori di lavoro che hanno accumulato almeno otto anni di servizio presso il medesimo datore di lavoro. L’anticipazione può essere richiesta in costanza di lavoro e può riguardare somme fino al 70% del TFR a cui si avrebbe diritto in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Ma non è detto che tutti possano accedere all’anticipazione: il settimo come, infatti, spiega che le richieste possono essere accolte solo fino al 10% degli aventi diritto, senza superare il 4% del numero complessivo dei dipendenti.
L’ottavo comma dell’articolo elenca in modo analitico quali sono le motivazioni per le quali può essere richiesta l’anticipazione del TFR. Le giustificazioni accettate sono:
- spese sanitarie per terapie e interventi straordinari;
- acquisto della prima casa per il dipendente o per i figli.
Nel nono comma si precisa che l’anticipazione può essere concessa al dipendete solo una volta durante il rapporto di lavoro e le somme erogate vengono detratte dal TFR accumulato. L’ultimo comma dell’articolo 2120 del Codice Civile prevede la possibilità che nei contratti collettivi o individuali di lavoro possano essere stabilite delle clausole migliorative.