Auto elettrica in Italia 2018: dati e statistiche del mercato
La direzione presa dai principali Paesi del mondo in seguito agli Accordi di Kyoto e di Parigi, ha delineato gli obiettivi da perseguire per la lotta all’inquinamento atmosferico e ambientale. In particolare il settore dei trasporti pubblici e privati si sta muovendo verso una mobilità sostenibile, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, ai sistemi di guida autonoma e alle fonti di energia rinnovabile.
Uno dei punti fondamentali è la diffusione dell’auto elettrica, un mezzo a emissioni zero che nei prossimi anni andrà a sostituire gradualmente i veicoli con motore a combustione termica. Cerchiamo di capire qual è la situazione in Italia e nel resto del mondo per quanto riguarda il mercato delle macchine elettriche, attraverso i dati e le statistiche del settore aggiornate al 2018.
Il mercato dell’auto elettrica nel mondo: un trend in forte crescita
La maggior parte dei Paesi sta puntando sempre di più sull’auto elettrica, un veicolo in grado di ridurre le emissioni inquinanti e di portare il settore dei trasporti verso una mobilità ecologica e sostenibile. Se da un lato il costo d’acquisto delle macchine elettriche sta lentamente scendendo, diventando accessibile a un’ampia fetta della popolazione, sono necessari ingenti investimenti per la trasformazione della rete infrastrutturale di ricarica.
In Europa la situazione ha delineato una divisione netta tra i Paesi del Nord e quelli del Sud, con nazioni come la Norvegia dove la vendita di auto elettriche nel 2017 ha superato quella dei veicoli a benzina e diesel, arrivando ad oltre il 52% del mercato. Per capire l’evoluzione del settore nel Nord Europa basta guardare agli ambiziosi programmi della Norvegia e dell’Olanda, che hanno deciso di eliminare completamente la vendita di vetture a combustione termica entro rispettivamente il 2025 e il 2035.
Anche nel resto del mondo il quadro è piuttosto disomogeneo. Complessivamente ad oggi sono state immatricolate 2 milioni di macchine elettriche, con circa 280 mila veicoli circolanti negli Stati Uniti di cui la maggior parte nello Stato della California, grazie alla presenza della Tesla e agli ingenti incentivi del Governo. Tuttavia il primato assoluto spetta alla Cina, dove sono state registrate quasi 600 mila auto elettriche in seguito alle politiche del Governo di Xi Jinping.
In India il mercato non è ancora decollato, sebbene l’obiettivo sia quello di trasformare l’intero parco auto nazionale entro il 2030. L’obiettivo degli Accordi di Parigi prevede di arrivare a 600 milioni di macchine elettriche entro il 2040, prerogativa indispensabile per rispettare la diminuzione del 40% di emissioni atmosferiche di Co2. Per il momento pesa ancora il problema legato alle batterie, dispositivi costosi e ingombranti che hanno bisogno di un capillare e sofisticato sistema di ricarica, ampiamente diffuso su tutta la rete stradale urbana ed extraurbana.
L’auto elettrica in Italia: la situazione del mercato nel 2018
Purtroppo l’Italia è piuttosto indietro nel settore dell’auto elettrica, con vistosi ritardi accumulati rispetto al resto d’Europa a causa delle politiche adottate fin d’ora, che continuano a promuovere l’acquisto di veicoli a GPL e metano a discapito di quelli elettrici. Nel nostro Paese le macchine elettriche valgono soltanto lo 0,1% del mercato, con circa 5.000 veicoli immatricolati registrati soprattutto nelle città del Nord.
Decisamente meglio va il mercato delle ibride e delle auto a combustibili alternativi, che nel solo mese di aprile ha fatto segnare oltre 10.000 nuove immatricolazioni. Tra le auto ibride i modelli più venduti sono la Kia Niro, la Toyota Yaris, la Suzuki Swift e la Toyota Auris, mentre tra le auto totalmente elettriche la più venduta è la Smart Fortwo, seguita dalla Nissan Leaf, dalla Renault Zoe e dalla Tesla Model S.
Perché il mercato dell’auto elettrica in Italia non decolla?
La problematica principale per il mancato decollo del mercato dei veicoli elettrici in Italia sembra essere l’inefficienza della rete di ricarica. Se da un lato le principali case automobilistiche hanno deciso di investire pesantemente nella produzione di macchine elettriche, sono necessari ingenti investimenti per la diffusione delle colonnine elettriche di ricarica rapida e ultrarapida.
Al momento soltanto la Tesla sta installando le stazioni di ricarica Supercharger, ossia le colonnine superveloci che riescono a ricaricare un’auto elettriche in meno di 10 minuti. Nonostante ciò si tratta di appena 25 stazioni in tutto il territorio nazionale, un dato insufficiente per garantire alle Tesla di circolare liberamente da Nord a Sud del Paese. Complessivamente in Italia ci sono 4.207 colonnine elettriche, un dato che se paragonato con il numero di abitanti ci piazza agli ultimi posti in Europa.
Tuttavia esistono diversi progetti di sviluppo della rete di ricarica per le macchine elettriche, tra cui un ambizioso progetto dell’Enel finanziato con oltre 300 milioni di euro. L’Enel vuole installare 7.000 nuove stazioni di ricarica entro il 2020 e ben 14.000 fino al 2022, suddivise tra colonnine Quick da 22 kW, Fast da 50 kW e Ultra Fast da 150 kW. L’80% dei dispositivi sarà posizionato all’interno delle aree metropolitane, mentre il restante 20% sulla rete stradale extraurbana, con una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale.
Il futuro dell’auto elettrica
I veicoli elettrici non solo rappresentano il futuro della mobilità sostenibile, ma anche un’ottima opportunità di sviluppo economico in un settore attualmente dominato dalla Cina, dal Giappone e dagli Stati Uniti. Se l’Italia riuscirà a investire nel settore, favorendo la nascita di imprese ad alto tasso di sviluppo tecnologico e creando un’ampia rete di ricarica, tutta l’economia del Paese potrebbe beneficiarne.
Sarà fondamentale incentivare le persone all’acquisto dei nuovi modelli di auto elettrica, un pubblico ormai maturo e sempre più propenso al cambiamento e all’abbandono dei veicoli a benzina e diesel. Purtroppo senza un sostegno da parte dello Stato le auto elettriche non sono ancora un’alternativa economicamente vantaggiosa, perciò sarà necessario spostare gli incentivi statali dalle vetture a GPL e metano verso le più ecologiche macchine elettriche e ibride.