Azioni Unicredit in calo: stato di salute dell’istituto finanziario
Nonostante i mercati stiano faticando non poco nell’ultimo periodo, Unicredit, dopo aver fornito una buona prova sul finire dello scorso mese, è ripiombata in un trend ribassista di cui è difficile prevedere la fine.
L’istituto milanese è stato tra i peggiori dell’indice di appartenenza, il FTSE MIB, ed inevitabilmente la sfiducia ha iniziato a serpeggiare con prepotenza tra gli investitori, anche se si contano diverse eccezioni.
Questo almeno per quando riguarda il mercato tradizionale, che non sembra poter contrastare la crisi attuale. Proprio per questo molti investitori stanno proiettando il proprio sguardo verso il trading online, settore che ha dimostrato di potersi ben difendere in situazioni di crisi come quella che stiamo vivendo.
Le prospettive per le azioni Unicredit non sembrano per niente positive, tuttavia, come si vedrà, queste potrebbero risultare molto appetibili per gli investitori online, che possono contare su strumenti molto interessanti, come i CFD.
Azioni Unicredit in discesa: cosa aspettarsi dal futuro
Dopo il trend rialzista registrato sul finire di aprile, Unicredit sembrava potersi svincolare dalle problematiche che stanno mettendo in crisi tutte le borse mondiali. Oggi la situazione è totalmente ribaltata, con l’istituto milanese tra i peggiori titoli del FTSE MIB.
Comunque sia, la discesa non è stata accolta con particolare sorpresa dagli investitori, tant’è che gli analisti di Goldman Sachs avrebbero anche ritoccato al rialzo il prezzo obbiettivo sull’istituto, il che conferma che la situazione potrebbe essere meno cupa di come può sembrare.
Non per questo gli investitori hanno vita più semplice: proprio per questo motivo molti hanno iniziato ad investire in azioni nel settore del trading online, che al contrario dei mercati tradizionali, sta vivendo un periodo di forte crescita.
Le circostanze attuali sono ancora poco chiare e prevedere i trend futuri sta diventando sempre più complicato: non sorprende, quindi, che l’attenzione dei più si stia rivolgendo verso il trading online, che può mettere in campo vari strumenti “anti-crisi”.
Investire in azioni Unicredit: il trading online
Se il trading online sta riscuotendo un successo del genere, è per duemotiviprincipali.
In prima battuta, questo settore mette a disposizione strumenti finanziari per investire anche al ribasso. lo strumento in questione si chiama CFD (contratto per differenza), e oggi più che mai mostra quanto possa essere utile.
Con le borse mondiali in rosso e senza intravedere nessun segnale positivo all’orizzonte, decidere di investire al ribasso è sicuramente un’ottima arma anti-crisi, che, infatti, sta attirando sempre più investitori verso il trading online.
Il secondo motivo è legato ai criteri di accessibilità richiesti da questo settore, di certo non elitari: chiunque può avvicinarsi al trading online, anche senza disporre di grosse somme da investire. Molti piccoli risparmiatori hanno intravisto in ciò una buona possibilità per trarre qualche profitto.
Tuttavia, nonostante la facilità d’accesso, non è assolutamente un settore da prendere alla leggera: investire richiede un certo grado di conoscenza ed è francamente impossibile trarre profitti senza uno studio alla base.
Le insidie non mancano e i trend finanziari non son sempre di facile comprensione. Per ciò vanno padroneggiati i vari strumenti ed indicatori, con i quali analizzare grafici e sviluppare strategie di investimento che possano rivelarsi davvero efficaci.
Oltre a queste problematiche, gli utenti alle prime armi potrebbero faticare anche nello scegliere un broker davvero affidabile su cui operare.
Il web è ricco di offerte e, come riportato anche dal noto sito tradingcenter.it, non tutti i broker possono vantare la stessa qualità.
Non mancano infine truffe e piattaforme poco trasparenti, facilmente evitabili per i trader esperti, ma che ancora possono rivelarsi molto pericolose per i novizi. Il consiglio è quello di rifarsi unicamente ai broker certificati da autorità di vigilanza finanziaria affidabili, come la nostrana CONSOB o l’europea ESMA.