Beneficio di escussione: cos’è, quando e come si può richiedere
I debitori non sono sempre tutti uguali: quando un soggetto ha più crediti, tra i suoi debitori si può creare una sorta di classifica, con soggetti a cui non può essere il pagamento del loro debito se non dopo che altri debitori abbiano saldato i loro impegni. Questo vantaggio si chiama beneficio di escussione: vediamo di cosa si tratta, in quali situazioni si verifica e quando si può richiedere.
Cos’è il beneficio di escussione e come funziona in caso di fideiussione
Partiamo dalla definizione. Il beneficio di escussione è la facoltà che hanno alcune categorie di debitori di richiedere al creditore di far valere i suoi diritti prima su altri debitori. Questo vantaggio si può notare, ad esempio, in caso di fedeiussione. In linea di massima, il debitore principale ed il suo fideiussore sono obbligati nella stessa misura nei confronti del creditore, che quindi ha la possibilità di rivalersi sul patrimonio dell’uno o dell’altro. C’è però la possibilità che tra le parti sia stata pattuito un vantaggio per il fideiussore: il creditore non può rivolgersi a lui se non dopo aver sottoposto ad esecuzione forzata i beni che appartengono al debitore principale.
Il fideiussore quindi gode del beneficio di escussione: è in qualche modo al riparo dalla prima richiesta di soddisfazione che viene posta in essere dal creditore, che potrà rivolgersi a lui solo nel caso in cui non riesca ad ottenere quanto dovuto dal debitore principale. Per poter beneficiare di questo vantaggio, il fideiussore deve dichiararlo nel giudizio al quale viene chiamato in causa dal creditore. Il patto tra le parti che stipula il beneficio di escussione non deve avere una forma particolare, può essere stipulato in forma scritta o anche solo verbale, a patto che la sua determinazione sia inequivocabile. Il fideiussore non può far valere il suo beneficio di escussione nel caso in cui i beni del debitore principale siano già assoggettati a fallimento.
Altri casi in cui i debitori godono del vantaggio
Un altro caso in cui può essere previsto il beneficio di escussione è quello dell’ipoteca costituita da terzi a garanzia di un debito altrui. Se viene espressamente pattuito tra le parti, il terzo datore di ipoteca può sfruttare il suo beneficio di escussione. Vantano questo diritto anche i soci delle società semplici, che prima di rispondere con il loro patrimonio possono richiedere che prima venga sottoposto ad esecuzione forzata quello della società.
In caso di società in nome collettivo il beneficio di escussione a favore dei soci è più forte: nelle società semplici il creditore può chiedere il pagamento del credito direttamente ad uno dei soci (che sono illimitatamente responsabili), ma questi può richiedere la preventiva escussione del patrimonio sociale; nel caso delle società in nome collettivo il creditore invece non ha la possibilità di rivolgersi direttamente ai singoli soci se non dopo l’escussione del patrimonio della società.