Clarima: che carta di credito è? Come si richiede? Ha dei costi?
Nel corso degli anni lo scenario bancario e creditizio italiano ha subito numerosi cambiamenti. Tra fusioni, chiusure, cambi di denominazione e nuove aperture, ogni tanto si sente il nome di qualche banca o di qualche finanziaria sparisce ed altrettanto spesso ne compare uno nuovo. Qualche anno fa si sentiva spesso parlare di Clarima: di cosa si tratta? E con la sua carta di credito cosa è possibile fare (e a quali costi)?
Cos’è e come sui richiede la carta di credito Clarima
Il gruppo Unicredit è un vero e proprio colosso: tra le sue tante anime c’è anche Unicredit Consumer Financing Bank, la banca specializzata nel ramo del credito al consumo. Fino a non molti anni fa questo “pezzo” del gruppo di chiamava Clarima. Tra i vari prodotti erogati da questa banca c’era anche una particolare carta di credito che poteva essere utilizzata per effettuare acquisti sia a saldo oppure come carta revolving. Giusto per la cronaca, con il passaggio da Clarima a Unicredit Consumer Financing Bank (cFin), anche le carte hanno cambiato nome, diventando carte Kataweb.
La carta Clarima poteva essere richiesta online, collegandosi al sito di Unicredit ed effettuando il login con le credenziali ottenute in fase di registrazione. I titolari della carta, una volta fatto l’accesso all’area riservata, potevano visualizzare tutte le informazioni sulla carta stessa e la lista dei movimenti. L’attivazione della carta poteva essere richiesta anche tramite telefono, chiamando il numero verde 800338877.
I vantaggi ed i costi della carta
I vantaggi offerti dalla carta Clarima erano i seguenti:
- permetteva di programmare i propri acquisti, con la possibilità di dilazionarne il pagamento in piccole rate;
- permetteva di fare rifornimento di carburante senza pagare commissioni aggiuntive;
- dava la possibilità di sottoscrivere una particolare polizza assicurativa a garanzia del rimborso del debito residuo in caso di imprevisti;
- faceva parte del circuito Mastercard, quindi poteva essere utilizzata praticamente ovunque.
In più, il canone era gratuito per il primo anno.
I titolari di carta Clarima dovevano comunque sostenere dei costi. La quota annua, come detto, era gratuita per il primo anno, ma dal secondo anno in poi era pari a 15 euro. Non erano previste commissioni per le operazioni all’interno dell’area euro, ma fuori dall’eurozona veniva applicata una commissione dell’1,75%. Per l’anticipo di contanti all’ATM era prevista una commissione del 4%. La cosa più importante però erano i tassi di interesse applicati: il TAN ammontava al 1450%, mentre il TAEG era del 15,50%. Se si chiedeva la sostituzione della carta (anche in caso di smarrimento) si dovevano sborsare 15 euro.