Codice tributo 3958
I codici tributo sono delle sigle numeriche da inserire all’interno del modello F24, essenziali per l’identificazione di servizi sui quali pagare le imposte. Sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate è possibile consultare l’elenco completo, tuttavia oggi analizzeremo nello specifico il codice tributo 3958, collegato al pagamento della TASI, la tassa sui servizi indivisibili, ovvero un’imposta comunale dovuta da tutti i proprietari di immobili, di fabbricati e di terreni edificabili.
Codice tributo 3958: cos’è e come compilare l’F24
Una delle sigle più utilizzate, per il versamento delle imposte e la compilazione del modello F24, è il codice tributo 3958, che si riferisce al pagamento della TASI, la tassa sulle proprietà immobiliari, come previsto dall’articolo 1 comma 639 della legge n.147 del 27 dicembre 2013. Questo codice va inserito nell’F24 nella sezione “IMU ed altri tributi locali”, insieme ad una serie di dati aggiuntivi.
Nella prima colonna della dichiarazione bisogna scrivere il codice dell’ente o del comune in cui si trova l’immobile o il terreno edificabile. Per conoscere quello della propria abitazione o fabbricato basta consultare l’elenco completo, disponibile a questo indirizzo sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. La sigla è composta da una serie alfanumerica, con una lettera iniziale e tre numeri successivi (ad esempio Napoli è F839, Roma H501 e Milano F205).
Continuando nella compilazione dell’F24, codice tributo 3958, la seconda colonna deve essere barrata soltanto nel caso si tratti di un ravvedimento, altrimenti va lasciata vuota, mentre la terza è da segnare qualora la dichiarazione sia in merito a una variazione di una o più unità immobiliari. La quarta colonna è da marcare esclusivamente se si sta versando l’acconto della TASI, oppure la quinta se il pagamento è inerente al saldo finale dell’imposta.
Nella sesta colonna è necessario indicare il numero complessivo di immobili a proprio nome, compresi eventuali terreni edificabili e abvitazioni date in locazione, mentre nella settima colonna va inserito il codice tributo di riferimento, quindi il numero 3958. L’ottava colonna deve essere lasciata in bianco, poiché serve ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate per riportare notificazioni di rateizzazione, nella nona bisogna scrivere l’anno di riferimento della tassa, ad esempio in questo caso il 2019, e nella decima l’importo da corrispondere all’Erario.
Anche la colonna successiva va lasciata in bianco, mentre la dodicesima, Totale G, si riferisce alla somma degli importi a debito da pagare al Comune. Nella tredicesima colonna, Totale H, vanno segnati eventuali crediti d’imposta, che andranno sotratti alla somma da pagare e segnalati nella quattordicesima colonna, Saldo. Infine nell’ultima colonna si possono scrivere eventuali detrazioni fiscali , qualora si fosse beneficiari di tali misure, ad esempio per la prima abitazione principale di residenza.
TASI 2019: cos’è e chi deve pagarla
Come abbiamo accennato pocanzi, la TASI è un’imposta comunale dovuta da tutti i proprietari di immobili, fabbricati e terreni edificabili, anche nel caso di locazioni e affitti degli stessi. I comuni a loro volta utilizzano la TASI per pagare i servizi, coma la manutenzione stradale, l’illuminazione pubblica, la protezione civile locale, i servizi cimiteriali e molti altri ancora. Per calcolarla bisogna prendere il valore della rendita catastale dell’immobile maggiorato del 5%, al quale vengono poi applicate le aliquote di riferimento.
Per le zone edificabili è necessario prendere il loro valore commerciale, ottenibile tramite una valutazione tecnica da parte di un professionista abilitato a tale servizio. Sui terreni agricoli invece va considerato il reddito dominicale, che non si riferisce alla rendita proveniente dall’attività agricola ma dalla proprietà stessa del terreno, maggiorandolo del 25% e applicando un fattore fisso di 135 o di 110, a seconda se si tratti di coltivatori diretti o meno.
Tuttavia alcuni contribuenti sono esenti dal pagamento della TASI, tra cui i proprietari di un’abitazione principale di residenza, purché non appartanente alle categorie catastali che indicano un immobile di lusso, i fabbricati riconducibili a copperative edilizie, onlus di impegno sociale e altri casi previsti dal proprio Comune. La TASI è quindi dovuta sulle case signorili, a partire dal secondo immobile di proprietà, i fabbricati di aziende e negozi commerciali.