Come aprire una startup
Vorresti aprire una startup ma non sai come fare? Hai avuto un’idea che pensi possa funzionare per creare un business? Capire come aprire una startup non è affatto semplice, nonostante oggigiorno tutti ne parlino e sembra quasi che siano in tanti a fare soldi in questo modo. Per riuscire in una nuova impresa tecnologicamente avanzata bisogna infatti seguire degli step precisi, trovare finanziamenti adeguati, pianificare un business plan accurato e mettere sempre al centro dell’azienda le persone, qualsiasi sia il prodotto o servizio da introdurre sul mercato. Ecco alcuni consigli e indicazioni utili per chi vuole saperne di più sul mondo delle startup.
Che cos’è una startup?
Una startup è un nuova impresa ad alto tasso tecnologico, ciò significa che potenzialmente qualsiasi nuova azienda può definirsi una startup innovativa. Ciò che differenzia le società normali dalle startup, infatti, è soltanto la presenza di soluzioni tecnologiche avanzate, che devono far parte del business model aziendale. Negli ultimi 10 anni questo termine ha letteralmente preso il sopravvento, poiché le startup sono oggetto di forti finanziamenti da parte delle istituzioni di tutti i paesi del mondo.
Il motivo è molto semplice. Il futuro economico di una nazione dipende dal tasso tecnologico delle sue imprese, perciò conviene favorire queste imprese rispetto a quelle tradizionali, poiché nel lungo periodo offrono un ritorno di conoscenze importante per il paese. Ciò non solo perché tali aziende hanno bisogno di nuove tecnologie, quindi stimolano l’offerta generando una grande domanda di servizi, ma anche perché danno impiego a giovani laureati, che altrimenti rischierebbero di andarsene all’estero o rimanere disoccupati.
Come nasce un’impresa startup
Di solito una startup è caratterizzata da un’idea iniziale, un progetto intorno al quale si sviluppa un business plan dettagliato. L’idea può essere personale, il frutto di un lavoro di gruppo, oppure un piano strategico di un’azienda già presente sul mercato, che vuole sondare nuovi prodotti, settori differenti o innovare alcuni dei suoi servizi. Normalmente quindi si comincia con un’idea che rappresenta il fulcro della startup, intorno alla quale si crea un progetto e si forma un gruppo di lavoro.
Durante questa fase è essenziale trovare i finanziamenti giusti, in base ai quali è possibile programmare la crescita dell’azienda e contrattare i professionisti adatti per i compiti da svolgere. Quasi sempre la maggior parte delle persone è molto giovane, con un alto livello di formazione, pronti a immergersi completamente nel progetto, apportando oltre alle conoscenze anche il loro punto di vista, fondamentale per creare una startup giovane e pronta a entrare nel mercato.
Il tempo d’incubazione è normalmente di 5 anni, un periodo in cui la startup cresce e sviluppa i suoi prodotti o servizi. Dopo questa fase in cui rimane protetta, sovvenzionata da fondi pubblici e/o privati, si passa al momento più critico, quando l’impresa deve presentarsi sul mercato e verificare se il progetto è valido o meno. Qualora si dovesse dimostrare finanziariamente vantaggioso non mancheranno gli investitori privati, pronti a portare nuova liquidità per sostenere la crescita aziendale e l’espansione all’estero.
Quali sono i rischi legati a una startup?
Nell’immaginario collettivo una startup è un’impresa di successo, un progetto che in pochi anni si trasforma in un’azienda di caratura mondiale, che verrà acquisita da una grande società multinazionale per milioni di euro. Eppure chi conosce bene questo mondo sa che la realtà è ben diversa, in quanto oltre il 90% delle startup fallisce nei primi due anni.
Una percentuale di insuccesso estremamente elevata, ma che non deve scoraggiare chi vuole creare nuove imprese tecnologiche, anzi. Il fallimento fa parte dell’imprenditorialità, altrimenti ogni progetto sarebbe un successo senza rischi. Allo stesso tempo è fondamentale seguire alcuni consigli per fare tutto nel mondo giusto, evitando comportamenti che potrebbero decretare fin da subito il fallimento della propria startup.
Aprire una startup: tutte le fasi del processo
Per aprire una startup è necessario avere un progetto serio, considerando non solo i prodotti e/o servizi da sviluppare e poi vendere, ma anche le strategie di business da adottare. Per ottenere dei risultati a medio e lungo termine è indispensabile pianificare un business plan accurato, partendo da un’idea originale e innovativa e proseguendo attraverso un’analisi dettagliata del mercato e degli utenti di riferimento.
Le indagini di mercato possono essere svolte da soli, oppure rivolgersi a società specializzate, una soluzione adeguata soprattutto se non si conosce molto bene il settore, oppure se si vuole sviluppare il business all’estero. Durante questa fase bisogna adeguare l’idea originale ai dati emersi dalla ricerche, modificando il progetto a seconda delle esigenze, senza stravolgere il business model iniziale ma ottimizzandolo.
Dopodiché è necessario creare un team perfetto per raggiungere i propri obiettivi, con persone in possesso dei requisiti tecnici e umani fondamentali per il progetto. Quindi è essenziale trovare i finanziamenti, tramite investimenti pubblici e privati, anche rivolgendosi alle piattaforme di crowdfunding per ottenere capitali sufficienti, organizzando le risorse su orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine.
A questo punto è importante progredire passo a passo, stabilendo degli obiettivi immediati e altri di lungo respiro, creando un rapporto di fiducia con gli investitori che devono continuare a credere nel progetto. Inoltre bisogna mettere in conto le risposte da parte del mercato e degli utenti, per apportare tutte le correzioni richieste e andare avanti con lo sviluppo della startup. Nell’ultima fase diventano cruciali le strategie di vendita, affinché l’azienda possa imparare a camminare con le proprie gambe, staccandosi progressivamente dagli investimenti a fondo perduto iniziali.
Quali sono i costi da sostenere per aprire una startup
I costi per aprire e sviluppare una startup dipendono da vari fattori, come il settore, gli obiettivi, la difficoltà tecnica e l’area geografica d’interesse. Le spese devono essere pianificate con cura, per evitare di fare il passo più lungo della gamba, considerando le risorse necessarie a sostenere tutte le fasi di creazione e crescita dell’impresa. Oggi fortunatamente alcune procedure possono essere eseguite online, con una forte diminuzione dei costi e delle tempistiche.
Il costo per aprire una startup prevede delle spese di base, come il pagamento dell’imposta di registro e la tassa governativa, circa 500€, indispensabili per registrare la nuova società. Poi ci sono dei costi legati alla formazione dell’azienda, variabili a seconda se si opta per una Srl ( Società a responsabilità limitata) semplice o di tipo startup innovativa. La spesa si aggira intorno ai 1.800-2.600€ comprensivi di IVA, dunque vanno poi aggiunte tutte le risorse necessarie all’attività imprenditoriale vera e propria.
Finanziamenti per startup: quali possibilità esistono?
La parte critica per ogni startup è rappresentata dai finanziamenti, nonostante oggi esistano molte strade percorribili in questo senso. Ad esempio è possibile ricorrere ai finanziamenti a fondo perduto, messi a disposizione dallo Stato italiano, dalle regioni e dall’Unione Europea, ai prestiti privati classici delle banche, oppure alle piattaforme di crowdfunding che permettono di far conoscere la propria idea agli investitori privati.
Ovviamente è possibile anche autofinanziarsi, mettendo nella startup capitali propri, tuttavia avere le risorse sufficienti per un progetto aziendale non è proprio alla portata di tutti. Comunque si tratta di un modo adeguato per finanziare le fasi iniziali, qualora nessuno dovesse credere nel progetto, oppure farsi aiutare da amici e parenti.
Lo strumento più utilizzato oggigiorno sono gli incubatori di startup, finanziai con fondi pubblici, i quali offrono un sostegno finanziario nei primi anni, perciò è fondamentale approfittarne il più possibile e cercare il prima possibile a rendere di far reggere il business da solo. Particolarmente generosi con le startup innovative sono i fondi europei strutturali, che propongono finanziamenti suddivisi per ogni settore strategico e forniscono anche strumenti di sostegno estremamente interessanti.
Idee utili: le migliori startup del 2019
Le idee a volte nascono da sole, allo stesso tempo è utile capire come funziona il mondo delle startup, guardandosi intorno per dare un’occhiata a cosa fanno gli altri. Ad esempio è possibile partecipare a eventi del settore e manifestazioni, analizzare il business model e le strategie delle migliori startup del 2019, non per copiare ma per capire come muoversi in questo comparto così competitivo.
Un ottimo ambiente è il consueto appuntamento annuale con il Mobile World Congress, svoltosi nell’ultima edizione a Barcellona, dove si possono trovare le migliori startup innovative dell’ultimo anno e i prodotti più tecnologicamente avanzati, molti dei quali stanno per uscire sul mercato. Tra le migliori imprese del futuro c’è Nreal, una startup cinese che ci occupa di realtà aumentata, che ha sviluppato degli occhiali di ultima generazione che vedremo a breve in commercio.
Irisguard invece ha realizzato un sistema in grado di riconoscere l’iride delle persone, senza utilizzare grandi macchinari, una soluzione ideale per organismi come le Nazioni Unite, che hanno bisogno di identificare le persone in condizioni particolarmente complesse. Interessante anche l’idea di MyHealthWatcher, partita dalla Spagna ma presto presente anche nel resto d’Europa, un’applicazione per Android e iOS che consente di controllare se il cibo in vendita è adatto alle proprie esigenze fisiche.
Per concludere
Le startup stanno dominando il panorama mondiale dell’imprenditoria, tuttavia aprire una startup innovativa non è facile. Non basta avere un’idea valida, ma bisogna costruire attorno a quell’idea un progetto curato fin nei minimi dettagli, capire il mercato e le esigenze degli utenti, per realizzare prodotti e servizi che servono realmente alla società, rendendo il tutto finanziariamente fattibile.