Come diventare giornalista: requisiti, stipendio e sbocchi professionali
La professione del giornalista viene spesso criticata, non comporta un percorso facile e lo stipendio non sempre è all’altezza delle aspettative. Si tratta di un’occupazione complessa, che esige impegno, competenze e un aggiornamento costante, allo stesso tempo può regalare ancora grandi soddisfazioni. Vediamo come diventare giornalista, con le procedure previste per professionisti e pubblicisti, con alcuni dati sul salario e le opportunità
Cosa serve per diventare giornalista: normativa e procedimento
Il lavoro del giornalista non prevede un percorso unico, come avviene per altre attività come ad esempio l’ingegnere informatico o il medico. Al giorno d’oggi è possibile seguire vari tipi di studi e specializzarsi in diversi ambiti, una peculiarità molto apprezzata dalle aziende del settore.
L’istituzione di riferimento nel nostro Paese è il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG), composto da vari organi che vanno dal presidente ai comitati tecnico scientifici. Per qualsiasi approfondimento e informazione raccomandiamo la consultazione del sito web ufficiale odg.it, dove trovare tutte le disposizioni normative e le iniziative dell’Ordine.
In Italia la professione del giornalista è regolamentata dalla legge 69/1963, la quale riconosce due ambiti distinti:
- giornalista professionista;
- giornalista pubblicista.
Come diventare giornalista professionista
Il giornalista professionista svolge l’attività in modo continuativo ed esclusivo, quindi rientrano in questo gruppo tutti gli specialisti che si dedicano integralmente alla professione. Per essere riconosciuti è possibile seguire due percorsi differenti.
Il primo consiste nel frequentare un corso professionale accreditato di almeno 2 anni, rivolgendosi a una scuola di giornalismo autorizzata dal CNOG (Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti).
In alternativa è possibile fare 18 mesi di praticantato, dopodiché è possibile seguire un corso di preparazione all’esame, sebbene dal 2019 non è più obbligatorio. Tuttavia sul portale del Consiglio Nazionale è possibile trovare diverse opzioni, inoltre si possono consultare anche i corsi proposti dai vari organi regionali dell’OdG.
Scuole di giornalismo: quali sono e come funzionano
Come abbiamo visto una delle opzioni per diventare un giornalista professionista è frequentare una scuola di giornalismo. I corsi si tengono presso università localizzate in tutta Italia, mentre il Consiglio Nazionale svolge un’attività di controllo e determina quali contenuti devono essere presenti, garantendo la qualità del percorso per gli studenti e un’adeguata preparazione allo svolgimento della professione.
Ecco l’elenco completo delle scuole di giornalismo 2020 accreditate presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
- Università di Bari;
- Università Cattolica del Sacro Cuore di Bologna;
- Libera università di Lingue e Comunicazione di Milano (IULM);
- Università degli Studi di Milano (IFG);
- Università Suor Orsola Benincasa di Napoli;
- Centro italiano di studi superiori di Perugia;
- Libera Università SS Assunta di Roma (LUMSA);
- Università Guido Carli di Roma (LUISS);
- Università di Salerno;
- Università di Torino;
- Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino.
Praticantato giornalista: come si svolge?
In alternativa alla scuola di giornalismo, per diventare un giornalista professionista è possibile svolgere il praticantato. Quest’ultimo deve avere una durata di almeno 18 mesi, con inquadramento dettato dalle disposizioni del contratto nazionale dei giornalisti (FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana).
Si tratta di un vero e proprio tirocinio, per il quale è necessario possedere un diploma di scuola superiore per poi venire assunti all’interno di una redazione giornalistica. La sede può essere unica altrimenti è possibile prestare servizio in diversi agenzie, rispettando la durata minima di 18 mesi obbligatoria per continuare il percorso professionale.
Esame di idoneità e iscrizione all’Albo professionale
Qualsiasi sia il percorso scelto, se la scuola di giornalismo o il praticantato, il passo finale per diventare un giornalista professionista consiste nel sostenere l’esame di idoneità professionale. Questa prova è indispensabile, altrimenti non è possibile iscriversi all’Ordine dei Giornalisti e iniziare a praticare la professione giornalistica.
Alcune istituzioni propongono degli appositi corsi online o presenziali, con la possibilità di prepararsi in modo adeguato all’esame, allo stesso tempo dal 2019 non sono obbligatori, quindi la scelta è legata alle proprie esigenze personali. Prima di tutto è necessario iscriversi all’esame di idoneità professionale, una prova che si tiene ogni anno a Roma, secondo le direttive del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Di norma la data è tra aprile e maggio, tuttavia si possono trovare maggiori informazioni sul sito web dell’OdG. L’iscrizione deve essere effettuata entro i termini indicati ogni anno, scaricando l’apposito modulo dal portale odg.it e mandandolo tramite servizio email PEC (Posta Elettronica Certificata) all’indirizzo esami@odg.it.
Oltre al modulo debitamente compilato bisogna allegare una serie di documenti, tra cui:
- certificazione del praticantato;
- dichiarazione del responsabile del tirocinio;
- ricevuta di versamento di 300 euro;
- curriculum vitae;
- documento d’identità valido.
L’esame si svolge con due test di valutazione, una prova scritta e una orale. La prima richiede la redazione di un articolo di 1800 caratteri, in base alle indicazioni della commissione designata, un questionario su temi d’attualità, di cultura e argomenti di politica, economia e sociali. Infine è necessario scrivere un articolo di 2.700 caratteri su temi d’attualità, a seconda di quelli proposti dalla commissione e con argomenti scelti all’interno delle categorie sport, cultura-spettacolo, interni, esteri, cronaca, economia-sindacato.
La prova orale dell’esame di idoneità professionale è un colloquio, con il quale la commissione pone una serie di domande per verificare alcune competenze, tra cui:
- storia del giornalismo;
- sociologia e psicologia dell’opinione pubblica;
- tecniche giornalistiche;
- teoria giornalistica;
- etica professionale;
- funzionamento media;
- norme giuridiche giornalismo.
La valutazione viene effettuata seguendo alcuni criteri, infatti ogni candidato viene giudicato in base alla forma, alla chiarezza espositiva, all’obiettività, alla struttura delle varie parti, al contenuto e allo stile. Per ogni aspetto viene emesso un verdetto secondo 7 livelli qualitativi, da insufficiente fino a eccellente, con punteggio per ogni valutazione da 0 a 60.
Come iscriversi all’Albo dei giornalisti italiani
Dopo il superamento dell’esame di idoneità professionale è possibile finalmente iscriversi presso l’Albo dei giornalisti italiani. Per l’inserimento nell’ordine bisogna rivolgersi all’organismo regionale di competenza, scegliendo quello di riferimento in base alla propria regione di residenza. A questo indirizzo è possibile trovare l’elenco completo degli ordini regionali dei giornalisti.
Come diventare giornalista pubblicista
I giornalisti pubblicisti possono ricoprire altri incarichi e occupazioni, destinando parte del loro tempo anche alla professione giornalistica, ma non in modo esclusivo. Il percorso previsto è diverso rispetto a quello richiesto per i giornalisti professionisti, infatti è necessario aver svolto l’attività di giornalista per almeno 2 anni, purché in modo continuativo.
Trascorsi i 2 anni è possibile fare domanda presso l’ordine della propria regione, tuttavia ogni istituzione prevede delle regole differenti, quindi è essenziale informarsi presso l’organo di competenza. In alcuni casi è richiesto un numero minimo di articoli pubblicati, il pagamento di una tassa d’iscrizione o il superamento di una prova.
Ad esempio, nel Lazio il costo dell’iscrizione è di 500,62 euro, sono necessari almeno 80 articoli con 65 a firma propria, una retribuzione minima nei 2 anni di 5 mila euro e il sostenimento di un colloquio orale. In Lombardia invece la tassa è di 282,62 euro, con 65 articoli pubblicati su quotidiani e settimanali e 40 su mensili, con una retribuzione nei 2 anni di almeno mille euro ma senza nessuna prova.
Quali sono gli sbocchi professionali per i giornalisti?
Al giorno d’oggi la professione giornalistica mette a disposizione diverse opportunità, infatti l’evoluzione tecnologica consente di trovare nuove opportunità lavorative. In particolare le aziende preferiscono un’elevata specializzazione, un aspetto che consente di collaborare con diverse testate, riviste e altri progetti editoriali, televisivi o digitali.
Ad esempio le opzioni a disposizione sono:
- giornalista freelance
- giornalista televisivo
- giornalista sportivo
- giornalista economico
- giornalista di moda
- giornalista musicale
- giornalista enogastronomico
- giornalista automobilistico
- giornalista investigativo
- giornalista di guerra
- giornalista di viaggi
- giornalista scientifico
Quanto guadagna un giornalista in Italia oggi?
Lo stipendio di un giornalista è piuttosto variabile, infatti bisogna prendere in considerazione diversi aspetti, tra cui:
- lavoro dipendente o freelance;
- esperienza professionale;
- specializzazione;
- ambito lavorativo.
Il salario medio di un giornalista dipendente in Italia è di 60 mila euro circa l’anno, considerando che oltre la metà dichiara una cifra compresa tra 20 e 75 mila euro l’anno, mentre circa un quarto dei giornalisti con contratto dipendente inferiore ai 20 mila euro l’anno.
Lo stipendio medio di un giornalista freelance è di appena 11 mila euro l’anno, inoltre quasi quattro professionisti su cinque dichiarano una retribuzione al di sotto dei 10 mila euro, mentre la quasi totalità non arriva a 20 mila euro l’anno.
Nel settore, secondo i rilevamenti delle piattaforme specializzate in annunci di lavoro, la remunerazione annuale può andare da 10 mila euro l’anno lordi fino a 200 mila euro annui. I più pagati sono i giornalisti professionisti, seguiti da quelli sportivi, dai lavoratori dipendenti, dai pubblicisti e infine dai freelance.
Lo stipendio è anche strettamente legato all’esperienza, con una retribuzione che raddoppia con almeno 10 anni di carriera, triplicando con 20 anni per poi stabilizzarsi, mantenendo un leggero aumento fino al termine dello svolgimento della professione.
In Italia la maggior parte delle offerte di lavoro come giornalista è concentrata in alcune grandi città, come Roma, Milano e Torino, proponendo una certa ugualità tra occupati uomini e donne. Ovviamente si tratta di indicazioni statistiche e generiche, perciò ogni situazione può prevedere delle eccezionalità e divergenze con questo quadro.