Come esportare il Made in Italy
I prodotti italiani hanno un forte appeal all’estero, grazie al valore aggiunto percepito dal Made in Italy nel resto del Mondo. Il mercato globale offre innumerevoli opportunità alle aziende italiane che vogliono esportare all’estero, tuttavia per sfruttare questo potenziale servono metodo e strumenti adeguati.
Innanzitutto, bisogna individuare i mercati più adatti per i propri prodotti, attraverso analisi accurate per valutare correttamente rischi e opportunità. Inoltre, bisogna sviluppare una strategia adeguata per vendere all’estero, attraverso il supporto di aziende specializzate che possono aiutare ad evitare errori e posizionarsi in modo ottimale sui mercati stranieri.
Sul mercato esistono realtà come DLike, startup innovativa di Bergamo che aiuta le PMI nello sviluppo commerciale all’estero, proponendo un nuovo modello di business basato su tecnologie al servizio dell’export e strategie di marketing ad alto potenziale. In questo modo è possibile ottenere una crescita vincente sui mercati esteri, sviluppando competenze e acquisendo autonomia gestionale nel processo di internazionalizzazione del proprio business.
Come vendere prodotti italiani all’estero in modo efficace
Per lo sviluppo commerciale sui mercati esteri è necessario partire dall’analisi dei mercati obiettivo, un processo essenziale che permette di conoscere nel dettaglio le aree geografiche in cui espandere il proprio business.
I mercati ad alto potenziale, infatti, possono cambiare in base al tipo di prodotti, alle peculiarità della propria azienda e ai diversi modelli di comportamento di acquisto, perciò è fondamentale capire dove vendere e a chi (quali clienti e distributori?).
Allo stesso modo, è indispensabile analizzare la concorrenza di riferimento, per conoscerla bene e intraprendere i giusti passi per batterla. Una buona analisi dei competitor aiuta a comprendere quali strategie adottare, per distinguere il proprio brand e far percepire il valore dei propri prodotti al pubblico di riferimento.
Quanto sopra, conduce allo sviluppo di strategia di marketing che consentono un ingresso vioncente sui mercati esteri, curando ogni minimo dettaglio del processo di internazionalizzazione dell’azienda. Un’altro aspetto importante riguarda la tutela del proprio marchio.
Un altro aspetto di cui tener buon conto è lo sviluppo di un processo di comunicazione efficace, per trasmettere i propri valori e assicurarsi che la qualità dei propri prodotti venga veicolata in modo adeguato ai consumatori. Oggi questo processo è veicolato dalla rete, tuttavia richiede un’attenta pianificazione della strategia di marketing, affinché pubblicità, promozione e comunicazione diventino strumenti realmente efficaci per promuovere il brand a livello nazionale e all’estero.
L’importanza della tecnologia applicata all’export del Made in Italy
L’export di prodotti italiani all’estero richiede il supporto di tecnologie adeguate, attraverso le quali ottimizzare e semplificare il processo di internazionalizzazione. DLike sviluppa assessment e strategie attraverso una piattaforma basata web di proprietà intellettuale, impiega CRM di ultima generazione per lo sviluppo e la gestione di azioni commerciali e propone alle imprese servizi innovativi come SalesFor4®, supporto di Remote Sales che si avvale di tecnologie all’avanguardia e una rete di collaboratori esteri per lo sviluppo dell’export.
La vendita all’estero del Made in Italy richiede strumenti evoluti di analisi, metodi efficienti per la scelta dei mercati e dei canali di distribuzione e tecnologie che agevolano la gestione delle trattative commerciali da remoto, ad esempio sfruttando moderne piattaforme per lo sviluppo di trattative commereciali in videoconferenze mobile criptate. Naturalmente, le tecnologie sono strumenti di supporto, quindi è essenziale il sostegno di professionisti specializzati e l’intervento di competenze umane.
L’obiettivo di qualsiasi azienda italiana che vuole esportare all’estero deve essere il raggiungimento dell’indipendenza operativa e gestionale, per essere in grado di prendere decisioni in modo autonomo e avere il pieno controllo del proprio business e del proprio processo di internazionalizzazione.
Per questo, è importante prevedere programmi di formazione e aggiornamento continuo in aula e on the job, dedicando tempo e risorse all’acquisizione di competenze fondamentali per sostenere la crescita dell’azienda sui mercati internazionali.