Come funzionano i voucher lavoro
I voucher lavoro sono dei buoni creati per la retribuzione del lavoro occasionale: la loro prima versione è stata accantonata nel marzo del 2017, ma già qualche mese dopo (e più precisamente a luglio) veniva lanciata la nuova formula, che prevede la distinzione in libretto famiglia e contratto di prestazione occasionale. Cerchiamo di capire come funzionano i nuovi voucher lavoro.
A cosa servono i voucher lavoro?
La storia dei voucher inizia nel 2008: l’obiettivo era quello di far emergere e “correggere” diverse prestazioni occasionali solitamente svolte in nero (pensiamo ad esempio alle pulizie di casa, ai piccoli lavori di giardinaggio, alle ripetizioni), ma in seguito il loro utilizzo è stato esteso ad ogni tipo di attività, purché si rispettasse il tetto retributivo annuo previsto per ogni lavoratore (inizialmente era fissato a 5.000 euro e poi innalzato dal Jobs Act a 7.000). Purtroppo in alcuni casi i voucher lavoro, invece di essere impiegati per mettere in regola il lavoro nero, sono stati impiegati per mascherare da prestazioni occasionali dei rapporti di lavoro che occasionali non erano (favorendo così l’elusione fiscale del datore di lavoro che evitava di regolarizzare l’assunzione).
Come utilizzare i buoni lavoro
La nuova versione dei voucher lavoro prevede una distinzione: le prestazioni offerte dal lavoratore a favore di una persona fisica rientrano nel cosiddetto Libretto di Famiglia, mentre quelle offerte a favore di un datore di lavoro (un’impresa, la pubblica amministrazione o un profesisonista) rientrano nel Contratto di Prestazione Occasionale.
- Libretto di Famiglia: può essere utilizzato solo dalle persone fisiche per retribuire determinate prestazioni occasionali, ovvero lavori domestici, assistenza domiciliare e lezioni private. Il valore nominale di ogni buono è 10 euro e può essere impiegato per il pagamento di attività lavorative con durata non superiore ai 60 minuti
- Contratto di Prestazione Occasionale: può essere utilizzato dai datori di lavoro per retribuire prestazioni occasionali che complessivamente non superino i 5.000 euro. Il compenso orario viene stabilito dalle parti, ma non può essere inferiore ai 9 euro (ad eccezione dei limiti previsti nel settore agricolo), mentre il compenso giornaliero non può essere inferiore ai 36 euro. Sul compenso gravano l’onere della contribuzione alla Gestione Separata (33%) e dell’assicurazione Inail (3,5%).
Per utilizzare le due tipologie di voucher lavoro è necessario accedere alla piattaforma istituita appositamente dall’Inps. Sia il datore di lavoro che il lavoratore devono essere iscritti alla piattaforma: per farlo bisogna andare sul sito dell’Inps ed individuare la giusta sezione (per accedere al servizio è necessario avere il Pin Inps oppure utilizzare la Carta Nazionale dei Servizi).