Conti deposito e bail in: che relazione hanno? Come evitare il bail in
Non tutte le persone che hanno qualche risparmio da investire si comportano alla stessa maniera. C’è chi cerca le soluzioni che offrono i rendimenti più alti ed accettano di accollarsi rischi di perdita maggiori e chi invece preferisce soluzioni magari meno redditizie, ma più sicure. DI solito i conti deposito vengono inseriti nell’elenco degli investimenti sicuri. È davvero così? Cerchiamo di capire quali sono i rischi legati a questo tipo di investimento e soprattutto qual è la relazione tra i conti deposito ed il bail in.
La procedura di bail in: chi viene coinvolto nel salvataggio della banca?
Il bail in (altro inglesismo introdotto a forza nel nostro vocabolario che può essere tradotto come salvataggio interno) è la procedura introdotta nel 2016 e che ha come obiettivo la risoluzione rapida delle crisi delle banche senza ricorrere ad un massiccio intervento pubblico. In altre parole, quando un istituto di credito si trova in difficoltà ed il suo patrimonio si trova al di sotto di determinati parametri, scatta un meccanismo mirato a ricostituire il capitale della banca tramite il coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti ed eventualmente e solo entro certi limiti, dei titolari di depositi ed investimenti.
La procedura prevede un preciso ordine di coinvolgimento. I primi che vengono chiamati a farsi carico dei costi del salvataggio della banca sono gli azionisti (e i titolari di titoli similari quali azioni di risparmio e azioni convertibili). Se il loro intervento non è sufficiente ad assorbire le perdite, il bail in coinvolge anche i possessori di obbligazioni subordinate. Seguono i titolari delle obbligazioni ordinarie emesse dalla banca. In merito alle obbligazioni, l’Autorità ha la possibilità di modificarne la scadenza, l’entità degli interessi e la data in cui questi saranno esigibili. Ma se tutto questo non basta a risanare la situazione?
Il rapporto tra conti deposito e bail in
In tal caso, purtroppo, possono essere aggrediti anche i soldi dei titolari di conti correnti e di depositi. Esiste quindi una relazione tra conti deposito e bail in, sia per quanto riguarda i conti liberi che quelli vincolati, però bisogna chiarire una cosa: partecipano alla procedura di salvataggio interno solo le quote dei depositi che superano i centomila euro. Fino a questa soglia i conti correnti ed i depositi sono protetti da un sistema di garanzia. A questo punto è necessario fare una precisazione importante: l’importo di 100.000 euro fa riferimento al singolo depositante, a prescindere dal numero dei rapporti bancari.
Supponiamo che una persona abbia un conto corrente con 60.000 euro ed un conto deposito con 80.000 euro: entrambi i rapporti sono al di sotto dei 100.000 euro, ma siccome la soglia fa riferimento al singolo depositante, sommando i due conti lui è fuori dalla copertura per 40.000 euro. Inoltre, sempre per il fatto che il limite fa riferimento al singolo intestatario, i conti cointestati a due persone sono protetti fino a 200.000 euro (100.000 euro per ogni titolare). Riassumendo, in caso di bail in, i conti deposito possono essere coinvolti nella procedura di salvataggio interno della banca solo se non sono stati sufficienti gli interventi degli azionisti e degli obbligazionisti, e solo per la quota che supera i 100.000 euro.