Contributo in conto interessi: che cos’è e come si calcola? A chi è indirizzato?
Per la realizzazione di determinati progetti è possibile ottenere delle agevolazioni da enti ed istituzioni nazionali o addirittura sovranazionali. Queste agevolazioni possono essere di diverso tipo: si va dai finanziamenti a tasso zero ai contributi a fondo perduto, passando anche per i contributi in conto interesse. A volte tra tutti questi termini si rischia di fare un po’ di confusione: vediamo nel dettaglio in cosa consiste il contributo in conto interessi, chi può riceverlo e come si calcola.
Le diverse tipologie di contributo a fondo perduto
Il contributo a fondo perduto consiste nell’erogazione di una somma per la quale non è prevista una restituzione. Ovviamente per ottenere l’agevolazione, il beneficiario deve presentare tutta la documentazione di spesa prevista dal bando. E bisogna fare attenzione, perché il bando specifica anche in modo analitico quali sono le spese ammesse all’agevolazione. Detto questo, è necessario fare una precisazione: i contributi a fondo perduto possono essere di diverso tipo. La tipologia più famosa probabilmente è il contributo in conto capitale, che consiste in un’erogazione destinata ad aumentare i mezzi patrimoniali dell’impresa beneficiaria.
Ci sono poi:
- i contributi in conto impianti, che hanno la funzione di ridurre il costo sostenuto dal beneficiario per l’acquisto di beni ammortizzabili; l’obiettivo finale è quello di incentivare gli investimenti;
- i contributi in conto esercizio, che vengono concessi per poter far fronte ai costi di gestione che si devono sostenere quando si mette in pratica uno specifico progetto;
- i contributi in conto canoni, che vengono erogati quando il beneficiario stipula un contratto di locazione finanziaria (ovvero di leasing), in modo da ridurre gli oneri di servizio.
In cosa consiste e come si calcola il contributo in conto interessi
Infine c’è il contributo in conto interessi. È un’agevolazione che viene concessa quando si stipula un finanziamento, solitamente con media o lunga scadenza. Chi ottiene questo contributo di fatto beneficia di una riduzione del costo rappresentato dal tasso di interesse che viene applicato al finanziamento: l’entità del contributo è data dalla differenza tra il tasso ordinario ed il tasso agevolato. Agevolazioni di questo tipo possono essere concesse per la realizzazione di progetti di investimento e per il ripristino della liquidità aziendale. Normalmente per ottenere il contributo in conto interessi, il beneficiario deve richiedere il finanziamento presso un istituto di credito convenzionato con l’ente o l’istituzione che eroga l’agevolazione.
Per avere un’idea più chiara di quello che sono i contributi in conto interesse è possibile andare a vedere un bando: prendiamo ad esempio quello relativo all’iniziativa Resto al Sud gestita da Invitalia. Grazie a questa agevolazione, chi ha tra i 18 ed i 55 anni ed ha intenzione di far nascere o sviluppare una realtà imprenditoriale in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) può finanziare fino al 100% delle spese ammesse, metà con contributo a fondo perduto e metà tramite finanziamento bancario. C’è anche un contributo in conto interessi totale, perché gli interessi relativi al finanziamento bancario sono tutti a carico di Invitalia.