Cosa posso finanziarie con la cessione del quinto?
La cessione del quinto rappresenta una modalità di prestito tra le più scelte per la sua versatilità e semplicità di applicazione. Il prestito erogato al soggetto, di fatto, viene restituito in comode rate direttamente dallo stipendio o dalla pensione nella misura di massimo un quinto dell’intera cifra.
Prima di chiedere un prestito, un aspetto da considerare fa riferimento alle motivazioni che spingono ciascuno a rivolgersi ad un istituto creditizio per avere un finanziamento. Infatti le caratteristiche e i vantaggi variano in base alla finalità e le tipologie di prestito a cui ciascuno può accedere.
Per quanto riguarda la cessione del quinto, di solito la procedura non cambia molto, anche se vi sono piccole differenze in base ai soggetti che lo richiedono, che possono appartenere a diverse categorie lavorative come, ad esempio, insegnanti, forze armate, medici, lavoratori privati o statali e pensionati.
Chi può richiedere la cessione del quinto
Uno dei più grossi vantaggi della cessione del quinto è che possono richiederla anche protestati o cattivi pagatori: soggetti, quindi, che non abbiano saldato assegni o cambiali, oppure coloro i quali non abbiano onorato una o più rate. In ognuno dei due casi, la segnalazione viene immessa in un registro dedicato, attraverso il quale gli altri istituti creditizi possono visionare la problematica e decidere di non erogare somme. Con la cessione del quinto questo non avviene quasi mai e basta aver onorato il debito per essere cancellati dal registro: per i cattivi pagatori ciò avviene anche in tempi relativamente brevi. A questo punto, è possibile fare richiesta avendo un reddito da contratto a tempo determinato o indeterminato e sarà il datore di lavoro stesso a fungere “da garante” visto che ogni mese versa lo stipendio al richiedente.
Anche i neoassunti, che da poco hanno trovato o cambiato lavoro, possono richiedere la cessione del quinto a patto che il contratto sia a tempo indeterminato e non si tratti di una cooperativa: può, però, essere richiesta la stipula di polizze assicurative rischio vita e rischio impiego.
I dipendenti pubblici sono quelli con minor rischio e per loro è estremamente agevole richiedere la cessione del quinto: medici iscritti ad enti convenzionati quali ENPAM, ENPAB o ENPAV, dipendenti di Poste Italiane, pensionati ENPAM o ENASARCO, insegnanti e altre figure scolastiche il cui datore di lavoro è il Ministero della Pubblica Istruzione, sono certamente le categorie per cui sarà più semplice l’ottenimento del prestito.
Una donna che entri in maternità, invece, avrà il vincolo di poter richiedere la cessione del quinto solo dopo aver dimostrato di essere rientrata al lavoro, o comunque di essere in regolare congedo, mentre non incontreranno particolari problemi gli appartenenti a Forze Armate o Forze dell’Ordine. Nessuna possibilità, invece, per i lavoratori autonomi che non godono né di contratto né di TFR a garanzia della richiesta.
Perché richiedere la cessione del quinto
La cessione del quinto è, in generale, un prestito non finalizzato: non occorre, quindi, dimostrare di avere una specifica necessità per poterlo richiedere. L’unica eccezione è rappresentata dai prestiti INPDAP, per i quali bisognerà visionare una lista prestabilita tra le motivazioni indicate dall’Ente di Previdenza e dagli istituti con esso convenzionati.
Si può, quindi, richiedere questo prestito per acquistare o ristrutturare casa, per avere un’auto nuova, per fare fronte alle spese di un viaggio o di un evento importante quale un matrimonio e la cifra massima arriva 50 mila euro. Più la cifra è alta, però, maggiore sarà la rata mensile (e quindi lo stipendio o la pensione dovranno esserlo di conseguenza) perché il tempo di restituzione non può superare i 120 mesi, ovvero 10 anni.
Per la richiesta bastano i documenti d’identità, la busta paga (o la certificazione di pensione) e, in taluni casi, il TFR e la sottoscrizione di polizze assicurative a ulteriore garanzia per le categorie più a rischio.