Cosa succede se non pago Equitalia? Rischi e conseguenze
Se c’è una cosa capace di far sudare freddo chi la riceve, quella è la cartella esattoriale spedita da Equitalia. Questo perché si tratta di un sollecito ufficiale a saldare il prima possibile il proprio debito fiscale, per evitare di incorrere in penalità contributive anche importanti. Ma che cosa succede esattamente se non si paga una cartella Equitalia? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio i rischi e le conseguenze del mancato pagamento.
Che cos’è Equitalia
Prima di andare ad esaminare i rischi, capiamo nello specifico di cosa stiamo parlando. Equitalia è una società azionistica che, dal 2007, è stata incaricata di occuparsi della riscossione d’imposte nazionali, tra cui il canone televisivo, la nuova IMU e la tassa sugli immobili, oltre che tasse in ambito comunale, come per esempio le multe automobilistiche.
Per quanto riguarda i controlli e gli accertamenti, però, non è Equitalia direttamente a svolgerli, ma l’ente si appoggia all’Agenzia delle Entrate con il supporto della Guardia di Finanza: sono loro, in particolare, a verificare se il contribuente ha pagato le tasse, mentre poi è Equitalia stessa ad inviargli delle cartelle di pagamento, sollecitando a versare gli importi dovuti e, a volte, aggravando il conto con interessi e sanzioni.
La procedura, infatti, prevede che si abbiano 60 giorno di tempo dalla ricezione della cartella per poter saldare i propri debiti, altrimenti si procederà con una serie di interventi che andiamo a esaminare nel prossimo paragrafo.
Conseguenze del mancato pagamento equitalia
La cartella esattoriale è un documento che non va assolutamente ignorato per due motivi: prima di tutto ha un ruolo di precetto, e quindi di ultimo avviso di pagamento prima di procedere con le sanzioni, e poi vale anche come titolo esecutivo. Questo vuol dire che Equitalia – o l’Agenzia delle Entrate, che si occupa direttamente della riscossione dei debiti – può passare direttamente alle sanzioni previste senza dover aspettare altri atti esecutivi.
Ma quali sono le sanzioni che si possono applicare a chi non paga una cartella esattoriale? Mettiamo subito in chiaro il dubbio più grande: il mancato pagamento non comporta il rischio di andare in prigione, ma comporta dei forti rischi relativi al mantenimento del proprio patrimonio presente e futuro.
Se, dunque, si superano i 60 giorni di tempo previsti per saldare il proprio debito con Equitalia, l’Agenzia delle Entrate può automaticamente far partire una serie di azioni, tra cui l’esecuzione forzata che comporta il procedere al pignoramento dei beni.
Quello che può essere confiscato come pagamento forzato delle tasse non corrisposte sono i beni immobili (tranne nel caso sia l’unica abitazione), beni mobili all’interno della casa o dell’azienda, lo stipendio, la pensione e il conto corrente, tutti e tre soggetti a un limite massimo di pignorabilità.
Prima di arrivare al pignoramento, però, c’è anche un altro step a cui può ricorrere Equitalia, ovvero un modo di mettere pressione sul contribuente affinché paghi prima che si arrivi alla pena peggiore: si tratta di azioni cautelari come il fermo sull’auto o l’ipoteca sugli immobili, non dei veri e propri atti di espropriazione ma un’ultima chance per saldare il debito.
L’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di avvertire il contribuente su quanto sta per avvenire, e può applicare l’esecuzione forzata entro un anno dalla notifica della cartella e prima del termine di prescrizione. Attenzione: in caso il debito cada in prescrizione non si annulla, ma è destinato a passare agli eredi.