Criptovalute e bitcoin: pro e contro per il 2019
Negli ultimi 2 anni si è fatto un gran parlare di Criptovalute e, in particolare, di Bitcoin. In molti l’anno definita la rivoluzione del secolo, un cambiamento inarrestabile che avrebbe rivoluzionato il mondo così come lo conosciamo. Quello che appare certo, però, è che dietro al Bitcoin e più in generale all’articolato mondo delle criptovalute, c’è qualcosa di molto complesso che bisogna capire per poter esprimere un giudizio che sia davvero oggettivo.
Secondo molti esperti di finanza, infatti, il 2019 sarà l’anno della definitiva consacrazione delle monete virtuali grazie anche ad una crescente diffusione delle nuove tecnologie in tutto il mondo che rendono l’uso del bitcoin e delle criptovalute estremamente semplice, veloce ed efficace.
Bitcoin: uno strumento importante da conoscere
Il bitcoin è sicuramente uno strumento molto importante e oggi, nel 2019, non si può pensare di ignorarlo. Si tratta, volendo semplificare al massimo, di una moneta virtuale che può essere utilizzata senza dover dipendere da un organismo che la moderi e che la emetta, come avviene oggi per il normale denaro.
All’inizio erano in molti a domandarsi se, effettivamente, ci trovavamo di fronte ad uno strumento finalmente democratico o si trattasse di qualcosa di fraudolento. Su questo argomento il sito finanziario mercati24.com ha realizzato uno studio dal titolo “Bitcoin è una truffa?”. Quello che vale la pena sottolineare è che i risultati di questo studio sono più o meno in linea con il parere di molti esperti indipendenti. Ossia no, il bitcoin non è una truffa ma, al contrario, uno strumento che può rivelarsi molto utile sotto diversi aspetti. Ma come ogni cosa, bisogna imparare a conoscerlo prima di utilizzarlo.
Inoltre va ricordato che il bitcoin è solo la più famosa delle criptovalute, un mondo in fortissima espansione ed evoluzione. Ne esistono moltissime e su alcune di queste è anche possibile effettuare operazioni di compravendita finanziaria, proprio come avviene con le normali valute.
I rischi del mondo delle criptovalute
La criptovaluta è caratterizzata da una grande volatilità, ossia è difficile riuscire a capire quale sia la sua reale sostanza. Volendo analizzare lo strumento da un punto di vista finanziario possiamo dire che, ad esempio, è molto difficile determinare se ci siano situazioni di ipervenduto piuttosto che di ipercomprato. Questo accade perché con la criptovaluta non si vende un prodotto specifico e non si generano entrate di carattere materiale. Non c’è inoltre la produzione di dividendi. È veramente difficile orientarsi in maniera efficace, per valutare se l’investimento è ben fondato o meno. E spesso si viene confusi anche dai media.
Un altro aspetto da non sottovalutare è costituito dal fatto che questa valuta non è stata fino ad oggi soggetta ad una normativa specifica. Questo si è tradotto in un mancato riconoscimento, da parte della giurisdizione di riferimento. Anche se a livello fiscale è bene specificare che i governi si sono già mossi. A livello legislativo ad esempio il governo italiano ha agito con l’emanazione del decreto legislativo 90 del 2007, riconoscendo le criptovalute come strumento di pagamento alternativo a quelli tradizionalmente utilizzati nello scambio di beni e servizi.
Prima ancora l’Agenzia delle Entrate, tenendo in considerazione anche una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha fornito dei chiarimenti con una risoluzione (numero 72 del 2 settembre 2016). Si prospetta la tassazione delle criptovalute e l’applicazione di un regime fiscale ai fini di imposte dirette e ai fini IVA per le società di intermediazione ma anche per gli investitori. Qualcosa sta notevolmente cambiando, tutto al fine di eludere altri due rischi principali sul piano generale: quello dell’evasione fiscale e quelli tipici contrastati con la normativa antiriciclaggio, ossia il finanziamento del terrorismo e il contrasto della criminalità organizzata.