Energia: non si arrestano i rincari, ma le PMI possono puntare sul cambiamento
Le piccole e medie imprese oggi si trovano ad affrontare nuove sfide in ambito energetico a causa della crisi economica che di fatto ha significato significativi aumenti dei prezzi di luce e gas. Già da Aprile infatti l’Autorità ARERA aveva annunciato nuovi rincari per l’ultimo trimestre del 2023.
Si tratta di una situazione particolarmente delicata, in cui molte PMI che si trovano a sostenere costi per l’energia inattesi e che incidono fortemente sul budget aziendali. Il reale problema è l’imprevedibilità dei rialzi e l’impossibilità di influire significativamente se non con interventi di efficientamento.
In questo clima di incertezza, a rivelarsi determinate per il futuro sarà senza dubbio la capacità di mettere in atto un cambiamento per tutelarsi dai rincari e favorire la crescita del proprio business. Far fronte alla crisi energetica nel modo giusto è infatti fondamentale per uscire dall’impasse e migliorare la propria posizione finanziaria.
Una delle soluzioni per gestire una situazione macroeconomica complessa come quella attuale riguarda la possibilità di attuare un processo di transizione energetica, che prevede il passaggio dall’utilizzo di energia prodotta da combustibili fossili a quella prodotta da fonti rinnovabili.
È quanto si evince anche leggendo “Intelligenza Energetica: la guida definitiva per liberarsi dalla schiavitù degli aumenti energetici nell’era post-Covid”, il nuovo libro di Tommaso Bordini, imprenditore e fondatore di Valore Energia, nonché uno dei massimi esperti nel nostro Paese in fatto di energie rinnovabili.
Le principali difficoltà dei trader energetici
In questo momento di crisi molti trader energetici si trovano a operare sul mercato con margini ridotti.
La situazione è piuttosto complessa, tra realtà che devono confrontarsi con perdite che gravano sul bilancio ma anche insolvenze: per una fetta di imprese, infatti, risulta complicato adempiere i pagamenti. Si tratta di una tendenza che, nel caso di aziende energivore, responsabili cioè di volumi di consumo elevati, può impattare in modo davvero importante sui fornitori.
Anche i contratti a prezzo fisso sottoscritti in modo saggio dalle PMI prima dell’acuirsi della crisi attualmente rappresentano un problema, dato che danneggiano i trader energetici dal punto di vista economico. La tariffa bloccata stabilita in fase contrattuale, infatti, spesso è notevolmente più bassa rispetto al prezzo medio attuale dell’energia sul mercato all’ingrosso.
Tuttavia oggi l’accesso a tariffe a prezzo fisso sono di fatto poco accessibili a causa degli spread applicati dai trader.
I provvedimenti dei fornitori e le conseguenze per le aziende
Per far fronte alle difficoltà del momento i trader energetici hanno attuato e stanno attuando una serie di provvedimenti piuttosto rigidi nei confronti delle imprese.
Innanzitutto, come messo in evidenza anche da Bordini nel suo libro, per provare a prevenire le insolvenze sempre più spesso alle aziende viene richiesto di produrre una garanzia di pagamento.
Le strategie più impattanti, in ogni caso, sono quelle che interessano i cambiamenti delle politiche commerciali, tra rinnovi delle condizioni economiche e modifiche unilaterali dei contratti.
In particolare, si punta a favorire il passaggio dalle tariffe a prezzo fisso a quelle a prezzo variabile, in fase di rinnovo o in scadenza di contratto. Per le aziende, molto spesso tutto questo si traduce nel dover corrispondere un costo per kilowatt più alto rispetto a quello preventivamente calcolato, un valore che spesso viene preso in considerazione anche per determinare quanti fondi stanziare per altre attività.
Innanzitutto, è quindi determinante per le imprese conoscere le dinamiche del mercato, rifuggendo l’analfabetismo energetico, così da essere in grado di stabilire sempre se le condizioni di contratto risultino vantaggiose e sostenibili per il proprio business.
Intelligenza Energetica: le opportunità delle PMI per affrontare la crisi
Oltre ad acquisire le conoscenze per essere in grado di utilizzare gli strumenti finanziari più indicati per salvaguardare il proprio business, le imprese per fronteggiare la crisi hanno la possibilità di attuare una strategia finalizzata alla transizione energetica.
Investire nelle energie rinnovabili e nell’efficientamento, favorendo anche l’autoconsumo, permette infatti di ottimizzare i consumi, ridurre i costi legati alla spesa energetica così come di impattare meno sull’ambiente.
Nel suo libro “Intelligenza Energetica”, Bordini illustra le possibilità che le PMI hanno per affrontare al meglio questo processo di transizione.
Si tratta di interventi di riqualificazione energetica degli edifici come, per esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici, tecnologie oggi sempre più accessibili: si pensi, infatti, che oggi il costo è pari alla spesa che viene corrisposta per il normale approvvigionamento energetico in 3,5 anni. Oggi, infatti, la deflazione del settore produttivo asiatico rende molto conveniente l’installazione di impianti che consentono alle imprese di produrre energia a prezzi inferiori ai 7 cent di Euro a Kw. Mentre nell’Era pre covid il prezzo di produzione dell’energia di fatto coincideva con quello della vendita, oggi si registrano risparmi di oltre il 50%. Vanno poi considerati anche i benefici legati a contributi o deduzione dei costi in bilancio.
Infine, per permettere di comprendere appieno tutti i benefici di cui è possibile usufruire optando per la transizione energetica, Bordini mette a disposizione nel suo libro anche 5 casi studio di lavori effettuati direttamente dalla sua azienda, Valore Energia. Oggi che le dinamiche globali influenzano in modo così importante anche il tessuto produttivo Italiano, la scelta di produrre energia è di fatto uno strumento di tutela del proprio Business che consente di fatto una pianificazione certa dei proprio piani di sviluppo.