Fondi di investimento alternativi: quali sono i migliori? Conviene davvero investirvi?
Anche se le preferenze degli italiani sono ancora molto legate ai tradizionali prodotti di risparmio “sicuri”, pure nel Bel Paese cresce l’interesse verso strumenti alternativi, ovvero investimenti che non appartengono alle categorie tradizionali. Tra questi ci sono anche i fondi di investimento alternativi, che si distinguono per il fatto di avere un portafoglio composto proprio da strumenti non tradizionali come azioni, obbligazioni o liquidità. Cerchiamo di capire se conviene davvero investire in questi fondi e proviamo ad individuare i migliori.
Cosa sono i fondi di investimento alternativi
La sola composizione del portafoglio non basta per definire un fondo di investimento alternativo: altre caratteristiche importanti di questi prodotti sono il profilo di rischio di media o alta entità, il potenziale di rendimento molto alto e la mancanza di legami con qualche benchmark in particolare. I ritorni sono solitamente volto volatili ed il portafoglio è molto eterogeneo, cosa che di fatto rende questi fondi slegati dai vari mercati di azioni ed obbligazioni. I fondi di investimento alternativi possono essere di tre diverse tipologie:
- gli Hedge Fund sono quelli che offrono le maggiori possibilità di rendimento, ma anche quelli che presentano il rischio più elevato;
- i Private Equity Fund si caratterizzano per un livello medio di rischio e di rendimento; sono fondi che investono in piccole e medie imprese;
- i Venture Capital invece puntano sulle PMI che sembrano dotate di un ottimo potenziale di sviluppo, ma anche i rischi sono abbastanza alti.
Fondi che puntano su strumenti non tradizionali: conviene investire?
Conviene investire in fondi di investimento alternativi? Difficile dare una risposta che possa andare bene a tutti: come sempre, tutto dipende dalla propensione al rischio dell’investitore e da quelli che sono i suoi obiettivi in termini di rendimento. Di sicuro parliamo di soluzioni che offrono prospettive di guadagno molto interessanti, più alte rispetto ai prodotti tradizionali, ma che sono caratterizzati da un livello di rischio che non tutti sono disposti ad accettare. Di sicuro l’abilità del gestore del fondo assume un ruolo ancora più rilevante. Questi fondi alternativi, che possono essere nazionali o esteri, sono gestiti da privati e sono organizzati come società a responsabilità limitata, come trust o come ente.
Parliamo quindi di fondi complessi ed in media più rischiosi rispetto ad altre soluzioni. Il loro crescente successo è legato al fatto che danno la possibilità di accedere ad asset che non sono collegati ai mercati tradizionali, garantendo quindi una diversificazione maggiore e possibilità di guadagno più alte. Ad ogni modo, per rendersi conto delle potenzialità dei fondi e per scoprire quali sono i migliori è possibile navigare sui cataloghi online (come ad esempio quello di Fundstore) ed analizzare le varie performance. I fondi di investimento alternativi vengono negoziati su MTF, il mercato telematico dei fondi.