Guida agli investimenti 2019: dove e come investire?
Gestire i propri risparmi è una capacità estremamente importante oggigiorno, poiché permette di perseguire i propri obiettivi finanziari, proteggere il capitale e ottenere un rendimento dalle risorse economiche a disposizione. Purtroppo in Italia la conoscenza sugli investimenti è minima, per lo più delegata alle banche e ai consulenti finanziari, che propongono strumenti e asset sui quali investire a scatola chiusa, senza sapere esattamente di cosa si tratti.
Un rischio elevato quindi, che presuppone la piena fiducia nell’intermediario finanziario, mentre una padronanza maggiore sul settore degli investimenti finanziari potrebbe aiutare molti risparmiatori. La gestione personale del patrimonio è un aspetto sempre più indispensabile, per mettere al riparo il capitale da frodi e imprevisti, ma anche per investire soltanto in strumenti appropriati alle proprie esigenze.
Introduzione agli investimenti: le basi teoriche
Prima di scendere nei dettagli è d’obbligo una breve introduzione su ciò che significa investire. Sebbene oggi, dopo le varie crisi economiche e la diseguaglianza crescente, gli investimenti siano visti come un’attività poco nobile, in realtà rappresentano il fulcro delle società moderne. Gli investimenti sono alla base del funzionamento delle economie, infatti è grazie a questi strumenti finanziari che è possibile prendere soldi a prestito, finanziare servizi pubblici, imprese private e il cosiddetto progresso tecnologico.
Pensiamo alle grandi scoperte scientifiche, mediche e sociali, che sarebbero state impossibili da ottenere senza un adeguato supporto finanziario. Quello che invece fa la differenza, decidendo la strada economica da percorrere, è come vengono spesi i soldi e direzionati gli investimenti. Si tratta per lo più di decisioni politiche, nelle quali ovviamente hanno grande influenza le multinazionali, le grandi associazioni internazionali e la geopolitica.
Allo stesso tempo un mondo senza investimenti sarebbe composto da società completamente immobili. Tutto ciò ci ricorda quanto sia importante imparare a gestire il nostro denaro, capire come, dove, quanto e quando investire il capitale a disposizione. Ciò che bisogna sviluppare è innanzitutto una strategia d’investimento, basata sulle proprie disponibilità economiche, gli obiettivi di breve e lungo termine e la propensione al rischio. Elementi fondamentali per un investitore di qualsiasi livello, che devono essere armonizzati insieme per guidarci nelle operazioni da effettuare.
Come pianificare una strategia d’investimento
Come abbiamo visto, il punto di partenza per qualsiasi investitore è stabilire una strategia. Per farlo è necessario ragionare su tre punti fondamentali:
- capitale disponibile
- obiettivi
- propensione al rischio
Capitale d’investimento
Naturalmente la prima cosa da fare è analizzare la liquidità che si può investire, tuttavia nonostante sembri un’operazione semplice in realtà non lo è. Il capitale infatti non coincide con tutti i risparmi disponibili, ovvero la liquidità presente sul proprio conto corrente. Ogni nucleo familiare, che può essere composto da una persona, due, tre e così via, deve gestire risparmi, reddito e investimenti.
Il reddito è rappresentato da tutte le entrate di una famiglia, come lo stipendio, la pensione, lavori saltuari, affitti e qualsiasi altra realtà monetaria in entrata. All’interno del reddito bisogna effettuare una separazione della liquidità, stabilendo ad esempio quanto destinare alle spesse fisse, al superfluo, alle emergenze e agli investimenti.
La quota più importante è quella per le spese fisse, che non deve mai essere intaccata da nessun’altra voce. Rientrano in questa categoria per esempio le rate del mutuo o il canone di affitto, le bollette e la spesa alimentare. Il superfluo è anch’esso rilevante, perché coincide con la qualità della vita, ovvero con le risorse finanziare che destiniamo al divertimento, come uscite al ristorante, cura della persona e viaggi.
Infine l’ultima parte riguarda le emergenze, quindi la quota che va a finire nei risparmi. Quest’ultimi non rappresentano gli investimenti, poiché i risparmi servono per le emergenze, perciò non andranno mai toccati per nessun motivo, a meno del verificarsi di una situazione che ne richieda l’utilizzo. Tale distinzione è estremamente importante, perché molte persone finiscono con l’investire parte o tutti i propri risparmi, non differenziandoli dagli investimenti.
Invece la parte del reddito che finisce per le emergenze, dovrà essere usata soltanto in caso di reale necessità, per pagare cure mediche improvvise, saldare un debito, aiutare un parente e così via. Dopodiché andranno subito riportati al livello ottimale, una quota differente per ciascuna famiglia, in base alle proprie esigenze, al numero delle persone appartenenti al nucleo familiare e dello stile di vita.
Soltanto l’ultima parte del reddito andrà invece destinata agli investimenti, dopo aver calcolato quanto reddito riservare alle spese fisse, al superfluo e ai risparmi. Ciò consente di affacciarsi al mondo degli investimenti in un’altra ottica, poiché non sarà in gioco il benessere della famiglia, ma si potranno impostare operazioni volte al raggiungimento di obiettivi precisi, che in nessun modo condizioneranno la vita del nucleo familiare.
Obiettivi d’investimento
Una volta stabilita la liquidità da utilizzare per gli investimenti, che può contare sia una parte di capitale che una quota mensile del reddito, come abbiamo appena visto, è necessario pianificare i propri obiettivi d’investimento. In poche parole bisogna capire cosa si vuole ottenere facendo lavorare il capitale, obiettivi che possono fortemente differenti da persona a persona.
Ad esempio un pensionato potrebbe decidere d’investire il capitale in titoli di Stato, non per ottenere un guadagno ma per proteggere la liquidità dall’inflazione. Al contrario un’altra persona potrebbe ricercare un rendimento elevato, per ricevere dopo 5 o 10 anni un guadagno, ovvero un ritorno sull’investimento. In realtà spesso questi obiettivi vengono mischiati insieme, per creare strategie d’investimento che agiscano su più livelli.
Infatti una delle regole principali degli investimenti è la diversificazione del portafoglio, attraverso la scelta di asset e strumenti differenti. Tale strategia consente di ottenere diversi vantaggi, tra cui una maggiore protezione del capitale investito e un aumento delle possibilità di guadagno. Ad influire è anche la propensione al rischio, perché spesso negli investimenti il rendimento dipende da quanto si è disposti a rischiare.
Propensione al rischio
Non esiste investimento che sia completamente privo di rischi, neanche asset come i titoli di Stato o i conti deposito, che seppur hanno un’esposizione al rischio molto bassa, sono pur sempre passibili di tale occorrenza. Stabilire la propria propensione al rischio è essenziale, poiché permette di decidere su quali asset puntare per gli investimenti, come diversificare il portafoglio e quali orizzonti temporali utilizzare.
Di solito è consigliabile mantenere una strategia prudente, specialmente all’inizio, per aumentare l’esposizione con il passare del tempo e la crescita delle proprie capacità professionali. In base al grado di rischio possiamo dividere gli strumenti d’investimento in questo modo:
- alto rischio – azioni, trading, Forex, materie prime
- medio rischio – azioni di grandi società, immobiliare, materiali preziosi
- basso rischio – titoli di Stato, conti deposito, obbligazioni
Naturalmente è soltanto una differenziazione generica, infatti il rischio è strettamente vincolato alla durata dell’investimento. Spesso operazioni a breve termine espongono maggiormente all’imprevedibilità, mentre agendo sul lungo termine si può rimanere più coperti, ma ciò non sempre è vero e non per tutti gli asset e settori. Un buon punto di partenza è diversificare, come abbiamo già ripetuto più volte.
Per esempio si potrebbe destinare una parte del capitale a obbligazioni e titoli di Stato e medio termine, una parte al mercato azionario e un’altra al settore immobiliare. La stratificazione consente di limitare il rischio, perché diventa sempre più difficile che tutti i settori crollino nello stesso momento, causando una perdita completa del capitale investito. Allo stesso tempo bisogna analizzare ogni singolo asset e mercato, poiché come vedremo nulla è completamente esente da rischi.
Investimenti immobiliari
Gli immobili continuano a rappresentare una valida soluzione per gli investimenti, specialmente per diversificare il proprio portafoglio e riparare il capitale dagli imprevisti dei mercati finanziari. Ovviamente le rendite da immobili non sono molto elevate, soprattutto considerando l’alto costo richiesto per l’acquisto di abitazioni appetibili, con un buon valore di mercato, né completamente esenti da rischi.
Allo stesso tempo si tratta di un bene rifugio, in grado di offrire ancora una certa sicurezza, poiché oltre al rendimento è possibile mantenere un capitale abbastanza stabile nel tempo, specialmente in paesi come l’Italia con un settore immobiliare maturo e privo di elevati picchi speculativi. Nonostante una leggera perdita del valore degli immobili negli ultimi anni, comprare una casa da affittare è senza dubbio un modo intelligente per investire una parte dei propri risparmi.
Tuttavia acquistare immobili come investimento richiede un’adeguata preparazione, infatti bisogna analizzare diversi fattori per evitare qualsiasi inconveniente, tra cui:
- prezzo dell’immobile
- posizione dell’abitazione
- processi di sviluppo del quartiere
- economia della città
- target di affittuari
- costi accessori e di manutenzione
Tutti questi aspetti incidono fortemente sulla riuscita dell’investimento, soprattutto per quanto riguarda il ritorno economico-finanziario nel medio e lungo periodo. Per questo è importante comprare immobili in base al target di utenti, ai quali si intende affittare la casa, considerando le loro necessità di vita, di servizi e di trasporto, contabilizzare i costi fissi legati ai contratti di locazione e la manutenzione periodica dell’immobile, senza dimenticare anche una possibile svalutazione dell’abitazione nel corso degli anni.
Facciamo un esempio. Investendo 300 mila euro per acquistare un immobile da locare, ottenendo una rendita mensile di 900€, quindi 10.800€ l’anno, calcolando costi e tasse per almeno il 30% delle entrate, il guadagno effettivo sarebbe di circa 7.560€ l’anno. In questo caso l’affitto offrirebbe un ritorno sull’investimento del 2,52%, sicuramente una cifra valida, ma non molto lontana dal rendimento di strumenti come i conti deposito e i titoli di Stato.
Investimenti finanziari
Sicuramente il settore finanziario è quello più in auge per chi vuole investire i propri risparmi, poiché offre un’ampia scelta di strumenti e mercati, offrendo in molti casi un rendimento particolarmente interessante. All’interno del comparto finanziario si possono trovare asset a basso rischio, come i conti deposito, i titoli di Stato e le obbligazioni, oppure ad alto rischio, tra cui fondi speculativi, mercato azionario e altri tipi di gestioni finanziarie.
Le possibilità sono molteplici, perciò è possibile trovare il settore più adatto alle proprie esigenze, oppure diversificare gli asset operando in vari mercati allo stesso tempo, ad esempio investendo in titoli di Stato e obbligazioni ma anche in fondi e azionariato. La maggior parte degli investitori si affida a società specializzate, quindi bisogna considerare i costi legati alla gestione, il grado di rischio e l’incertezza di molti strumenti finanziari.
Inoltre si tratta di investimenti di medio o lungo termine, perciò è importante utilizzare risorse economiche di cui non si ha effettivo bisogno, specialmente dell’immediato. A seconda del settore, del profilo di rischio e di altri fattori, gli investimenti finanziari possono offrire rendimenti dal 2 al 10% l’anno, ma sono anche i più incerti e potenzialmente letali per il capitale investito, quindi è fondamentale seguire la massima prudenza.
Investimenti imprenditoriali
Esiste un terzo settore che permette di mettere a rendita il proprio capitale, gli investimenti imprenditoriali. Gestire un’azienda richiede sicuramente molto impegno, capacità e tempo a disposizione, tuttavia è possibile investire nell’impresa di qualcun altro, una persona di fiducia che abbia bisogno di risorse per espandere il fatturato dell’azienda. Oggi la situazione è nettamente differente rispetto a quella degli anni passati, infatti è possibile effettuare investimenti imprenditoriali in qualsiasi paese del mondo, non solo nella propria città.
Ad esempio si può partecipare a campagne di crowdfunding di imprese startup, un’operazione eseguibile direttamente online anche con capitali minimi, oppure investire in società legate al proprio territorio, che stanno cercando dei soci per trovare nuove risorse da investire nello sviluppo della propria azienda. Un’alternativa interessante sono i fondi di private equity, che a differenza di quelli tradizionali investono in aziende non quotate, quindi non esposte sui mercati finanziari.
In questo caso i gestori dei fondi di private equity individuano delle società, le rilevano, risolvono i loro problemi finanziari, le rilanciano e infine le rivendono, ottenendo un profitto rispetto al prezzo di acquisto, da versare ai propri investitori. Altrimenti è possibile optare per una gestione diretta, ma bisogna avere conoscenze profonde del settore e un capitale elevato a disposizione, comunque gli investimenti imprenditoriali rappresentano ancora un modo intelligente per diversificare il proprio portafoglio.
Dove e come investire nel 2019?
Il 2019 continuerà a offrire varie possibilità agli investitori, tuttavia è consigliabile mantenere un profilo prudente, analizzando con attenzione tutte le opportunità prima di proseguire e investire i propri risparmi. Per quanto riguarda il mattone esistono dei mercati esteri particolarmente interessanti, da tenere sicuramente sotto attenzione nel 2019, tra cui soprattutto quello spagnolo e portoghese, mentre il mercato italiano si mantiene pressoché stabile e senza sorprese.
Il mercato azionario invece è ancora piuttosto incerto, tuttavia alcuni titoli si sono distaccati e offrono interessanti opportunità per il 2019. Tra questi ci sono Enel, Amazon, Facebook, Generali e Netflix, inoltre sono da monitorare le aziende attive nella lavorazione della cannabis, poiché il settore presenta una crescita esponenziale, grazie all’aumento delle leggi proibizioniste in materia non solo negli USA ma anche in Europa.