Azioni società tecnologiche: i migliori titoli su cui investire nel 2018
I titoli tecnologici sono sicuramente tra le azioni più interessanti su cui investire nel 2018, soprattutto per quanto riguarda le prime società al mondo come Facebook, Alphabet di Google, Netflix, Apple, Microsoft e Amazon. Nonostante alcuni analisti vedano già una possibile saturazione del settore, la maggior parte delle società della Silicon Valley continua a macinare ricavi record, provenienti in particolare dalla raccolta pubblicitaria e dalla vendita di smartphone. Vediamo nel dettaglio la situazione dei principali titoli tecnologici del mercato borsistico, in seguito alla pubblicazione dei risultati operativi e finanziari relativi al secondo trimestre 2018.
Amazon: utili record e quasi un trilione di capitalizzazione
Il settore tecnologico è sicuramente uno dei più prolifici degli ultimi anni, con diversi titoli in grado di offrire ottimi rendimenti ed eccellenti prospettive per il futuro. In particolare Amazon si conferma una delle società più in salute al momento, soprattutto dopo la pubblicazione dei risultati finanziari relativi al secondo trimestre del 2018.
Dal gruppo rendono noto come gli utili siano arrivati a toccare i 2,5 miliardi di euro, un record assoluto per la piattaforma e-commerce di Jeff Bezos, che ormai vanta una capitalizzazione di 900 miliardi di euro sempre più vicina ad Apple con 960 mld di euro. Attualmente il valore del titolo in Borsa è di 1.526 dollari, tuttavia la quotazione delle azioni è in continua crescita dall’inizio dell’anno, iniziato con un valore di appena 963 dollari.
La maggior parte degli analisti è concorde nel prevedere un possibile target a quota 2.000 dollari per azione, specialmente se la capitalizzazione dovesse raggiungere il trilione di dollari entro la fine dell’anno. Gli straordinari risultati di Amazon sono dovuti principalmente alla forte crescita del settore Cloud, dove la divisione Amazon Web Services ha ottenuto un aumento del 50,1% portandosi a 6,1 miliardi di dollari di ricavi.
Complessivamente il fatturato nel secondo trimestre del 2018 è cresciuto del 39%, con ricavi per 52,9 miliardi di dollari. Bene anche il comparto pubblicitario di Amazon. Nei prossimi mesi potrebbe influire positivamente il progetto di Jeff Bezos di affiancare ad Amazon anche dei servizi bancari, offrendo ai propri utenti Premium conti depositi e conti corrente per ridurre le commissioni sulle operazioni d’acquisto e aumentare la raccolta.
Facebook: quotazione in ribasso ma core business ancora solido
Nonostante il social network più famoso del mondo, con oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo, sia caduto in Borsa con un crollo storico della quotazione, Facebook rimane uno dei titoli più interessanti per il 2018, soprattutto in questo momento grazie al calo del prezzo delle azioni. Dopo aver raggiunto la quotazione record di 185 dollari Facebook oggi naviga intorno ai 145 dollari, un valore interessante per un gruppo che continua a realizzare ottimi ricavi pubblicitari al netto degli scandali e dei problemi legali.
Il crollo in Borsa è stato dovuto principalmente alla pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, giudicati al di sotto delle previsioni dagli analisti del mercato. Tutto ciò nonostante i ricavi del gruppo siano cresciuti 42% rispetto allo stesso periodo del 2017, portandosi a quota 13,2 miliardi di dollari, tuttavia leggermente al di sotto delle stime di 13,4 mld di dollari. In assoluto si tratta della prima volta a partire dal 2015 che Facebook non centra il suo target, con alcuni esperti che pensano già a un possibile rallentamento del social network.
Ciò è dovuto al rallentamento della crescita degli utenti di Facebook, aumentati nel secondo trimestre del 2018 dell’11% rispetto a una previsione del 13%. Bene invece l’utile arrivato a 1,74 dollari per azione, al di sopra delle stime di 1,72 dollari. I problemi di Facebook potrebbero far scendere ancora il valore del titolo in Borsa nel terzo trimestre del 2018, soprattutto nel caso in cui gli utenti europei dovessero continuare a diminuire, oppure in seguito a strascichi per lo scandalo di Cambridge Analytica.
Tuttavia si tratta di un titolo in grado di assicurare un ottimo rendimento e un ricco dividendo, con basi solide e ricavi pubblicitari in perfetta salute. Per questo motivo sicuramente Facebook sta diventando uno dei titoli più interessanti nel 2018, specialmente se la quotazione dovesse scendere ulteriormente, offrendo un ottimo prezzo d’acquisto in vista di un 2019 in ripresa.
Alphabet: ricavi pubblicitari in aumento nonostante la multa record della UE
Anche Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha reso noto i risultati del secondo trimestre 2018, continuando a far registrare ricavi in aumento al netto delle multe e delle sanzioni inflitte recentemente dall’Unione Europea al motore di ricerca più famoso del mondo, tra cui la maxi-stangata da 5 miliardi di euro. Risultati ben al di sopra delle stime per Alphabet, che ha chiuso il secondo trimestre del 2018 con ricavi saliti da 26 a 32,6 miliardi di dollari.
In crescita la percentuale relativa al comparto pubblicitario, che da solo ha ottenuto ricavi per oltre 28 miliardi di dollari, confermandosi il core business di Google. Tuttavia sono aumentati anche i ricavi provenienti dai servizi cloud e hardware, passati da 3,2 mld a 4,4 miliardi di dollari. Risultati positivi anche per la società controllata da Alphabet che si occupa di sviluppo di tecnologie per la guida autonoma, che ha raggiunto nel secondo trimestre i 145 dollari di ricavi a fronte dei 97 del trimestre precedente.
Gli utili sono leggermente diminuiti a 3,2 miliardi di dollari, un risultato eccellente considerando le sanzioni europee inflitte al motore di ricerca. Gli utili per azione sono stati perciò ben al di sopra delle previsioni degli analisti, raggiungendo quota 11,75 a fronte di una stima di 9,64 dollari per azione. La quotazione attuale di Alphabet è di 1.240 dollari, in deciso rialzo rispetto all’inizio dell’anno quando il titolo si trovava a quota 1.046 dollari.
Ormai sono 4 anni che il titolo cresce in Borsa, una salita che ha riportato la quotazione sui livelli record del 2014. Le previsioni per i prossimi mesi sono sicuramente incoraggianti, con il titolo che dovrebbe continuare a salire soprattutto se i ricavi pubblicitari non riceveranno contrazioni prima della chiusura dell’anno. Inoltre bisogna valutare la possibile crescita degli investimenti realizzati da Google, specialmente nella guida autonoma e nei sistemi cloud, che potrebbero far aumentare ancor di più il business del motore di ricerca.
Apple: quarto trimestre di crescita a doppia cifra, grazie alla vendita di servizi e dell’iPhone X
Investire in azioni della Apple significa acquistare un titolo tra i più forti e solidi del settore azionario, con una società che vanta la maggior capitalizzazione del mercato con oltre 960 miliardi di dollari, nonostante il recente avvicinamento di Amazon. Apple ha reso noti i risultati del secondo trimestre del 2018, dove ha fatto segnare una crescita del fatturato che ha raggiunto i 53,3 miliardi di dollari, decisamente al di sopra delle attese e in crescita del 17% rispetto al trimestre precedente.
Complessivamente nel secondo trimestre le vendite di prodotti Apple sono state di 41,3 milioni di iPhone, 11,553 milioni di iPad e 3,72 milioni di Mac, con le vendite di servizi che hanno generato ricavi per 9.548 miliardi di dollari. L’utile per azione è salito da 2,18 a 2,34 dollari, confermando un momento d’oro per Apple, che ha chiuso il quarto trimestre consecutivo in crescita a due cifre. L’utile netto è salito a 11,5 miliardi di dollari, con un cash flow arrivato a quota 14,5 mld di dollari.
Per il quarto trimestre è Apple stessa a fornire le stime, dove viene indicato un target per il fatturato compreso tra i 60 e i 62 miliardi di dollari, con un margine lordo tra il 38 e il 38,5%. Le spese operative dovrebbero stabilizzarsi tra i 7,7 e i 7,8 mld di dollari. Nonostante la diminuzione nelle vendite di smartphone la Apple ha aumentato sia il prezzo d’acquisto che le vendita di servizi collegati, soluzione che sta permettendo alla società di Cupertino di mantenere stabile la crescita dei ricavi.
Attualmente la quotazione del titolo Apple in Borsa è di 190,29 dollari, in aumento rispetto all’inizio dell’anno quando si trovava a quota 169 dollari. Ovviamente siamo ancora lontani dal record del 2014, quando Apple valeva 645 dollari, tuttavia il titolo è in crescita da ben 4 anni con risultati molto incoraggianti anche per la fine del 2018. Le previsioni indicano un possibile aumento della quotazione per il terzo e il quarto trimestre dell’anno, soprattutto se verranno confermate le stime sulle vendite di iPhone e sui servizi.
Netflix: utenti in crescita ma al di sotto delle attese
Il colosso delle serie in streaming ha reso noti i risultati riportati nel secondo trimestre del 2018, report che mostra un calo rispetto alle attese e che ha provocato un riduzione della quotazione in Borsa di oltre il 14% in pochi giorni. I ricavi di Netflix sono stati di 3,91 miliardi di dollari, a dispetto di una previsione di 3,94 mld di dollari, tuttavia su base annua i ricavi sono aumentati di oltre il 40%.
Anche l’utile netto del gruppo è cresciuto nel secondo trimestre del 2018, arrivando a toccare quota 383,3 milioni di dollari rispetto ai 65,6 mln di dollari dello stesso periodo del 2017. Un altro risultato al di sotto delle attese riguarda invece la crescita degli abbonati al servizio di streaming, saliti nel secondo trimestre di 5,14 milioni di utenti mentre le previsioni indicavano un target di 6 milioni.
Secondo gli analisti nel breve termine il titolo Netflix potrebbe continuare a perdere valore, soprattutto se i ritmi di crescita dovessero rallentare ulteriormente, segno di un mercato ormai quasi saturo e di un consolidamento della situazione attuale. Tuttavia molti esperti sono concordi nel mantenere un target per il 2018 a 450 dollari per azione, quindi con un discreto margine di miglioramento per la fine dell’anno.
Allo stesso tempo investire in Netflix è un’operazione che rappresenta diversi rischi, riconducibili ai possibili sviluppi del business della società. In particolare gli ingenti investimenti in contenuti originali potrebbero creare un surplus di offerta rispetto alla domanda, complicando la fruizione da parte degli utenti. Inoltre gli investimenti di Netflix dipendono molto dall’andamento dei tassi, trattandosi di operazioni condotte a debito, perciò sarà fondamentale tenere in considerazione questo parametro nei prossimi mesi.
Microsoft: continua la crescita dei ricavi grazie ai servizi di cloud computing
Anche Microsoft ha pubblicato la seconda trimestrale del 2018, mostrando agli investitori risultati al di sopra delle attese, che hanno spinto il titolo in forte rialzo nelle Borse. Nel secondo trimestre del 2018 gli utili per azione sono saliti a 1,14 dollari, rispetto ai 1,08 dollari delle previsioni. Complessivamente i ricavi sono cresciuti del 17%, portandosi a quota 30,1 miliardi di dollari contro i 29,2 delle stime degli analisti.
Punto forte del core business di Microsoft è Azure, società specializzata nei servizi di cloud, che nel secondo trimestre del 2018 ha aumentato il proprio fatturato dell’89%, confermandosi in ottima salute. Attualmente la capitalizzazione di mercato di Microsoft ha raggiunto gli 800 miliardi di dollari, consolidandosi come una delle prime società al mondo per solidità finanziaria. Bene anche gli altri servizi forniti dal gruppo, con ricavi in aumento del 13,1% per i servizi del pacchetto Office, che ha raggiunto quota 9,67 miliardi di dollari, con i ricavi legati alla vendita di applicazioni professionali per le aziende che sono cresciuti del 61%.
L’utile netto di Microsoft è aumentato nel secondo trimestre del 2018 del 10%, passando da 8,07 miliardi di dollari a 8,87 mld. Al momento la quotazione del titolo Microsoft è di 105,37 dollari, in deciso aumento dall’inizio dell’anno quando si trovava a quota 85,54 dollari. Negli ultimi 4 anni il titolo ha mostrato un trend estremamente positivo, con una crescita continua e regolare partita dal 2014 con un valore di appena 33,27 dollari per azione.
Per i prossimi mesi gli analisti prevedono una crescita della quotazione, soprattutto grazie agli ottimi risultati dei servizi di cloud computing, tecnologia che dovrebbe continuare a svilupparsi nei prossimi anni e su cui Microsoft ha ormai una posizione forte su mercato. Molto importante sarà anche il rafforzamento del settore del gaming, i cui ricavi soltanto nell’ultimo trimestre sono aumentati di ben il 39%, con ampi margini di miglioramento per il futuro.