I prestiti ex Inpdap per dipendenti statali
I prestiti Inpdap, che in effetti è meglio cominciare a chiamare ex Inpdad, hanno finanziato sogni e spese di ogni genere degli italiani a partire già dagli anni ’50. Si tratta di una tipologia di prestito agevolato per i dipendenti statali, ma siccome ormai dal 2012 l’Inpdap ufficialmente non esiste più si parla di ex Inpdap. Da quell’anno infatti le funzioni dell’Inpdap sono passate all’Inps e quindi oggi è proprio l’Inps che eroga i prestiti per i dipendenti pubblici. In generale, tutte le funzioni dell’Inpdap sono passate all’Inps.
L’Inpdap ad oggi dedica ai dipendenti pubblici, ma anche ai pensionati, tutta una serie di prodotti finanziari, ovvero prestiti di diversa composizione e tipologia. Abbiamo ad esempio:
- Il Piccolo Prestito
- Il Prestito Pluriennale Diretto
- Il Prestito Pluriennale Garantito
Qui ti indichiamo tutti i dettagli relativi alle tipologie di prestito suddette, perché tu possa avere ben chiaro come richiederli, quali sono i requisiti e la documentazione necessaria; il calcolo della rata e i tassi di interesse applicati.
Il prestito per dipendenti ex Inpdap
Il prestito personale per dipendenti Inpdap sono erogati solo a chi ha lavorato per lo Stato o la pubblica amministrazione. La modalità dei prestiti è sempre la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Questo implica che i prestiti possa essere di semplice concessione e che l’importo della rata mensile non può variare nel tempo. La cessione del quinto, infatti, comporta che la rata non può essere maggiore del 20% dello stipendio. Per l’appunto si tratta di un quinto dello stesso.
I prestiti possono essere concessi in base a due tipi di richiesta:
- Direttamente dall’Inps: in questo caso il prestito viene gestito ed erogato direttamente dall’ente pensionistico italiano tramite l’apposito Fondo di Credito.
- Erogati da istituti di credito: il secondo tipo di concessione può esserci quando il prestito è offerto da banche o finanziarie convenzionate con l’Inps.
I prestiti per dipendenti ex Inpdap possono essere sia di piccolo importo e breve durata, ma possono essere anche pluriennali con durata massimo fino ai 10 anni di finanziamento. Descriviamo ora nel dettaglio le varie tipologie di prestito.
1 – Piccolo Prestito Inpdap
Il Piccolo Prestito Gestione Pubblica è di breve durata, può essere concesso su un rimborso che può durare da uno fino a un massimo di 4 anni. Il Piccolo Prestito viene erogato direttamente dall’Inps. Il requisito per avere il Piccolo Prestito Inpdap è quello di essere dipendenti o pensionati del settore pubblico che abbiano fatto iscrizione alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Il finanziamento rientra nella categoria dei prestiti personali quindi non è necessario offrire spiegazioni su come si intende utilizzare la somma ricevuta, con il denaro si può fare ciò che si vuole. Il tasso di interesse annuo ovvero il TAN nel 2018 è fisso al 4,25%, di conseguenza la rata mensile è costante e non subisce variazioni. Il TAEG invece va calcolato inserendo le spese di amministrazione del prestito che sono uno 0,50% della somma erogata. In più va aggiunto il premio fondo rischi, in base all’età di chi richiede il prestito.
Quanto si può chiedere?
Ora che abbiamo parlato dei requisiti, quanto si può chiedere in prestito? Dipende tutto da quanto si prende come stipendio netto. Abbiamo detto che ci sono due parametri da rispettare:
- Durata massima di 4 anni
- Cessione del quinto
Siccome la durata del prestito è legata all’ammontare della rata che in questo caso non supera il 20%, in genere i prestiti erogati non superano le 4 mensilità di ciò che si percepisce abitualmente. Ad esempio, se un dipendente prende 1500 euro di stipendio potrà richiedere fino a 6000 euro di prestito, la rata in questo caso, al netto delle ritenute sarà pari a 300 euro (20% di 1500).
- 1 mensilità rimborso in 12 mesi
- 2 mensilità 24 mesi
- 3 mensilità 36 mesi
- 4 mensilità 48 mesi
I dipendenti che non hanno altre detrazioni sulla busta paga possono anche decidere di passare ai 2 quinti dello stipendio, di conseguenza aumenta anche l’importo erogabile.
2 – Prestito Pluriennale diretto
Sempre l’Inps eroga anche i Prestiti Pluriennali Diretti. I requisiti per questo prestito comprendono:
- un contratto a tempo indeterminato
- essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali
- avere maturato almeno 4 anni di anzianità lavorativa utile alla pensione
- 4 anni di versamenti contributivi alla Gestione Unitaria
I dipendenti che volessero chiedere il prestito anche se hanno un contratto a tempo determinato possono farlo dando il TFR come garanzia, ma deve essere maturato almeno 3 anni. La durata del prestito non può però eccedere quella del contratto di lavoro. Il prestito può avere durata pluriennale (5 – 10 anni). Il finanziamento in questo caso è finalizzato, ciò significa che l’importo richiesto deve essere usato per finanziare un intento dichiarato, come l’acquisto di un certo bene o servizio. Nella documentazione del prestito vengono ascritte le motivazioni per cui si richiede il prestito e tutte le eventuali finalità sono descritte in un prontuario che è possibile consultare ad esempio si può:
- Acquistare casa
- Ristrutturare casa
- Acquistare auto
- Pagare cure del dentista
- Matrimonio
- Nascita di un figlio
Tutto questo e molto altro ancora può essere la finalità del prestito. La somma erogata dipende sempre dalla finalità del prestito. I tassi di interesse per il 2018 sono fissi al 3,50% più le spese amministrative che ammontano allo 0,50% e il premio fondo rischi. Il prestito di 5 anni si rimborsa entro le 60 rate mensili, mentre quello a 10 anni entro le 120 rate mensili.
3 – Prestito Pluriennale Garantito
Il Prestito Pluriennale Garantito deve il nome al fatto che l’Inps stessa fa da garante per il beneficiario del prestito coprendo il rischio di morte, perdita del lavoro o riduzione dello stipendio. Il prestito viene riconosciuto da banche e finanziarie convenzionate con l’Inps ed ha una durata quinquennale o decennale.
I requisiti per chiedere il prestito sono:
- Essere iscritti alla Gestione Unitaria per le Prestazioni Creditizie e Sociali
- Almeno 4 anni di servizio utili alla pensione
La formula è sempre quella della cessione del quinto dello stipendio, la rata mensile è dunque fissa, non oltre il 20% dello stipendio netto totale. In base all’istituto di credito convenzionato al quale si chiede il prestito variano anche i tassi di interesse. Il prestito più conveniente è sempre e comunque quello con il TAEG inferiore, che indica il costo effettivo del prestito.
Include sia il TAN che le spese accessorie. Ci sono da pagare:
- Interessi
- Spese amministrative per la banca
- Spese amministrative per l’Inps
- Premio rischio insolvenza (1,5% durata 5 anni, 3% durata 10 anni)