Lavoro: perché sempre più aziende hanno difficoltà a trovare il personale? Ecco i motivi e quali sono i settori più colpiti
Sempre più aziende hanno difficoltà a trovare personale, i settori colpiti sono diversi, ma ce ne sono alcuni in particolare che hanno maggiori difficoltà. Secondo dati stimati negli ultimi due anni un’azienda su tre nel settore della distribuzione alimentare ha ricercato nuovo personale ma senza trovare riscontro purtroppo, anche il settore della ristorazione ha grossi problemi, ma andiamo a vedere quali sono le cause.
Le principali cause sembrerebbero quello dei salari troppo bassi, domanda e offerta di lavoro non si incontrano, e i contratti sono quasi sempre a tempo determinato. Questo genera malcontento tra gli aspiranti dipendenti che mollano la presa ancora prima di avere iniziato.
Cause secondo dati stimati
Secondo dati stimati da Area Studi Legacoop e Ipsos due terzi degli italiani ovvero il 65%, (con un età compresa tra over 50 e under 30) indicano appunto, come motivazione principale i salari troppo bassi rispetto alla proposta lavorativa. Mentre quasi la metà il 49% di soggetti danno la colpa ai contratti, quasi sempre solo a tempo determinato. C’è da considerare un’altra percentuale quella del 35% che invece sottolinea il fatto che le persone abbiano poco spirito di adattamento e aspirino al lavoro dei sogni.
Per 9 intervistati su 10 i lavoro è principalmente fonte di guadagno, ma non è l’unica causa per l’86% il lavoro è un mezzo per incrementare la propria indipendenza. Per l’84% sarebbe un opportunità di crescita personale e per l’83% quelli di realizzarsi come persona. In questo quadro generale si evidenza il fatto che non ci si accontenta più di lavorare solamente per guadagnare ma si ha l’esigenza di un riscontro morale.
Cosa può fare lo stato per incentivare le assunzioni?
Tra gli incentivi che lo Stato può attuare per migliorare questa situazione c’è quella di definire un salario minimo, questo aspetto ha un 45% di richiesta. Mentre per un 39% abbiamo l’esigenza di riportare la produzione dell’azienda nel paese d’origine.
Per quanto riguarda il 33% invece auspica la non incentivazione dei contratti a tempo determinato.
Per tutte le informazioni riguardanti temi inerenti ma anche: istruzione, concorsi, bandi pubblici e tanto altro il sito subito.news abbraccia molti di questi argomenti, ma spazia anche su temi leggeri come l’attualità.
Grande distribuzione e Ristorazione tra i settori più colpiti
La grande distribuzione è uno dei settori più colpiti, l’offerta di lavoro c’è ma viene rifiutata tra le motivazioni principali emerse abbiamo: orari lavorativi considerati troppo pesanti, scarsità di personale con competenze, mansioni lavorative considerate poco interessanti (cassieri, macellai, scaffalasti).
Per quanto riguarda il settore della ristorazione, invece, scarseggiano sempre di più figure come: camerieri e cuochi. La chiusura di molti ristoranti durante la pandemia ha forzato una riduzione del personale che ora fa fatica a ripartire: il personale non vuole rientrare in questo settore. Un’altro fattore scatenante è stato il reddito di cittadinanza e si sottolineano sempre i salari troppo bassi e i contratti a tempo determinato.