Legge di Bilancio 2019: quali sono i provvedimenti che interessano le imprese
La Legge di Bilancio 2019 è stata finalmente approvata dalla Commissione Europea, dopo la correzione di alcuni parametri e il riaggiusto del deficit, sceso come voluto dalla UE dal 2,4% al 2,04%. A parte i dettagli tecnici della manovra, utili per i burocrati e i bracci di ferro politici, è importante valutare quali sono le misure che avranno un impatto concreto per le imprese. Oltre alle norme effettive, che entreranno in vigore subito con l’inizio del 2019, all’interno della Legge di Bilancio 2019 sono presenti dei potenziali interventi particolarmente rilevanti, che potrebbero determinare il futuro economico di migliaia di PMI.
Le principali misure della Legge di Bilancio 2019 per le imprese
Tra i provvedimenti contenuto nella manovra, una serie di norme interesseranno fortemente il settore Automotive, che dopo un 2018 piuttosto complicato dovrà affrontare le numerose sfide imposte dall’innovazione tecnologica, i sempre più stringenti vincoli sulle emissioni inquinanti e l’aumento della competitività. In particolare il testo della Legge di Bilancio 2019 ha confermato gli incentivi per le auto elettriche, che saranno estesi anche alle vetture a metano, ibride e diesel, purché dotate di tecnologie di ultima generazione ad alta efficienza energetica.
L’acquisto di tali veicoli sarà sostenuto con incentivi fino a 4.000€, che verranno corrisposti sui modelli con un valore commerciale inferiore a 40 mila euro. La famosa Ecotassa invece, un’imposta aggiuntiva da applicare alle vetture più inquinanti, è stata ridimensionata e sarà prevista soltanto sulle auto considerate di lusso, con un livello di emissioni inquinanti superiore a 155 grammi di Co2 per chilometro. La modifica escluderà quindi dalla tassa le utilitarie e molti SUV di classe media, che saranno risparmiati dalla misura e potranno continuare a circolare senza il sovrapprezzo fiscale.
Altre norme che avranno un impatto per le imprese saranno l’aumento del contante, passato per gli stranieri e i cittadini europei da 10 a 15.000€, la possibilità di esclusione dal patrimonio personale beni immobili strumentali, pagando al suo posto un’imposta sostitutiva, l’aumento della detrazione dell’IMU sui capannoni dal 20 al 40%, la famosa Flat Tax agevolata al 15%, per i contribuenti titolari di partita IVA con un reddito compreso fra 30 e 65 mila euro, la cedolare secca al 21% per gli affitti di locali commerciali inferiori a 600 metri quadrati, la proroga degli incentivi per l’industria 4.0 e il bonus per le assunzioni di giovani con meno di 35 anni.
Il pericolo delle clausole IVA per i prossimi anni
Oltre alle misure incluse nel testo della Manovra di Bilancio 2019, purtroppo esistono dei forti rischi legati all’aumento dell’imposizione fiscale nei prossimi anni, che potrebbero causare un rallentamento dei consumi, con un serio danno soprattutto per le piccole e medie imprese con business è incentrato sulla domanda interna. Per quanto riguarda il 2019 l’aggravio fiscale è stato per il momento congelato, perciò almeno nei prossimi 12 mesi non avverrà nessuna crescita dell’imposta fiscale sui consumi, sicuramente una buona notizia per la maggior parte delle imprese italiane.
Tuttavia già dal 2020 la situazione potrebbe cambiare totalmente, infatti se non verranno rispettati gli obiettivi del Governo ci sarà un aumento delle accise sui carburanti, che porterà nelle casse dello Stato circa 400 milioni di euro in più di gettito fiscale diretto, mentre l’aliquota attualmente al 10% passerà a 13% e quella ordinaria dal 22 al 25,2%, per crescere ancora nel 2021 fino a raggiungere il 26,5%. Complessivamente l’IVA aumenterà di 23 miliardi di euro nel 2020, mentre nei due anni successivi l’aggravio arriverà a 28,75 miliardi di euro, una misura che non aiuterà le imprese e rischierà di causare danni ingenti ai bilanci aziendali di moltissime PMI.
Come arginare l’aumento fiscale dei prossimi anni? La buona notizia per le aziende è che avranno a disposizione 12 mesi di tempo, per adeguare il proprio business e prepararsi alla crescita del gettito fiscale sui consumi, che come noto potrebbe rallentare gli acquisti di beni e servizi nel 2020 e nel 2021. Sarà estremamente importante, quindi, lavorare nel 2019 per mettersi al riparo da un possibile rallentamento dell’economia, investendo su qualità, efficienza e tecnologie, per migliorare la propria competitività e aprire quanto il proprio mercato verso l’estero.