Malattia colf: come si calcola nella busta paga? Quanti giorni di malattia spetta a una badante?
Le badanti e più in genere i collaboratori familiari che si occupano del lavoro domestico sono figure importantissime. Per fortuna negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti per quanto riguarda la loro tutela ed i loro diritti, anche se non tutti in realtà sanno come ci si deve comportare in caso di malattia colf. Vediamo come si calcola nella busta paga e quanti sono i giorni di malattia che possono spettare a colf e badanti.
Chi paga l’indennità di malattia colf e cosa deve fare il collaboratore domestico
Iniziamo subito con il dire che nell’ambito del lavoro domestico la corresponsione dell’indennità di malattia è un onore che grava esclusivamente sul datore di lavoro, perché l’INPS e neppure la Cassa Colf pagano la malattia. Ma per sapere meglio come viene disciplinata questa particolare situazione è necessario andare a leggere il contenuto dell’articolo 27 del contratto collettivo nazionale di lavoro colf e badanti. In caso di malattia, il lavoratore deve subito avvertire il suo datore di lavoro e farsi fare un certificato medico entro il giorno successivo di inizio della malattia; se il collaboratore familiare non convive deve recapitare a mano o tramite raccomandata il certificato medico entro due giorni dal suo rilascio.
Quanti giorni di malattia spettano alla badante?
In caso di malattia colf, il lavoratore ha diritto alla conservazione del suo posto di lavoro per determinati periodi, che sono pari a:
- 10 giorni di calendario se ha un’anzianità di servizio fino ai 6 mesi;
- 45 giorni di calendario se ha un’anzianità di servizio compresa tra i 6 mesi ed i 2 anni;
- 180 giorni di calendario se ha un’anzianità di servizio superiore ai due anni.
È opportuno sottolineare che questi periodi vengono calcolati nell’ambito dell’anno solare e vengono aumentati del 50% in caso di malattia oncologica.
La retribuzione durante il periodo di malattia
Durante la malattia colf, il lavoratore ha diritto al percepimento della retribuzione globale per massimo 8 giorni, 10 giorni o 15 giorni nel corso dell’anno solare, a seconda della sua anzianità di servizio (fino a 6 mesi, fino a 2 anni o più di due anni). La retribuzione è riconosciuta nella misura del 50% della retribuzione globale di fatto fino al terzo giorno consecutivo e del 100% della retribuzione globale di fatto dal quarto giorno in poi. Il periodo di malattia si inizia a calcolare dal momento in cui si verifica l’evento, quindi per capire quanti giorni gli sono rimasti bisogna vedere se nei 365 giorni precedenti ha già usufruito della malattia.