Mef delibere TASI: quando si possono pubblicare? E cosa comportano?
I cittadini italiani nel corso dell’anno devono rispettare un’ampia serie di adempimenti: a volte si corre il rischio di fare un po’ di confusione, tra vecchi e nuovi nomi dei vari tributi dovuti, quindi è opportuno fare un po’ di chiarezza. In questa pagina parleremo delle delibere TASI e cercheremo di capire quando vengono pubblicate, a cosa servono e qual è il loro contenuto.
Il contenuto delle delibere TASI
La TASI è il tributo per i servizi indivisibili ed il suo presupposto impositivo è il possesso oppure la detenzione di fabbricati ed aree scoperte o edificabili, a prescindere dall’uso a cui sono adibiti. Nel corso degli anni ci sono state delle correzioni che hanno portato all’esclusione dal calcolo del tributo dell’abitazione principale (ad eccezione di quelle appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9) ed i terreni agricoli. L’aliquota di base per il tributo per i servizi indivisibili è stata fissata dalla legge all’1 per mille, ma i comuni, attraverso le delibere del loro consiglio, possono decidere se ridurre (fino d annullarla) o aumentarla. In ogni caso, le delibere TASI emanate dai comuni non potevano portare al superamento dell’aliquota massima stabilita dalla legge.
Nelle delibere TASI il comune, oltre a determinare l’aliquota, può prevedere una serie di esenzioni e di riduzioni. I beneficiari di queste agevolazioni possono essere le case con un solo occupante, le case che vengono tenute a disposizione per un uso stagionale o comunque discontinuo e limitato, i locali (diversi dalle abitazioni) e le aree scoperte adibiti ad uso stagionale o non continuativo, le case occupate da persone che risiedono o dimorano all’estero per più di sei mesi, i fabbricati rurali ad uso abitativo e le superfici che eccedono il normale rapporto tra la produzione dei rifiuti e la superficie stessa.
L’introduzione della nuova IMU e la pubblicazione sul sito del MEF
Dal 2020, come previsto dalla legge di bilancio emanata il 27 dicembre del 2019, la TASI è stata sostituita dalla nuova IMU, con l’obiettivo di semplificare la gestione dei tributi locali e di dare indicazioni più precisi per la fase di calcolo del tributo. Le nuove regole hanno mantenuto invariati i moltiplicatori e l’esenzione per le prime case che non appartengono alle categorie catastali di lusso, ma hanno rimodulato le aliquote base. I regolamenti e le delibere che determinano le aliquote e le agevolazioni relative a questo tributo si possono trovare anche nel sito del Dipartimento delle Finanze. Tuttavia, proprio qualche mese fa il Consiglio di Stato ha chiarito un aspetto importante: le delibere TASI o IMU dei comuni sono legittime anche se non vengono pubblicate sul sito del MEF.