Mercati: come reagire al calo USA con il trading
Crolla l’ottimismo americano di inizio Aprile sotto le spinte del Coronavirus: mentre i casi superano i 600mila contagiati e i nuovi decessi superano, ogni 24 ore, la quota 700.
Si tratta di una situazione che non può più essere affrontata con l’ottimismo e, mentre la Casa Bianca sembra voler imboccare una direzione completamente diversa da quella dei governatori, i primi accenni della recessione si fanno sentire.
Le preoccupazioni della Casa Bianca
Le principali preoccupazioni della Casa Bianca sono rivolte ai mercati, a contenere gli effetti negativi legati alla chiusura delle attività produttive e all’ibernazione del mercato interno.
Una politica, quella del presidente Trump, che sembra destinata a risolversi in una vana lotta coi mulini a vento:
- Il dollaro, mantenuto forzatamente al ribasso durante il mese di Marzo, ha ripreso la sua corsa rialzista;
- I dati trimestrali delle principali banche americane registrano un calo complessivo degli utili del 40%, causa il progressivo ritiro dei fondi da parte dei grossi investitori, particolarmente spaventati dalla turbolenza in arrivo;
- Il settore produttivo inizia a registrare i primi cali, che si attestano per ora intorno al 9% circa;
Una situazione, questa, con ripercussioni molto gravi per il mercato statunitense che, primo consumatore di petrolio al mondo, risente particolarmente anche del comportamento sia del Brent che del WTI, in rapida picchiata dall’inizio di Marzo.
Governatori USA: misure più restrittive per il contagio
Ad allarmare in particolar modo gli investitori sono le ripercussioni dell’inevitabile.
Con il solo Stato di New York che conta oltre 10.000 vittime, infatti, la chiusura di uno dei centri nevralgici della finanza statunitense è praticamente d’obbligo.
Lo fa sapere il sindaco, Bill de Blasio, in conferenza stampa: la chiusura partirà dalle scuole e sarà definitiva fino a settembre. Futuri sviluppi determineranno eventuali provvedimenti più seri ma per il momento New York, principale focolaio negli Stati Uniti, è in stato di allerta totale.
Le misure restrittive attualmente non si estendono ancora, come in Italia, anche ai settori produttivi: si tratta di una scelta rischiosa, questa, ma assolutamente necessaria se si considera che il sistema sanitario americano è privato.
Detto altrimenti, senza un afflusso di capitale da parte dei pazienti, esso non può in alcun modo fronteggiare le emergenze e ricorrere, eventualmente, a nuove assunzioni.
Trading online: occhio al mercato USA
Il fatto che alcuni settori stiano performando decisamente male, non diversamente da quanto ci si aspettava, non vuol dire che il settore finanziario americano sia diventato assolutamente inappetibile.
Stando ai dati relativi al trading online e secondo le opinioni di tradingonline.blog, specialmente in tema di titoli del forex market, infatti, questo non fa che rendere la situazione particolarmente indicata per tutti coloro che sono interessati a investire anche in momenti delicati come questi.
Il trading online, dallo scoppio della crisi in Italia, ha visto enorme diffusione e sta costituendo la speranza di ottenere una fonte di reddito indipendentemente dal possibile prolungamento dello stop alle attività produttive.
Seguendo le guide di Tradingonline.blog, infatti, numerosi utenti hanno affermato di aver potuto apprendere quanto basta a iniziare ad investire il proprio denaro sui mercati finanziari.
In questo modo si farebbe affidamento ad un settore che non smetterebbe praticamente mai di funzionare e garantirsi, a fronte di rischi comunque presenti, entrate sufficienti a fronteggiare il cupo futuro che si prospetta.
La cura e l’attenzione all’aspetto tecnico e formativo del trading online, infatti, stando alle statistiche, può portare ad ottenere profitti anche pari al 7% del capitale investito, specialmente se si è alle prime armi e si spende del tempo a prepararsi e a studiare i mercati.
I professionisti, invece, continuano tutt’ora ad operare, sfruttando tutta la flessibilità disponibile con il trading online e riuscendo ad ottenere profitti che in media si attestano sul 20%.