Mini Aspi: requisiti e moduli disoccupazione
La Mini Aspi era un programma statale, con cui venivano fornite indennità di disoccupazione ai lavoratori che perdevano l’impiego, fatta eccezione dei dipendenti delle aziende del settore agricolo. Il progetto è stato attivo dal primo gennaio del 2013 fino al 30 aprile del 2015, quando è stato sostituito dalla Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione gestito dall’INPS. Vediamo come funzionava la Mini Aspi, quali erano i requisiti per ottenerla e dove si potevano reperire i moduli per la richiesta di disoccupazione.
Mini Aspi: cos’è e come funzionava
Entrata in vigore il primo gennaio 2013, la Mini Aspi era un programma di aiuti statali, con cui venivano erogate prestazioni economiche per i lavoratori che perdevano il lavoro involontariamente, perciò che non erano colpiti da licenziamenti per giusta causa o volontari. L’indennità escludeva i lavoratori del settore agricolo, per cui erano e sono previste misure differenziate di sostegno economico in cado di disoccupazione.
La Mini Aspi spettava ai lavoratori dipendenti, impiegati nelle seguenti forme contrattuali:
- apprendistato
- soci di cooperative
- dipendenti di imprese del settore artistico
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
- lavoratori a tempo determinato della scuola
Al contrario, oltre ai dipendenti delle aziende agricole, non potevano accedere alla Mini Aspi i lavoratori delle pubbliche amministrazioni con contratto a tempo indeterminato, compresi i lavoratori stagionali extracomunitari, seppur con regolare permesso di soggiorno, per i quali sono tuttora previsti piani di sostegno economico specifici. La Mini Aspi permetteva quindi ai lavoratori impiegati saltuariamente, senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato, di integrare il reddito con forme di sussidio sociale.
Per ottenere l’indennità era necessario risultare disoccupati, attraverso l’apposito certificato di stato di disoccupazione involontaria, inoltre bisognava recarsi e iscriversi presso i centri per l’impiego, per offrire la propria disponibilità al reinserimento nel mondo del lavoro e alla frequentazione di corsi di formazione professionale. Anche in caso di risoluzione consensuale era possibile comunque accedere alla Mini Aspi, qualora il lavoratore fosse stato trasferito a una distanza di oltre 50 Km, oppure in caso di procedura conciliativa.
Il requisito contributivo minimo era di almeno 13 settimane di lavoro subordinato, avvenute negli ultimi 12 mesi antecedenti la richiesta della Mini Aspi, su cui il proprio datore di lavoro doveva aver regolarmente versato i contributi Inps. Potevano rientrare nel conteggio anche i contributi di previdenza sociale Aspl e la quota DS, i contributi figurativi ottenuti ad esempio per il periodo della maternità, eventuali periodi di lavoro all’estero al di fuori dall’Italia, se avvenuti con paesi convenzionati e i contributi ricevuti per i periodi di malattia, se richiesti per figli con meno di 8 anni d’età.
Quanto si prende con la Mini Aspi
Una volta in linea con i requisiti richiesti dalla Mini Aspi, la misura di sostegno economico dei lavoratori disoccupati prevedeva un’indennità mensile, la cui durata era uguale alla metà delle settimane complessive su cui erano stati pagati i relativi contributi, registrati negli ultimi 12 mesi fino al momento delle domanda di disoccupazione. L’importo invece era pari al 75% del valore inserito in busta paga, calcolato sulla media mensile in base all’anno contributivo, considerato sugli ultimi 2 anni prima della richiesta.
Il limite massimo era stato fissato in 1.192,98 euro, secondo le valutazioni ISTAT di rivalutazione annuale, al quale si poteva aggiungere un ulteriore 25%, dato dalla differenza tra il suddetto importo e un valore eccedente presente nella busta paga. Il pagamento delle rate mensili della Mini Aspi avveniva tramite accredito diretto sul proprio conto corrente, bancario o postale, su un libretto postale aperto a proprio nome, oppure attraverso un bonifico postale da ritirare negli uffici di Poste Italiane.
Come effettuare la domanda per la Mini Aspi
La richiesta di partecipazione alla Mini Aspi, per ricevere il relativo contributo economico di disoccupazione, doveva essere inviata all’Inps telematicamente, sul sito web ufficiale dell’istituto di previdenza sociale, all’interno della propria area riservata accedendo con le proprie credenziali personali, attraverso il servizio di Contact Center dell’Inps, raggiungibile al numero di telefono 803 163 da fisso oppure allo 06 164 164 da mobile. In alternativa era possibile rivolgersi ai CAF o ai patronati, purché abilitati ad effettuare tali servizi presso l’Inps.
Il modulo per la richiesta della Mini Aspi si poteva scaricare gratuitamente dal sito ufficiale dell’Inps, in formato PDF, inserendo al suo interno il codice dell’ufficio Inps di riferimento, il proprio nome e cognome, il numero del codice fiscale, la data e il luogo di nascita, lo stato civile, l’indirizzo di residenza e domicilio, un numero di telefono e un indirizzo email di posta elettronica. Infine andavano segnate le motivazioni della disoccupazione, firmata la domanda e indicato il codice Iban per il pagamento dell’indennità.