Paradisi Fiscali: l’elenco 2018 dei paesi in Black List
Qualsiasi persona sa che la tassazione fiscale non è uguale in tutti i paesi del mondo, anzi. Come è noto diverse nazioni, chiamate comunemente Paradisi Fiscali, offrono delle condizioni particolarmente vantaggiose per gli imprenditori e per chiunque sia titolare di una rendita finanziaria. Per scappare dalla pressione fiscale basta spostare la propria residenza in un Paradiso Fiscale, scegliendo la propria destinazione tra l’elenco 2018 dei paesi in Black List.
Black List e Paradisi Fiscali: cosa sono e come funzionano
Prima di presentare la lista completa e aggiornata al 2018, è importante comprendere di cosa si parla quando ci si riferisce a un Paradiso Fiscale e soprattutto alla famosa Black List. Con il termine Paradiso Fiscale si indica un paese che offre una tassazione agevolata rispetto alla media mondiale. Fin qui nulla di male, ogni nazione è libera di applicare una pressione fiscale in linea con le proprie esigenze e necessità. Eppure viene stabilito che una tassazione inferiore al 50%, rispetto a quella italiana, sia un aspetto sufficiente per essere inseriti all’interno delle Black List. In alcuni casi però, oltre alla tassazione particolarmente vantaggiosa, questi paesi non rispettano, o lo fanno soltanto in parte, gli accordi internazionali sulla trasparenza e le norme che cercano di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale.
Qualsiasi comportamento istituzionale volto a ritardare, o evitare totalmente, lo scambio di informazioni con gli altri paesi può causare l’inserimento nella Black List. Naturalmente ogni nazione ha le sue liste di paesi con una fiscalizzazione agevolata, frutto anche degli accordi bilaterali che possono essere redatti tra due singoli Stati. Inoltre spesso le Black List sono suddivise in base alla gravità della situazione, separando i paesi che non forniscono nessun tipo di appoggio alle autorità locali, da quelli che invece, anche se con ritardo e in maniera parziale, offrono il loro appoggio alla lotta all’evasione fiscale.
Black List dei Paradisi Fiscali 2018
L’Agenzia delle Entrate come ogni anno pubblica le sue liste dei paesi considerati dei Paradisi Fiscali, facendo una significativa distinzione secondo il livello di offuscamento delle informazioni di natura fiscale. La Black List aggiornata al 2018 vede ben 30 paesi, tra cui:
- Bahamas
- Barbuda
- Brunei
- Gibuti
- Grenada
- Guatemala
- Isole Cook
- Isole Marshall
- Isole Vergini Statunitensi
- Kiribati
- Libano
- Liberia
- Macao
- Maldive
- Nauru
- Nevis
- Nuova Caledonia
- Oman
- Polinesia Francese
- Salomone
- Samoa
- Saint Lucia
- Saint Vincent e Grenadine
- Sant’Elena
- Sark
- Saint Kitts
- Tonga
- Tuvalu
- Vanuatu
Chiunque abbia delle relazioni con questi paesi è soggetto a speciali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che in congiunto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze monitora la situazione con estrema attenzione. In sostanza qualsiasi persona o società italiana che intercorre relazioni di tipo commerciale con imprese domiciliate in un paese della Black List, è tenuto a riportare tutte le operazioni in una sezione apposita della dichiarazione annuale, oltre a finire inevitabilmente sotto la lente d’ingrandimento delle autorità per ulteriori accertamenti.
Black List 2018 paesi che hanno annunciato aperture alla trasparenza
Oltre alla lista principale esiste anche una Black List considerata di minore livello. In questo elenco sono compresi paesi che in parte già forniscono informazioni di natura fiscale alle autorità italiane, che hanno dimostrato una certa apertura verso una tassazione più trasparente e adeguata rispetto a quella delle altre nazioni, oppure che almeno sono disposte a una maggiore cooperazione internazionale.
Tra i paesi coinvolti nella seconda Black List ci sono:
- Albania
- Andorra
- Antigua e Barbuda
- Aruba
- Australia
- Belize
- Brasile
- Canada
- Cile
- Costa Rica
- Giappone
- Grenada
- Indonesia
- Isole di Cook
- Isole Marshall
- Israele
- Kuwait
- Malesia
- Monaco
- Nuova Zelanda
- Repubblica Popolare Cinese
- Saint Kitts e Nevis
- Santa Lucia
- Saint Vincent e Grenadine
- Samoa
- Singapore
- Saint Maarten
- Uruguay
Black List 2018: eccezioni e casi particolari
Oltre alle due Black List 2018 sui Paradisi Fiscali, esistono poi alcune eccezioni, ovvero dei paesi con i quali sono in vigore maggiori controlli e limitazioni solo ed esclusivamente in alcuni settori, oppure superate delle soglie stabilite proprio dal Ministero dell’Economia e dall’Agenzia delle Entrate. Tra i paesi coinvolti ci sono:
- Angola
- Antigua
- Bahrein
- Ecuador
- Giamaica
- Kenia
- Monaco
- Panama
- Portorico
- Svizzera
- Uruguay
Le imprese e i soggetti che intercorrono operazioni finanziarie e commerciali con questi paesi non sono considerati a rischio evasione, purché non rientrino nelle eccezioni previste per ogni singola nazione. Per esempio non sono comprese le società che fanno affari a Monaco, ma che realizzato oltre il 25% del loro fatturato fuori dal paese, le imprese attive a Portorico al di fuori del settore bancario oppure le società che operano in Ecuador nella Free Trade Zones.
Paesi usciti dalla Black List e provvedimenti europei
Naturalmente è possibile uscire dalla Black List dei paesi considerati dei Paradisi Fiscali, adottando una maggiore pressione fiscale e fornendo un’ampia e adeguata collaborazione sullo scambio internazionale di informazioni. Tra i paesi che sono riusciti a togliersi questa fastidiosa nomea ci sono:
- Andorra
- Barbados
- Hong Kong
- Isole Cayman
- Liechtenstein
- Lussemburgo
- San Marino
- Svizzera
A livello europeo il 2018 si preannuncia un anno pieno di sorprese e novità, tra cui la redazione di una speciale Black List europea. Questa lista conterrà un elenco completo di tutti i paesi dell’Unione Europea che non rispettano alcuni parametri fiscali minimi, ma ancora non è ben chiaro quali saranno gli aspetti che verranno presi per un’analisi comune e imparziale.