Piani di accumulo migliori: quali sono? Come scegliere quelli più adatti?
Fortunatamente oggi i risparmiatori hanno diverse soluzioni per impegnare i loro soldi. Tra gli strumenti più apprezzati ci sono i piani di accumulo capitale, spesso indicati con la sigla PAC. Sono scelte semplice ed alla portata di quasi tutti, visto che possono bastare piccoli investimenti mensili. Ma come si fa ad individuare i migliori piani di accumulo ed a scegliere quelli più adatti alle proprie esigenze?
Come capire quali sono i migliori piani di accumulo
I piani di accumulo vengono presentati di solito come una soluzione perfetta per chi ha intenzione di fare un investimento di lungo termine: nel corso degli anni, infatti, è possibile incrementare in modo graduale il proprio investimento effettuando i versamenti periodici. I PAC possono avere durate diverse, che vanno da un minimo di un anno fino ad un massimo di quaranta anni; le rate (ovvero i versamenti periodici) possono essere versate con cadenza mensile, oppure ogni due, tre, sei o dodici mesi. Come si può notare, tra un piano di accumulo e l’altro ci possono essere delle grandi differenze. Per capire qual è lo strumento di investimento più in linea con le proprie necessità bisogna tenere conto di alcuni fattori fondamentali.
Fattori determinanti per la scelta del PAC: rendimento e caratteristiche del fondo
In estrema sintesi, il PAC dovrebbe essere scelto valutando quattro aspetti principali, ovvero il rendimento, il tipo di fondo, i costi di gestione e la periodicità della rata. Andiamo con ordine: il primo aspetto che si tende a guardare è il rendimento. In fondo gli investimenti vengono fatti per raggiungere questo obiettivo, no? Per avere un’idea di quelli che possono essere i risultati bisogna tenere conto del tipo di fondo, della durata dell’investimento, l’entità dei versamenti periodici e pure l’età dell’investitore.
Bisogna poi tenere conto delle caratteristiche del fondo e del proprio profilo da investitore; è infatti possibile scegliere tra:
- fondi azionari, che offrono i maggiori rendimenti, ma anche i rischi più alti, collegati alla volatilità dei mercati; vengono consigliati soprattutto per investimenti di lungo periodo;
- fondi obbligazionari, che offrono rendimenti più bassi, ma anche meno rischi; anche in questo caso si tratta di soluzioni adatte a piani di lungo periodo;
- fondi bilanciati, che prevede una distribuzione dell’investimento tale da bilanciare rischi e rendimenti s valori intermedi; di solito si consigliano per i piani di accumulo di medio periodo (tra i quattro ed i sette anni).
Versamenti periodici e costi di gestione dei piani di accumulo
La periodicità e l’entità della rata sono aspetti importantissimi. I versamenti possono essere di importo davvero ridotto (a seconda dei casi potrebbero bastare anche 25 euro), mentre la periodicità di solito è mensile, anche se ci sono soluzioni che prevedono scadenze diverse. Infine, bisogna tenere conto dei costi di gestione: anche i migliori piani di accumulo prevedono delle spese. Alcuni di questi costi sono fissi, mentre altri possono variare notevolmente a seconda della banca o dell’intermediario a cui ci si rivolge. La parte più grossa delle spese sono legate alla sottoscrizione del PAC, mentre il resto viene ripartito sulle rate successive. Occhio anche alle spese di chiusura anticipata che si devono sostenere nel caso in cui si decida di chiudere il contratto prima della sua scadenza.