Quotazioni Eni: storia e grafico del titolo
L’Eni è una delle più grandi società italiane attiva in oltre 90 paesi del mondo, un simbolo di quel miracolo italiano che portò l’Italia ad essere una potenza economica mondiale. Le quotazioni del titolo Eni sono uno dei parametri principali da osservare per chi investe nel settore energetico, ancora oggi uno dei più interessanti insieme a quello dei titoli tecnologici.
Storia e caratteristiche dell’Eni
Il gruppo Eni, Ente nazionale idrocarburi, nasce come ente pubblico nel 1953 con la presidenza di Enrico Mattei. Nel 1992 viene trasformata in società per azioni e lungo tutti questi anni ha sempre puntato molto sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica, diventando una delle prime società del mondo nel settore dell’energia. Oggi Eni opera in oltre 90 paesi, conta quasi 80.000 dipendenti e si occupa di Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing.
I numeri di Eni di oggi sono 33.690 milioni di euro di ricavi, un EBITDA a 6.688 milioni e un patrimonio netto complessivo di 48.929 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è in calo di oltre 15.467 milioni di euro, mentre il cash flow degli utili più gli ammortamenti è a 4.762 milioni di euro.
Risultati operativi Eni 2017
Dai risultati del primo semestre del 2017 il gruppo Eni ha ottenuto un utile netto di 983 milioni di euro, con un utile adjusted di 1,2 miliardi di euro. In particolare l’utile operativo adjusted del secondo trimestre dell’anno è stato di 1,01 miliardi di euro, decisamente in forte rialzo rispetto al primo trimestre del 2017.
Rispetto ai risultati del 2016 tutti i dati hanno mostrato un miglioramento delle performance piuttosto consistente, con il prezzo del Brent che nel semestre è aumentato del 30%. Secondo l’amministratore delegato del gruppo Claudio Descalzi, oggi il flusso di cassa generato è pari a 5 miliardi di euro con un free cash flow di 700 milioni di euro.
Il settore del gas continua a perdere competitività seppur riduce l’esposizione e la perdita netta, invece sono in forte aumento le performance del settore chimico e della raffinazione. La chimica chiude il primo semestre con un utile operativo adjusted di 310 milioni di euro, mentre la raffinazione raddoppia l’utile netto grazie alla riduzione del margine di raffinazione.
Quotazione del titolo Eni
Il titolo Eni è quotato nel FTSE Italia All Share e nel FTSE Mib, nel settore delle Blue Chips, con una capitalizzazione di 50.333 milioni di euro. Il dividendo è staccato il 18/09/2017 e quest’anno è stato pari a 0.4 per azione. La quotazione del titolo Eni lo vede attualmente intorno ai 13,85€ per azione, con un volume di quasi 11 milioni di operati in leggero rialzo.
I valori attuali si collocano perfettamente nella media dell’anno, che è di 13,8974 con un prezzo minimo nelle ultime 52 settimane di 12,26€ e massimo di 15,72€. Comunque per il momento il titolo perde dall’inizio dell’anno circa il 10%, mentre il minimo degli ultimi 10 anni è stato di 10.93 con un massimo toccato di 29.95.
Rispetto ai dati storici la quotazione del titolo Eni si presenta in un trend positivo, spinta dal rialzo del prezzo del petrolio e dalle ottime performance del settore chimico e di quello della raffineria. Bene anche le riduzioni dei costi e le nuove commesse, tutti dati che sembrano far pensare a una chiusura di anno ancora in salita.
Piano industriale e previsioni sul titolo
Il piano industriale 2017-2020 prevede aumenti nella generazione di cassa, con target di +3% annuo nella produzione nel settore Upstream, margine di break-even a 3$ al barile nel settore della raffinazione e 1,2 miliardi di cash flow operativo nella chimica.
Inoltre il piano strategico prevede di arrivare entro la fine del 2020 a 7 miliardi di nuove dismissioni, con un cash flow operativo di 12 miliardi per il 2019-2020. Sono previste anche riduzioni di emissioni di gas serra fino al 43%, arrivando comunque a una capacità installata di 460 MW.
Rispetto ai dati storici la quotazione del titolo Eni si presenta in un trend positivo, spinta dal rialzo del prezzo del petrolio e dalle ottime performance del settore chimico e di quello della raffineria. Bene anche le riduzioni dei costi e le nuove commesse, tutti dati che sembrano far pensare a una chiusura di anno ancora in salita.
Secondo l’analisi di medio periodo la quotazione del titolo Eni risente però del momentaneo disinteresse degli investitori pubblici, con volumi intraday piuttosto bassi al di sotto di 11 milioni di operati. Il livello di rischio rimane comunque ancora piuttosto basso intorno a 1,062.