Redditometro e fattura elettronica: cosa aspettarsi nel 2022?
Per il Fisco, il 2022 potrebbe essere un anno di grandi novità. Gli obblighi in materia di digitalizzazione dovrebbero portare una ventata di innovazione, come sembrano suggerire anche alcune note che stanno circolando nel Ministero dell’Economia.
Il primo punto, ormai da mesi al centro del dibattito, sarà l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica per i regimi forfettari, ma si stanno facendo valutazioni sul ripristino del redditometro per contrastare l’evasione fiscale.
Per renderlo realtà, la soluzione potrebbe essere quella di utilizzare il lavoro dell’e-fattura, in modo da controllare gli acquisti di particolare valore effettuati dai contribuenti e le loro reali possibilità di spesa.
In poche parole, rifacendosi ad un’analisi del Sole 24 Ore, valutando la tipologia di acquisto e le informazioni dell’Anagrafe tributaria disponibili, il Fisco riuscirebbe a risalire al reddito dell’interessato e a capire se quello specifico acquisto è compatibile con i soldi che lo stesso dichiara di avere.
Per quel che riguarda la tutela dei dati personali, il Garante della Privacy ha imposto, però, dei limiti per quanto concerne l’accesso ai dati integrati, con le informazioni che potranno essere adoperate solamente dopo l’avvio delle verifiche fiscali.
Fatturazione obbligatoria anche per i forfettari?
Si stanno facendo valutazioni anche sull’estensione obbligatoria per i forfettari, tema su cui il Governo si sta interrogando da tempo. Già in fase di legge di Bilancio del 2020, l’idea era iniziata a circolare, salvo poi la decisione di optare per la via opzionale.
Lo scorso 17 dicembre, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, è stata pubblicata la decisione 2021/2251 del Consiglio UE che autorizza l’Italia a prolungare l’obbligo di fatturazione elettronica per il triennio 2022 per tutti i soggetti IVA, inclusi i soggetti fino ad oggi esonerati.
Per far diventare il tutto una legge ci sarà bisogno di tempo e di un provvedimento interno che modifichi il D.Lgs. 127/2015. La sensazione è che la platea degli interessati all’e-fattura sarà estesa ma non si sanno ancora i termini e le modalità.
Gli scenari sono i seguenti:
- Prevedere l’obbligo per il regime forfettario a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo (2023)
- Avviare l’obbligo nel giro di pochi mesi, facendolo partire prima dell’estate
- Avviare l’obbligo dal passato primo gennaio 2022 prevedendo un periodo di transizione durante il quale non viene sanzionato l’invio tardivo
Al momento si possono avanzare solo ipotesi seppur al Ministero dell’Economia e della Finanza siano in corso valutazioni per raggiungere il traguardo entro il secondo trimestre del 2022. Con la fatturazione elettronica ai forfettari si riuscirebbe a tenere traccia delle transazioni e dei pagamenti di milioni di professionisti che, ad oggi, sono fuori dalla direttiva. Si tratta di:
- Lavoratori autonomi, liberi professionisti e ditte individuali
- Piccoli produttori che operano nel settore agricolo (di cui all’art. 34, comma 6, del Dpr n. 633/1972), i quali erano esonerati per legge dall’emissione di fatture anche prima dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica
- Società sportive dilettantistiche che, al momento, possono conservare il tradizionale sistema di fatturazione
- Medici, farmacie e i diversi soggetti che esercitano nel settore sanitario secondo le norme stabilite dal Garante della Privacy in data dicembre 2018
- Soggetti non residenti in Italia che effettuano o ricevono operazioni