Regolamento condominiale e animali domestici: come comportarsi
Noi italiani siamo un popolo di amanti degli animali, soprattutto cani e gatti, che sempre più spesso fanno parte delle nostre famiglie. Allo stesso la convivenza in condominio può risultare a volte complicata, soprattutto con animali potenzialmente rumorosi come i cani, oppure per esemplari insoliti ed esotici come serpenti e roditori. Eppure i regolamenti condominiali non vietano espressamente la facoltà di detenere tali animali, seppur con qualche esclusione relativa alle aree comuni e agli orari di riposo.
Secondo il Rapporto dell’Assalco, l’Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, nel 2017 si registravano circa 60 milioni di animali nel nostro Paese, con una predominanza di pesci, oltre 30 milioni, uccellini, 13 milioni, seguiti da 7,5 milioni di gatti e circa 7 milioni di cani. Numeri elevati quindi, che testimoniano il grande affetto degli italiani per i loro amici acquatici, volatili o a quattro zampe. Vediamo in particolare cosa prevedono le norme condominiali in merito.
Animali domestici in condominio: cosa dice il regolamento
Quando si vive in uno stabile condominiale, esistono delle regole da seguire per vivere in armonia, contenute all’interno della Legge n.220 dell’11 dicembre 2012. Si tratta di articoli del Codice Civile, che garantiscono un quadro normativo chiaro per la gestione dei condomini, dalle aree comuni alla scelta dell’amministratore di condominio, fino appunto alla detenzione di animali domestici.
La norma di riferimento è l’articolo 1138 del Codice Civile, inserita all’interno dell’art. 16 del regolamento sui condomini. Il punto “b” definisce senza dubbi che “Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici.” Una delucidazione importante sul tema, soprattutto tenendo conto delle numerose diatribe a cui, i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia, sono soliti incorrere nella vita di tutti i giorni.
Tuttavia l’articolo non chiarisce senza ombra di dubbio la definizione di animale domestico, lasciando spazio a interpretazioni del tutto arbitrarie. Ciò significa che un coniglio, ad esempio, potrebbe essere giudicato un animale non domestico; lo stesso vale per furetti, pappagalli e altre specie. Cosa succede in questi casi? Purtroppo non esiste una regolamentazione in merito, quindi è necessario valutare ogni singolo caso.
Di solito bisogna attenersi al regolamento condominiale, perciò una palazzina potrebbe accettare senza restrizioni qualsiasi animale, mentre un’altra potrebbe restringere la cerchia a cani, gatti e pesci. Ovviamente, in caso si possedesse un animale dichiarato esotico, è comunque possibile far valutare la questione dall’assemblea di condominio, oppure in ultima istanza rivolgersi presso un giudice di pace.
Proprietari e affittuari: animali domestici in condominio
La possibilità di tenere o meno un animale domestico, cambia a seconda del rapporto dell’inquilino con l’unità immobiliare. I proprietari infatti, devono rispondere direttamente alle regole condominiali, quindi possono detenere in casa degli animali come cani e gatti senza problemi, purché rientrino nelle limitazioni imposte dal regolamento di condominio. In presenza di un animale considerato atipico o esotico, possono comunque levare la questione in assemblea oppure procedere per vie legali.
Il discorso invece è diverso per quanto riguarda gli affittuari, qualora avessero in locazione un immobile condominiale. In questi casi è necessario prestare fede al contratto di affitto, stipulato con il locatore dell’abitazione. Il proprietario può decidere come meglio crede, quindi vincolare l’affittuario al regolamento di condominio, oppure inserire delle restrizioni integrali o parziali, in base alle proprie esigenze, ad esempio accettando soltanto gatti o cani di piccola taglia.
Comportamento dell’animale all’interno del condominio
La possibilità mostrata dalle leggi del codice civile sui condomini, che permettono a chiunque di possedere un animale domestico, non significa che non esistano vincoli rispetto al suo comportamento, specialmente all’interno delle aree comuni del condominio. Il proprietario dell’animale, infatti, è tenuto a seguire delle regole di condotta, per garantire il rispetto di tutte le altre persone presenti nello stabile.
Spesso tali norme sono presenti all’interno del regolamento di condominio, perciò basta leggerle e fare attenzione a rispettare tali indicazioni di condotta. Ad esempio, tra le disposizioni più comuni, è essenziale che l’animale sia mantenuto sempre al guinzaglio, mentre per specie particolarmente aggressive è necessaria anche la museruola. È fondamentale essere in regola con le certificazioni sanitarie, effettuando tutte le vaccinazioni e i controlli previsti dalle normative di legge.
L’animale deve essere tenuto anche in condizioni igieniche adeguate, perciò bisogna pulirlo regolarmente, evitando che sporchi le aree comuni come ascensori, scale, pianerottoli e ingressi. In questi casi bisognerà provvedere alla pulizia personalmente, non potendo addebitare tali costi alla collettiva. Lo stesso vale per i rumori eccessivi, oppure che avvengono in orari di riposo, poiché nei casi più gravi è possibile per i condomini richiedere l’allontanamento dell’animale.
Come evitare problemi per gli animali in condominio
Nonostante le norme non vietino la presenza di animali domestici nei condomini, per il quieto vivere bisogna cercare di rispettare le esigenze degli altri inquilini, qualora non dovessero ledere i propri diritti o quelli del proprio animale. Per questo motivo prima di comprare un immobile, oppure di chiudere un contratto di affitto, è importante informarsi su quanto previsto dal regolamento condominiale, per evitare problemi quando ormai è troppo tardi.
Alcuni stabili infatti sono piuttosto permissivi rispetto alla presenza di animali da compagnia, accettando di buon grado canarini, cani, gatti e altri esemplari, mentre alcuni condomini sono abbastanza severi in merito, specialmente se non abitano nell’edificio degli amanti degli animali. Per scongiurare stressanti diatribe verbali, oppure veri e propri contenziosi legali, è fondamentale scegliere la propria casa in base alle condizioni ambientali, comprese le norme condominiali.
Tuttavia la legge tutela i proprietari di animali domestici, purché questi siano educati, curati ed esenti da patologie e altri problemi sanitari. Perciò bisogna innanzitutto prendersi cura del proprio animale da compagnia, abituarlo ai ritmi del condominio e spendere soldi e tempo per la sua educazione e mantenimento. In questo modo sarà piuttosto facile mettersi al riparo da possibili contestazioni, per le quali è comunque consigliabile cercare sempre un accordo intelligente, da trovare attraverso una comunicazione educata e paziente.