Riciclaggio di materie plastiche: il polietilene tra le tipologie più trattate
Il consumo di materiale plastico è uno della cause principali dell’eccessivo inquinamento di cui spesso si parla. Questo se viene rilasciato nell’ambiente impiega anni per essere smaltito provocando ingenti danni alla natura. I cambiamenti climatici a cui si assiste in questo periodo sono, infatti, il risultato della produzione indiscriminata di rifiuti. Una soluzione che può essere davvero efficace è il riciclo: un processo che permette di riutilizzare i materiali che vengono scartati.
Riciclo materie plastiche: vantaggi
Il primo vantaggio che si ha nel riciclaggio delle materie plastiche è senz’altro quello di prendersi cura dell’ambiente, cercando di bloccare le alterazioni del pianeta che si stanno verificando in questi anni: lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento delle temperature ed eventi catastrofici moto intensi, come tsunami o trombe d’aria.
In secondo luogo c’è un guadagno su due livelli:
- Da parte dell’industria che produce gli scarti che può rivendere tali prodotti ad altri che li lavorano; in questo modo si evita anche di pagare i costi dello smaltimento.
- Da parte delle fabbriche che li riciclano, che vedranno un incremento del proprio lavoro e, di conseguenza, la crescita dell’economia.
Il polietilene, il materiale plastico più conosciuto ed utilizzato in numerosi settori, non viene prodotto esclusivamente dai privati cittadini ma, soprattutto, da stabilimenti industriali che si occupano, tra gli altri, della lavorazione del petrolio. Quindi, riciclare il polietilene ad alta densità, uno dei residui maggiormente prodotti dalle aziende, permette di riutilizzarlo in altre produzioni evitandone così lo smaltimento, in modo da contribuire alla riduzione dell’inquinamento.
Tutte le materie plastiche che si possono riciclare
La plastica tradizionale non è un materiale biodegradabile quindi se viene rilasciato nell’ambiente occorrono più di 100 anni affinché si disgreghi. Per evitare questo tipo d’inquinamento è opportuno procedere al riciclaggio.
Esistono diversi materiali plastici che possono essere impiegati in altrettante lavorazioni.
- PET o polietilene tetraftalato, si ricicla facilmente infatti è usato per la produzione di imballaggi; le bottiglie d’acqua sono realizzate con questa plastica.
- HDPE o Polietilene ad alta densità, si usa sia per la creazione di componentistiche specifiche per il trasporto di liquidi o corrente ma anche per suppellettili da usare in casa.
- PVC o polivinil cloruro, ha tantissimi utilizzi; dà anche origine a tessuti.
- LDPE o polietilene a bassa densità, usato essenzialmente per gli imballaggi e le componenti morbide che attutiscono gli urti.
- PP o polipropilene.
- PS o polistirene.
Come avviene il riciclo delle materie plastiche
Alla base di un buon prodotto riciclato c’è una corretta raccolta differenziata. A questo proposito è il consumatore che deve impegnarsi per ridurre il lavoro che si svolge in fabbrica e creare un processo più efficiente. Le regole da tenere a mente sono:
- Gettare la plastica solo nei bidoni per il riciclaggio e non mescolarla ad altri rifiuti.
- Lavare accuratamente ogni contenitore ed eliminare eventuali residui tra cui anche le etichette.
- Schiacciare le bottiglie: in questo modo entrerà più materiale nel bidone.
All’interno degli impianti di riciclaggio questo processo può avvenire in due modi differenti. In quello meccanico la plastica viene sminuzzata in parti piccolissime e si forma una polvere che può essere scaldata e sottoposta ad altre lavorazioni per dare origine a nuovi oggetti.
Il secondo metodo è quello chimico in cui si sfrutta la reazione inversa a quella che dà origine ai materiali plastici: si risale alle singole molecole che poi verranno usate per risintetizzare questa materia. Se si usa il primo modo il materiale che si crea, cioè la plastica riciclata, non può essere usata per la realizzazione di imballaggi in cui vengono contenuti gli alimenti.