Riscaldamento: il gas naturale tra i combustibili più impiegati
Nel mese di dicembre anche l’ultima zona climatica in cui è suddiviso il nostro paese vedrà la messa a regime del riscaldamento. Gli impianti delle case e degli uffici della penisola contemplano l’utilizzo di differenti combustibili, sebbene la maggioranza degli edifici sia ormai riscaldata mediante l’utilizzo di gas naturale, impiegato anche per l’acqua calda. A partire dai mesi autunnali, il fabbisogno energetico aumenta considerevolmente e la richiesta di gas naturale registra un’impennata, per poi calare da febbraio.
Cos’è il gas naturale
Il gas naturale è una miscela di idrocarburi, e altri gas presenti in misura minore, in cui il metano rappresenta il principale componente, in proporzioni prossime o superiori al 90%. Questo combustibile contiene anche propano, butano, etano e pentano, così come percentuali minime di azoto, ossigeno e altri gas. Sebbene il metano e gli idrocarburi affini più pesanti, quali butano e propano, siano gas serra al pari dell’anidride carbonica, dal processo di combustione rimangono pochissimi residui nocivi per l’ambiente. Questo aspetto ha permesso al gas naturale di diffondersi come alternativa pulita al petrolio e il suo consumo si è intensificato notevolmente.
Il costo del gas
Il prezzo del gas naturale è influenzato da diverse variabili spesso non correlate tra loro. Basta avere a portata di mano una bolletta del gas per constatare direttamente tutte le voci che influiscono sul prezzo finale. In primis, c’è il costo della materia prima. Il gas naturale ha, nel mercato all’ingrosso, un costo variabile nel corso dell’anno, con un prezzo tendenzialmente in calo nei mesi estivi e in salita in quelli invernali, a causa del ragionevole aumento del consumo per il riscaldamento domestico. Sebbene la domanda sia il principale fattore che determina il prezzo della materia prima, è importante considerare anche le variabili geopolitiche nelle aeree geografiche dei paesi produttori: crisi internazionali o altri eventi, infatti, possono influire sulla quantità di prodotto presente sul mercato. Non è da dimenticare, poi, che il gas naturale, come le altre materie prime, è quotato in borsa e il suo prezzo varia, nel corso delle contrattazioni, con meccanismi simili a quelli del mercato azionario.
Costi di gestione e trasporto
Oltre al prezzo della materia prima, il prezzo finale della nostra bolletta è influenzato dal costo per il trasporto, gli oneri di sistema, le imposte e le accise. Tra queste il trasporto è, sicuramente una voce importante, sia che avvenga attraverso i gasdotti (cosa che avviene nella maggior parte dei casi) sia che avvenga tramite navi. Al contrario il trasporto su gomma avviene solo in casi rari. Un altro fattore determinante per il costo finale per il trasporto è il prezzo del petrolio, nonché il suo andamento. Per contenere questi costi l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, fissa ogni anno il costo del traporto, che sarà uguale per tutti i gestori. L’Iva rappresenta invece un’imposta indiretta, la principale in Italia, ed è da ricondursi alla macroarea delle imposte sui consumi. Il peso dell’Iva sulla bolletta ha un valore variabile in base al consumo sebbene l’aliquota sia fissa.
Costo legato ai consumi
Il costo del gas naturale è determinato, oltre che dal costo della materia prima, dal trasporto e dalle imposte, anche dal consumo. In questo caso può essere previsto, per esempio, un accordo che preveda un prezzo al m3 minore all’aumentare del consumo di gas, oppure una tariffa che contempli fasce di prezzo differenti per soglie di consumo. Quest’ultima rappresenta una misura per fornire al cliente offerte confacenti alle proprie necessità, in base a profili predeterminati di spesa e consumo.