Ristrutturazioni del debito: che procedura è? Quali soggetti vengono coinvolti?
Quando si ha a che fare con una situazione debitoria in grado di mettere spalle al muro i privati e le imprese, incapaci di fronteggiare gli impegni pattuiti con i creditori, c’è una soluzione che può essere attuata in men che non si dica. La soluzione in questione prende il nome di ristrutturazione del debito, la quale a seconda dei casi specifici, può essere la via da intraprendere per rispettare quanto dovuto o, in alcuni casi, per sanare le proprie insolvenze evitando di farsene carico. I riferimenti normativi che disciplinano questo genere di opportunità danno parte della legge fallimentare con riferimento all’articolo 182 bis.
I vantaggi che possono derivare dalla ristrutturazione del debito sono a favore sia del debitore che del creditore, il quale dinanzi alla mancanza di alternative utili per colmare la situazione debitoria, perderebbe ogni genere di possibilità per rientrare quanto dovuto, soprattutto nei casi in cui il debitore non abbia al titolarità di immobili o di beni di altro genere che possano essere soggetti al pignoramento. Tra gli ulteriori vantaggi da valutare attentamente, c’è sicuramente la velocità mediante la quale si può arrivare a un accordo finale.
Che procedura seguono le ristrutturazioni del debito?
La ristrutturazione del debito è un tipo di accordo da annoverare tra quelli di caratura privatistica ed è regolato, come detto in precedenza, dall’articolo 182 bis della legge fallimentare e dalle successive integrazioni. La legge in vigore non prevede dei limiti legati alla tempistica attraverso la quale vanno risolti i debiti. Stesso dicasi per il contenuto che si andrà a trattare con debitore e creditori, poiché è lasciata ampia libertà affinché si possa pervenire a un accordo finale. Un volta definito in maniera chiara i termini del patto di ristrutturazione del debito in forma privata e stragiudiziale, si passa direttamente alla pronuncia da parte del tribunale ufficializza definitivamente l’accordo.
Chi può proporre un accordo incentrato sulle ristrutturazioni del debito?
Ogni soggetto che si ritrova nella condizione di non poter soddisfare i debiti contratti può optare per i termini legati all’accordo di ristrutturazione del debito. Pertanto, persone fisiche, società o enti possono agire in tal senso. In più, occorre la presenza di un legale rappresentante che svolga il ruolo da consulente e di elemento di intermediazione dell’accordo.
Quali sono i vantaggi?
Ciò che rende vantaggiosa la stipula di questo accordo è, in primo luogo, la posizione del debitore che, aprendo una trattativa con i creditori per rientrare integralmente le parti contestate, evita di perdere il patrimonio mediante azioni di pignoramento.
Inoltre non diventa opportuna, nel caso delle imprese, la presenza di un commissario deputato al monitoraggio della trattativa. La sequela dei vantaggi non finisce qui poiché c’è anche la possibilità di poter accedere all’istituto della transazione fiscale. Questo passaggio è essenziale dato che dal momento che nell’accordo di ristrutturazione del debito sono contemplati persino i debiti contributivi e fiscali pendenti – a patto però l’amministrazione pubblica dia il suo assenso. In questo modo si ha a che fare con una dinamica legislativa efficace e ben dettagliata dove nulla è lasciato al caso.