Scaglioni Irpef: cosa sono e come si calcolano?
L’imposta sul reddito delle persone fisiche è diretta, personale e progressiva. Quest’ultimo termine serve ad indicare il fatto che la quota percentuale del reddito che viene assorbita dall’imposta aumenta con il crescere del reddito. E qui entrano in gioco gli scaglioni IRPEF: vediamo cosa sono, quali sono e come si calcolano.
Chi paga l’Irpef e come si calcola
L’articolo 53 della Costituzione afferma che tutti i cittadini debbano partecipare alle spese pubbliche in relazione alla loro capacità contributiva. In altre parole, i cittadini devono versare le imposte in modo proporzionale alle loro possibilità economiche. La progressività rafforza ulteriormente questo concetto: l’imposta va a gravare maggiormente su chi ha di più.
Deve pagare l’Irpef chi ha un reddito fondiario, di capitale, di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di imprese o redditi diversi. Per calcolare l’importo dovuto è necessario prima di tutto determinare il reddito complessivo, della persona; da questa somma bisogna poi sottrarre gli eventuali crediti di imposta e gli oneri deducibili.
In base allo scaglione Irpef in cui si rientra, sul reddito imponibile appena determinato viene applicata la corrispondente aliquota. Dall’imposta lorda vanno poi sottratte le detrazioni a cui il soggetto ha diritto. Riassumendo, i passaggi per il calcolo dell’Irpef sono:
- determinazione del reddito imponibile (reddito complessivo – oneri deducibili);
- calcolo dell’Irpef lorda (reddito imponibile x aliquota corrispondente allo scaglione di rifermento);
- calcolo dell’Irpef netta (imposta lorda – detrazioni).
Gli scaglioni Irpef e le relative aliquote
Il sistema fiscale italiano al momento prevede cinque distinti scaglioni Irpef; per ciascuno di queste fasce di reddito è prevista un’aliquota. Come è possibile notare nell’elenco sottostante (che fa riferimento al 2020), con il crescere del reddito aumenta anche l’aliquota applicata:
- Primo scaglione: per redditi tra 0 e 15.000 euro si applica l’aliquota del 23%;
- Secondo scaglione: per redditi tra 15.001 e 28.000 euro si applica l’aliquota del 27%;
- Terzo scaglione: per redditi tra i 28.001 e i 55.000 euro si applica l’aliquota del 38%;
- Quarto scaglione: per redditi tra i 55.001 e i 75.000 euro si applica l’aliquota del 41%;
- Quinto scaglione: per redditi superiori ai 75.000 euro si applica l’aliquota del 43%.
Naturalmente l’aliquota prevista per ogni scaglione viene applicata solo sulla parte che eccede il limite dello scaglione precedente. Ad esempio, su un reddito da 30.000 euro vengono applicate l’aliquota del 23% per i primi 15.000 euro, l’aliquota del 27% per la parte di reddito tra i 15.001 e i 28.000 euro e l’aliquota del 38% solo per la parte che eccede questa soglia (quindi sui restanti 1.999 euro).
Detrazioni e possibili novità
L’importo complessivo dell’imposta può essere ridotto con le detrazioni. Possono essere portare in detrazione alcune spese effettuate dal contribuente, ma sono previste anche detrazioni legate alla propria condizione familiare o lavorativa. A seconda dei casi, le detrazioni possono essere crescenti o decrescenti in funzione del reddito.
Da tempo si parla di una possibile revisione dell’imposta che potrebbe portare anche ad una rimodulazione degli scaglioni Irpef e delle relative aliquote. Tra le tante proposte ci sono anche quelle che prevedono la reintroduzione della no tax area (sostituita nel 2007 da un meccanismo di detrazioni). Per i momento ai contribuenti non rimane altro da fare che attendere eventuali novità.