Spese notarili: come si calcolano i costi da sostenere per l’acquisto di casa?
Quando si acquista un immobile è necessario metter in conto diverse spese: oltre al costo dell’immobile, infatti, si devono pagare tasse, imposte, esborsi legati al finanziamento e spese notarili. È importante sapere come calcolare tutti questi costi, in modo da avere un’idea più o meno precisa di quello che sarà l’esborso complessivo e programmare meglio il proprio bilancio in vista dell’acquisto di una casa.
Costi e spese notarili da sostenere quando si acquista una casa
Nella compravendita di una casa il notaio gioca un ruolo centrale. È lui infatti che si occupa delle verifiche preliminari, della trascrizione del compromesso, del dare pubblica fede all’atto di mutuo. Tutti queste attività ovviamente rientreranno nella parcella del notaio che chi acquista una casa deve pagare. Il compenso del professionista fondamentalmente è composto da tre voci, ovvero:
- le imposta che dovranno essere versate all’Agenzia delle Entrate;
- l’onorario e le tasse per l’archivio nazionale notarile (a cui va ad aggiungersi l’Iva al 22%);
- gli importi a titolo di rimborso.
La prima voce, quella relativa alle imposte che devono essere corrisposte allo Stato, è indipendente dalla volontà del notaio, visto che sono stabilite dalla legge. La voce in cui invece il notaio ha pi potere discrezionale è naturalmente l’onorario, che di fatto rappresenta il costo della sua prestazione. L’onorario può essere influenzato dalla zona in cui opera e dal prezzo dall’immobile; solitamente si aggira tra i 1.500 ed i 2000 euro (a cui vanno aggiunte le imposte). Come tutti gli altri professionisti, il notaio è tenuto a fornire ai loro clienti un preventivo: chi acquista casa deve tenere conto anche di questi aspetti per avere più chiare le idee sui costi complessivi della compravendita.
Calcolo dell’onorario e parametri di riferiento
Fino a non molti anni fa la legge prevedeva dei tariffari a cui i notai dovevano attenersi nella determinazione della loro parcella. Nel 2006 queste soglie sono state abolite, quindi il professionista può stabilire il suo onorario sulla base di diverse variabili, tra cui il mercato in cui opera, le peculiarità dell’immobile oggetto della compravendita, la complessità dell’operazione e l’urgenza della sua prestazione. Esistono ancora dei parametri di riferimento per quanto riguarda gli acquisti della prima casa, ma i notai non hanno l’obbligo di adottarli; nonostante questo possono rappresentare una buona base per avere un’idea dell’ammontare delle spese notarili.
I parametri indicati decreto del Ministero della Giustizia del 2012 sono abbastanza flessibili:
- per immobili di valore tra i 5.000 ed i 25.000 euro l’onorario può andare dal 5,99% al 16%;
- per immobili di valore tra i 25.000 ed i 500.000 euro l’onorario può andare dallo 0,653% al 5,99%;
- per immobili di valore tra i 500.000 ed i 1.000.000 euro l’onorario può andare dallo 0,410% allo 0,653%;
- per immobili di valore tra i 1.000.000 ed i 3.500.000 euro l’onorario può andare dallo 0,410% allo 0,160%;
- per immobili di valore tra i 3.500..000 ed i 5.000.000 euro l’onorario può andare dallo 0,120% allo 0,160%.
La forbice tra i valori minimi e quelli massimi è abbastanza ampia: si tratta di parametri orientativi, influenzati da tutti i fattori citati in precedenza. Per poter fare un calcolo preciso delle spese notarili l’unica cosa da fare è richiedere un preventivo direttamente al professionista.